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Gestione Rifiuti Direttive Ue, leggi Italiane Regionali, PIR

Gestione Rifiuti Direttive Ue, leggi Italiane Regionali, PIR. Risoluzione del Parlamento europeo del 20 aprile 2012 : Revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente

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Gestione Rifiuti Direttive Ue, leggi Italiane Regionali, PIR

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Presentation Transcript


  1. Gestione Rifiuti Direttive Ue, leggi Italiane Regionali, PIR

  2. Risoluzione del Parlamento europeo del 20 aprile 2012 : • Revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente • Definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore per una vita migliore

  3. Articoli UE • 31- incentivi volti a sostenere la domanda di materiali riciclati, in particolare se incorporati nel prodotto finale

  4. Art.32 UE • piena attuazione della legislazione sui rifiuti, rispetto della gerarchia, coerenza con le altre politiche dell'UE; • obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio, • riduzione della produzione di rifiuti, applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore

  5. Art.32 UE • divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, • divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti • i rifiuti costituiscono, una risorsa • gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio

  6. Art.33 UE • ottenere il massimo e il miglior recupero di materiali in termini di qualità in ciascuna delle fasi del riciclaggio

  7. Nell'Europa le percentuali di conferimento in discarica dei rifiuti differiscono notevolmente a seconda dei Paesi: • in alcuni è la quasi totalità mentre in altri la parte riciclata arriva al 70%.

  8. La Commissione europea indica la strada per una gestione ottimale: • Imposte e/o divieti sulle discariche e sull'incenerimento, • sistemi di "paga quanto butti" • meccanismi di responsabilizzazione dei produttori

  9. JanezPotocnik, commissario per l'ambiente, ha dichiarato: • "I Rifiuti sono troppo preziosi per essere semplicemente buttati via • I Rifiuti sono destinati a diventare una Risorsa: da reintrodurre nell’economia come materia prima, priorità di gran lunga maggiore al riuso e al riciclaggio.

  10. Combinazione di varie politiche verso una vera economia del riciclaggio: • progettazione di prodotti che integrino un approccio basato sul ciclo di vita, • cooperazione tra tutti gli operatori del mercato lungo l’intera catena di valore, • processi di raccolta perfezionati,

  11. Combinazione di varie politiche verso una vera economia del riciclaggio: • quadro normativo adeguato, • incentivi per la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, • investimenti pubblici in impianti moderni per il trattamento dei rifiuti e il riciclaggio di alta qualità.

  12. Impiego dei fondi strutturali mirato agli obiettivi della politica dell'Ue in materia di rifiuti • Il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 fondi investiti in progetti di gestione dei rifiutiprivilegiando la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio rispetto all'incenerimento con recupero di energia e ricorrendo in ultima istanza al conferimento in discarica o all'incenerimento senza recupero di energia.

  13. La strategia di sviluppo sostenibile dell'Unione europea e il suo sesto programma d'azione per l'ambiente : • prevenzione e gestione dei rifiuti fra le priorità • evidenzia il rapporto tra l'efficienza delle risorse e la produzione di rifiuti e di gestione.  • L'obiettivo è quello di dissociare l'utilizzo delle risorse e la produzione di rifiuti dalla crescita economica, mentre il consumo sostenibile non deve superare la capacità ambientale.

  14. L'obiettivo a lungo termine è quello di trasformare l'Europa in un società, di riciclaggio  evitando sprechi e l'utilizzo di rifiuti inevitabili come risorsa nella misura del possibile. •  Lo scopo è quello di prevenire la produzione di rifiuti, per raggiungere livelli molto più elevati di riciclaggio e per garantire lo smaltimento sicuro dei rifiuti.

  15. Rifiuti, definito come "qualsiasi sostanza od oggetto che il detentore si disfi o abbia l'intenzione o di disfarsi" ( direttiva 2008/98/CE , articolo 3, (1)), rappresenta una perdita enorme di risorse sotto forma di materiali e di energia

  16. Inoltre, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti può avere gravi impatti ambientali. discariche , l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, mentre l'incenerimento può causare emissioni di inquinanti atmosferici pericolosi

  17. Classificazione dei 27 statisti Membri Bandiereverdi, arancioni e rosse per • Totale dei Rifiuti riciclati, • Tariffe dello smaltimento dei Rifiuti, • Violazioni della Normativa Europea

  18. Relazione Commissione europea • Play off...Emerge una classifica guidata da Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia, nessuno dei quali ha più di due "bandiere rosse" • Play out:Gli Stati membri che presentano i maggiori deficit di attuazione sono il nostro, insieme a Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Romania e Slovacchia

  19. Play off: Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia: • SISTEMI completi di Raccolta dei Rifiuti, Meno del 5% dei Quali finisce in discarica. • Sistemi di riciclaggio ben SVILUPPATI, capacita di Trattamento Sufficiente e buone prestazioni riguardo ai Rifiuti biodegradabili.  • Le Politiche di Gestione dei Rifiuti: combinazione adeguata di STRUMENTI giuridici, Amministrativi ed Economici.

  20. - Play out: • - Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Romania e Slovacchia, con carenze: • Politiche deboli o inesistenti di Prevenzione dei Rifiuti, • Assenza di Incentivi all’ alternativa al conferimento in discarica • Inadeguatezza delle Infrastrutture per il Trattamento dei Rifiuti. • sottoutilizzo di OPZIONI Migliori di Gestione dei Rifiuti, riutilizzo e riciclaggio

  21. relazione pubblicata il 27 marzo da Eurostat(cfr. STAT/12/48) • I sei Stati membri più avanzati in materia (Belgio, Danimarca, Germania, Austria, Svezia e Paesi Bassi) conferiscono in discarica meno del 3% dei rifiuti urbani, percentuale che, all'estremo opposto, sale tuttora ad oltre il 75% in nove Stati membri.

  22. In sei Stati membri uno smaltimento in discarica pari praticamente a zero si associa oggi a percentuali di riciclo elevate. • Questi Stati non soltanto sfruttano il valore dei rifiuti, ma hanno contestualmente creato anche industrie fiorenti e numerosi posti di lavoro. • Le politiche di gestione dei rifiuti sono caratterizzate da una combinazione adeguata di strumenti giuridici, amministrativi ed economici. 

  23. Paesi Ue e trattamento rifiuti

  24. Vari Stati membri hanno • compiuto progressi passando dal conferimento generalizzato in discarica alla sua quasi eliminazione, • Anche questi paesi si trovano di fronte a sfide come il rafforzamento della prevenzione dei rifiuti e la questione della sovraccapacità d'incenerimento, che potrebbe ostacolare il riciclaggio e indurre a importare rifiuti per alimentare gli inceneritori

  25. Screening Ue • 1. Il rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti • 2. Esistenza e applicazione di strumenti economici a supporto della gestione dei rifiuti ai sensi la gerarchia dei rifiuti; • 3. Esistenza e la qualità di una rete adeguata di impianti di trattamento e la pianificazione futura per rifiuti urbani; • 4. L'adempimento degli obiettivi di diversione dei rifiuti organici biodegradabili; • 5. Numero di casi giudiziari o di infrazioni riguardanti il mancato rispetto dei rifiuti UE legislazione

  26. La corretta, applicazione e pratica della legislazione UE sui rifiuti ,è una priorità della politica ambientale dell'UE, l'obbligo della Commissione UE di garantire e sorvegliare l'applicazione della normativa UE in base al Trattato dell'Unione europea

  27. IT (punteggio complessivo di 15) ha raggiunto punteggi medi o buono per la metà dei criteri (nove criteri). • Deficit in termini di prestazioni della gestione dei rifiuti sono stati identificati e relativi a tutti i criteri sui rifiuti: • gestione pianificazione, discariche non conformi per rifiuti non pericolosi e la diminuzione dei rifiuti urbani, riciclaggio dei rifiuti negli ultimi anni

  28. scoreboard  dossier UE • Insieme alla Slovenia, l'Italia non solo non ha ridotto ma ha addirittura aumentato il ritardo anche nel trasformare in legge le direttive chiave • Il paese è anche uno dei cinque – insieme a Belgio, Bulgaria, Paesi Bassi e Polonia – a non aver centrato l'obiettivo della "tolleranza zero" chiesta dalla Commissione europea agli stati membri in materia di recepimento di direttive, ossia ad avere sforato il limite massimo di due anni di ritardo

  29. Ambiente: la Commissione deferisce l’Italia alla Corte di giustizia per le discariche abusive e chiede che vengano inflitte delle ammende • La Commissione europea impone urgentemente all’Italia di bonificare centinaia di discariche illegali e incontrollate di rifiuti. • Ammenda forfettaria di 56 milioni di euro e un’ammenda giornaliera di 256819,20 euro per ogni giorno successivo alla seconda sentenza fino al giorno della regolarizzazione dell’infrazione.

  30. Italia, attualmente 255 discariche – • 16 delle quali contenenti rifiuti pericolosi - devono ancora essere bonificate. • Nonostante gli impegni assunti dalle autorità italiane nel 2007, un calendario completo per l’ultimazione dei lavori è stato programmato unicamente per 132 discariche su 255

  31. Inoltre, la Commissione non dispone di informazioni da cui risulti che l’Italia abbia istituito un sistema di controllo adeguato per evitare l’apertura di nuove discariche illegali • Nel giugno 2011 la Commissione ha chiesto all’Italia di presentare un calendario credibile per la regolarizzazione di tutti i siti in questione entro un lasso di tempo ragionevole.

  32. La situazione si riflette il maggior numero di procedure di infrazione in materia di direttiva quadro sulle acque e le direttive sulle discariche. • La carica totale tipica per messa in discarica dei rifiuti urbani, è al di sopra della media UE. Si deve notare che vi sono forti divergenze tra il nord e il sud dell’Italia.

  33. Si fa una Pausa

  34. Normativa Italiana • La definizione normativa in Italia è data dall'art. 183 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (cosiddetto Testo Unico Ambientale), modificata dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 "Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive". (10G0235) (GU n. 288 del 10-12-2010 - Suppl. Ordinario n.269):

  35. Il decreto legislativo 205/2010, art. 1, modifica l'articolo 177 del decreto legislativo 152/2006 • presente decreto disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, anche in attuazione delle direttive comunitarie, in particolare della direttiva 2008/98/CE, prevedendo misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana, prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell'uso delle risorse e migliorandone l'efficacia.

  36. decreto legislativo 205/2010, art. 1, modifica l'articolo 177 del decreto legislativo 152/2006 • 2. La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse. • 3. Sono fatte salve disposizioni specifiche, particolari o complementari, conformi ai principi di cui alla parte quarta del presente decreto adottate in attuazione di direttive comunitarie che disciplinano la gestione di determinate categorie di rifiuti. Rifiuti Speciali

  37. 4. I rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare: • a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora; • b) senza causare inconvenienti da rumori o odori; • c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente. »

  38. Legislazione italiana • Criteri di priorità (Art 179) • Sviluppo di tecnologie pulite • Ideazione e messa in commercio di prodotti che non contribuiscano o diano un contributo minimo alla produzione di rifiuti ed all'inquinamento • Miglioramenti tecnologici per eliminare la presenza di sostanze pericolose nei rifiuti • Ruolo attivo delle amministrazioni pubbliche nel riciclaggio dei rifiuti e loro utilizzo come fonte di energia

  39. Legislazione Italiana • Recupero dei rifiuti (Art 181) • il riutilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio • Produzione di materia prima secondaria trattando i rifiuti stessi • Favorire tramite misure economiche e capitolati nelle gare d'appalto il mercato dei prodotti reimpiegati • Uso dei rifiuti per produrre energia (recupero energetico (ossidazione biologica a freddo, gassificazione, incenerimento)

  40. Primo livello di attenzione : • necessità di prevenire la formazione dei rifiuti e di ridurne la pericolosità, • esigenza di riutilizzare i prodotti (es. bottiglie, con il vuoto a rendere) e, se non è possibile il riuso, riciclare i materiali (es. riciclaggio della carta). • Materiale che non è stato possibile riutilizzare e poi riciclare (circa il 15% del totale), si pongono le due soluzioni del recupero energetico tramite sistemi a freddo o a caldo :

  41. Anche in una situazione ideale di completo riciclo e recupero vi sarà una percentuale di rifiuti residui da smaltire , • il ricorso all'incenerimento ed alle discariche indifferenziate dovrebbe essere limitato al minimo indispensabile. • La carenza di efficaci politiche integrate di riduzione, riciclo e riuso fanno dello smaltimento in discarica ancora la prima soluzione applicata in Italia

  42. Articolo 199 - Piani regionali • 1. Le Regioni, sentite le Province, i Comuni e, per quanto riguarda i rifiuti urbani, le autorità d'ambito , predispongonopiani regionali di gestione dei rifiuti assicurando adeguata pubblicità e la massima partecipazione dei cittadini, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241. 

  43. Articolo 199 - Piani regionali • 2.I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono misure tese alla riduzione delle quantità, dei volumi e della pericolosità dei rifiuti. 

  44. Articolo 199 - Piani regionali • 3. I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono inoltre:  • a) le condizioni ed i criteri tecnici in base ai quali, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia, gli impianti per la gestione dei rifiuti, ad eccezione delle discariche, possono essere localizzati nelle aree destinate ad insediamenti produttivi; 

  45. Articolo 199 - Piani regionali b) la tipologia ed il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani da realizzare nella Regione, tenendo conto dell'obiettivo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno degli ambiti territoriali ottimali di cui all'articolo 200, nonché dell'offerta di smaltimento e di recupero da parte del sistema industriale; 

  46. Articolo 199 - Piani regionali • i) le iniziative dirette a limitare la produzione dei rifiuti ed a favorire il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti; l) le iniziative dirette a favorire il recupero dai rifiuti di materiali e di energia; 

  47. L'ambito territoriale ottimale (ATO), è un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti (vedi Codice dell'Ambiente, D. Lgs 152/2006 e succ. modifiche,) • Tali ambiti sono individuati dalle Regioni con apposita legge regionale e su di essi agiscono le Autorità d'Ambito, strutture con personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del Servizio Integrato

  48. Ato, Ambito Territoriale ottimale • Secondo la legge 42/2010, gli ATO sarebbero dovuti essere aboliti entro marzo 2011 e le funzioni riattribuite dalle Regioni; la tematica è tuttavia connessa con i Referendum abrogativi del 2011 in Italia

  49. l’Autorità ATO Toscana Centro • Ha il compito di pianificare il dettaglio della gestione dei rifiuti urbani attraverso il Piano di ambito; ha il compito di affidare il servizio ad un gestore unico (attività in corso di completamento); ed avrà il compito di regolare le tariffe e la qualità del servizio offerto dal gestore unico.

  50. L’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ATO Toscana Centro è un ente avente personalità giuridica di diritto pubblico e rappresentativo di tutti i Comuni compresi nelle province di Firenze, Prato e Pistoia.

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