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3. Forme di mercato

MODULO 1 : ELEMENTI DI MICRO E MACRO ECONOMIA. 3. Forme di mercato. Corso di Laurea in Biotecnologie – Sede di Fano Insegnamento: Elementi di Economia Aziendale Prof. Del Baldo Mara Mara.delbaldo@uniurb.it Dipartimento di Economia, Società, Politica Facoltà Economia - Urbino.

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  1. MODULO 1: ELEMENTI DI MICRO E MACRO ECONOMIA 3. Forme di mercato Corso di Laurea in Biotecnologie – Sede di Fano Insegnamento: Elementi di Economia Aziendale Prof. Del Baldo Mara Mara.delbaldo@uniurb.it Dipartimento di Economia, Società, Politica Facoltà Economia - Urbino

  2. Cosa determina l’ammontare del profitto ottenuto da un’impresa? Il prezzo praticato al consumatore sarà alto/basso? Il consumatore trae benefici dalle decisioni dell’impresa? Tipo di CONTESTO DI MERCATO IN CUI L’IMPRESA OPERA IL GRADO DI CONCORRENZA Quanta concorrenza deve affrontare un’impresa? • Le forme di mercato si distinguono in base al grado di concorrenza che si determina tra le imprese: • CONCORRENZA PERFETTA • MONOPOLIO • CONCORRENZA MONOPOLISTICA • OLIGOPOLIO a.a. 2010 2011

  3. Grado di libertà con cui nuove imprese possono entrare nell’industria • Natura del prodotto • Il grado di controllo sul prezzo da parte delle imprese a.a. 2010 2011

  4. Caratteristiche delle quattro forme di mercato a.a. 2010 2011 C e D = Concorrenza imperfetta

  5. struttura di mercato in cui un’impresa opera comportamento/condotta performance (profitti) dell’impresa performance (profitti) di altre imprese condotta aggregata delle imprese di un’industria performance dell’intera industria Natura unidirezionale o anche retroazioni? a.a. 2010 2011

  6. Cosa succede quando ci sono molte imprese che competono tra loro? Quali sono le conseguenze per i consumatori? A) CONCORRENZA PERFETTA Le ipotesi della concorrenza perfetta • Esiste un numero elevato di imprese nell’industria. La singola impresa produce una quota trascurabile dell’offerta totale • Acquirenti e venditori hanno una conoscenza perfetta del mercato • Esiste libertà di entrata/uscita Equilibrio di lungo periodo Se le imprese già operative ottengono extra-profitti, nuove imprese saranno attirate nell’industria L’aumento di offerta porta al calo del prezzo, finchè le imprese otterranno solo profitti normali Equilibrio di breve periodo dell’impresa Il profitto è massimizzato quando il costo marginale eguagli il ricavo marginale Il fatto che le imprese producano al costo medio minimo e che ottengano profitti normali mantiene i prezzi al livello più basso possibile. Sopravvivono le imprese migliori Se i costi medi sono inferiori ai ricavi medi l’impresa otterrà extra-profitti Incompatibilità tra concorrenza perfetta ed economie di scala Quando l’impresa cresce e si sviluppano economie di scala l’impresa può praticare prezzi inferiori costringendo imprese più piccole ad uscire dal mercato. La concorrenza perfetta viene meno . a.a. 2010 2011

  7. Cosa succede quando sul mercato opera una sola impresa? Quali sono le conseguenze per i consumatori? B) MONOPOLIO Ampiezza scelta per la definizione dell’industria confini arbitrari E’ importante il grado di potere monopolistico che l’impresa esercita Grado di sostituibilità del proprio prodotto Prezzo e output di equilibrio Barriere all’entrata • La curva di domanda dell’impresa coincide con la curva di domanda dell’industria • Variando la quantità offerta, l’impresa monopolista influenza il prezzo • Il profitto sarà tanto maggiore quanto meno elastica è la curva di domanda (in funzione del grado di sostituibilità del prodotto) • Nel lungo periodo i prezzi saranno più elevati rispetto alla concorrenza perfetta e la quantità scambiata inferiore • Il monopolista può ottenere profitti anche se non usa le tecniche produttive più efficienti, • Può però raggiungere notevoli economie di scala e impiegare extra-profitti in ricerca e sviluppo che possono portare a prodotti migliori e/o a costi inferiori • La concorrenza potenziale può influenzare i prezzi e la quantità tanto più sono bassi i costi di entrata e uscita nell’industria • Economie di scala (monopolio naturale) • Differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca • Proprietà o controllo di importanti fattori di produzione • Proprietà o controllo delle reti di vendita al dettaglio o all’ingrosso • Protezione legale • Fusioni e acquisizioni • Tattiche aggressive • Intimidazione a.a. 2010 2011

  8. Cosa succede quando ci sono molte imprese concorrenti ma ciascuna di esse cerca di conquistare il consumatore con un particolare prodotto? C) CONCORRENZA MONOPOLISTICA (Chamberlin) E’ la situazione più vicina alla concorrenza perfetta Ipotesi • Esiste un numero piuttosto elevato di imprese. Ciascuna ha una quota piccola di mercato (nicchia) • Ciascuna non deve preoccuparsi “troppo” delle azioni/reazioni dei concorrenti • Non c’è interazione strategica tra le imprese • C’è libertà di entrata nell’industria • Ogni impresa produce un prodotto differenziato; può aumentare il prezzo senza perdere tutta la domanda Equilibrio • Nel Breve: si possono ottenere extra-profitti, tanto maggiori in funzione dei parametri della domanda • Nel lungo: nuove imprese entreranno nel mercato; si azzereranno gli extra-profitti Svantaggi rispetto alla concorrenza perfetta • Verrà venduta una q-tà di output minore ad un prezzo maggiore (differenza non sempre eccessiva); • Le imprese non produrranno in modo da minimizzare il costo medio di lungo periodo Concorrenza non di prezzo: Sviluppo del prodotto pubblicità a.a. 2010 2011

  9. Cosa succede se poche imprese dominano il mercato? Concorrenza spietata o collusione? D) OLIGOPOLIO Poche imprese offrono un certo prodotto Ci sono però differenze significative tra i comportamenti delle imprese oligopolistiche legati al fatto che i prodotti siano virtualmente identici o differenziati 1) Interdipendenza strategica tra le imprese: ognuna deve tenere conto delle altre, dai cui comportamenti dipende il profitto di ciascuna 2) Ci sono barriere all’entrata simili a quelle che proteggono il monopolista dalla concorrenza potenziale, diverse da industria a industria Due esigenze contrastanti che muovono gli oligopolisti: 1) Voler eliminare l’interdipendenza strategica con le rivali, colludendo per massimizzare il profitto congiuntamente 2) Tentazione a competere con le rivali per conquistare maggiori quote/profitti a.a. 2010 2011

  10. Equilibrio di un’industria in oligopolio collusivo • Le imprese possono accordarsi: • Sui prezzi • Sulle quote di mercato • Sulle spese di pubblicità, … • per dividere quote di mercato Cartello (es. Opec) Le imprese possono competere tra loro attraverso una concorrenza non di prezzo Collusione tacita 1) Le imprese fissano lo stesso prezzo del leader Leadership di prezzo dell’impresa barometro Domanda delle imprese gregarie (follower) ricavata in via residuale (D di mercato – D leader) 2) Regole condivise dalle imprese (quando non c’è un leader riconosciuto): es. prezzo fissato in base al costo medio come prezzo di riferimento • Fattori che favoriscono la collusione: • conoscenza reciproca delle imprese • uso di tecniche di produzione e costi medi simili • produzione di beni simili • mancanza di segreti • stabilità del mercato • legislazione favorevole a.a. 2010 2011

  11. Oligopolio non collusivo A) La rottura dell’accordo collusivo • Tentazione di tradire riducendo il prezzo o vendendo oltre la quota assegnata • Quanto è possibile ottenere senza innescare la reazione delle altre imprese? • Se inizia una guerra di prezzo chi la vincerà? • ? • Congetture sulle reazioni altrui • Disponibilità a rischiare B) La teoria dei giochi • Studia con approccio formale l’interazione strategica • tra più soggetti per individuare per ciascuna impresa (Nash): • Strategie dominanti (maximin=attitudine prudente e maximax=attitudine ottimista) che portano a una riduzione dei prezzi: entrambi i giocatori trovano conveniente ridurre il prezzo indipendentemente da quanto il rivale deciderà….Ma sarebbe preferibile colludere e decidere insieme. Ma anche in questo caso potrebbero decidere di tradire l’accordo e ridurre il prezzo (il dilemma del prigioniero) • Giochi più complessi senza strategie dominanti: in casi di più imprese, strategie alternative di prezzo, .. Complessità le imprese cambiano strategia in base alle diverse circostanze • Anche in assenza di collusione, i prezzi possono restare stabili: • se un oligopolista riduce il prezzo i rivali si sentiranno costretti a fare altrettanto • se un oligopolista aumenta il prezzo i rivali non lo seguiranno per catturare parte della clientela C) La curva di domanda a gomito Il prezzo “angoloso” è il prezzo prevalente a.a. 2010 2011

  12. Se gli oligopolisti colludono e massimizzano congiuntamente i profitti agiranno di fatto come un monopolio con prezzi alti per i consumatori. C’è però un effetto di bilanciamento del potere di mercato di imprese con interessi contapposti • Svantaggi: • Le imprese sono più piccole (minori ec. di scala) • Le imprese ricorrono di più alla pubblicità Vantaggi: • Parte dell’extra profitto può essere investito in R&S • La concorrenza non di prezzo attraverso la differenziazione amplia le possibilità di scelta per il consumatore Oligopolio e consumatori Discriminazioni di prezzo In quali circostanze le imprese possono praticare prezzi diversi a diversi consumatori? Quali sono le conseguenze? Le imprese vendono il prodotto a prezzi diversi sul mercato per massimizzare i profitti purchè: -l’impresa sia in grado di fissare il prezzo -non ci sia possibilità di arbitraggio (rivendita da parte dei consumatori ad un prezzo più alto) Vantaggi: -la discriminazione come mezzo per indurre i concorrenti ad uscire dal mercato -la discriminazione come mezzo per aumentare i profitti • di primo grado (prezzo diverso per ogni unità) • di secondo grado (quantitativi di acquisto) • di terzo grado (caratteristiche omogenee dei consumatori; segmenti) a.a. 2010 2011

  13. Testi/Parti del Programma di riferimento • Sloman J., Elementi di economia, Il Mulino, Bo, 2° ed., 2002 • Introduzione, Capitolo 5. • 2) Begg D., Fischer S., Dornbusch R., Introduzione all’economia. Gli operatori, i mercati e il sistema economico, Cap. 4,6 a.a. 2010 2011

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