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TOTALITARISMO

DEFINIZIONI.

Olivia
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TOTALITARISMO

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Presentation Transcript


    1. TOTALITARISMO nazismo stalinismo fascismi comunismi militarismo giapponese

    3. ALTRE DEFINIZIONI “l’avvento del nazionalsocialismo è una rivoluzione totale che ha come obiettivo uno Stato totalitario che abbracci ogni sfera della vita pubblica e la trasformi alla base per modificare completamente i rapporti degli uomini tra loro, con lo Stato e con i problemi dell’esistenza” (Paul Joseph Goebbels) “Lo stato è un mezzo per raggiungere un fine. Il suo fine consiste nella conservazione e nell’incremento di una comunità di creature fisicamente e moralmente omogenei. Stati che non servono a questo scopo sono costruzioni malriuscite, anzi aborti” (Adolf Hitler) “Oggi, in Unione Sovietica, siamo di fronte a uno Stato castocratico, burocratico, totalitario, assoluto, a tal punto ubriaco della sua potenza che per esso l’uomo non conta più. Questa macchina formidabile si fonda su un doppio piano:una potentissima Polizia di Sicurezza che ha ripreso la tradizione delle cancellerie segrete della fine del XVIII secolo e un “ordine”, nel senso religioso del termine, burocratico, di esecutori privilegiati. La concentrazione dei poteri economico e politico fa sì che l’individuo è legato al sistema dal mangiare, vestire, alloggiare e permette alla macchina statale di tener conto solo dei grandi numeri. Questo regime è in contraddizione con tutto quanto è stato detto, proclamato, voluto, pensato durante la rivoluzione stessa” (Victor Serge)

    4. Ancora definizioni “Lo Stato totale esiste. Ci si può indignare e rigettare lo Stato totale come barbaro, schiavista, contrario al germanesimo o al cristianesimo, ma non si può ignorare il fenomeno. Dietro la formula di Stato totale vi è la constatazione che oggi lo Stato dispone di possibilità e strumenti di potere nuovi... Un tale Stato non lascia sorgere dentro di sé alcuna forza che glisia ostile, che l’indebolisca o che lo divida. Un tale Stato può fare la differenza tra l’amico e il nemico. In questo senso ogni vero Stato è uno Stato totale. (Carl Schmitt) “Lo Stato totale è l’opposto dello Stato liberale. E’ lo Stato nella sua vasta pienezza opposto allo Stato liberale reso vuoto di contenuti, minimalizzati e annichilito dalla sua frammentazione. Lo Stato totale è una formula che deve servire a chiarire agli occhi del mondo politico ancora abituato al sistema concettuale liberale, per la forza della sua antitesi, l’emergere di uno Stato nuovo. Lo Stato totale è dunque un termine liberale per indicare una cosa assolutamente antiliberale... E’ solo dopo l’eliminazione del liberalismo che il diritto proprio di questo nuovo Stato potrà essere riconosciuto e svilupparsi (Ernst Forsthoff)

    5. Giudizi e previsioni “La realtà rifiuta gli schemi: adesso, quando parliamo di Stato totalitario, pensiamo subito alla Russia bolscevica, all’Italia fascista, alla Germania nazista, alla Turchia kemalista, al Messico mezzo socialista e mezzo brigante” (Luigi Sturzo, 1936) “Permettetemi di usare le parole di Lev Tolstoi: ‘Non posso tacere’. Non mi sentirei in diritto di protestare contro laGestapo o contro l’Ovra fascista se mi sforzassi di dimenticare che esiste anche una polizia politica sovietica. In Germania ci sono dei campi di concentramento, in Italia ci sono delle isole penitenziario e nella Russia sovietica c’è la Siberia. Ci sono prigionieri politici tedeschi e italiani, e ci sono prigionieri politici russi” (Gaetano Salvemini, 1935) “Se questa guerra provoca, come crediamo, la rivoluzione proletaria, essa comporterà inevitabilmente il rovesciamento della burocrazia in Urss e la resurrezione della democrazia sovietica su una base conomica e culturale infinitamente superiore a quella del 1918... se invece provocherà non la rivoluzione ma il declino del proletariato, non ci sarà altra alternativa che alla decomposizione ulteriore del capitale monopolistico, la sua fusione ulteriore con lo Stato e la sostituzione della democrazia, là dove ancora esiste, con un regime totalitario” (Lev Trotckij, 1939)

    6. Tra realtà e finzione “Siamo entrati nell’era dello Stato totalitario, che non lascia e probabilmente non può lasciare all’individuo nessuna libertà. Quando si parla di totalitarismo si pensa subito alla Germania, alla Russia e all’Italia, ma credo che occorra guardare le cose in faccia e considerare che questo fenomeno potrrebbe anche diventare universale. E’ evidente che i giorni del capitalismo selvaggio sono contati e che tutti i paesi, un po’ alla volta, adotteranno un’economia centralizzata che ognuno, secondo i suoi gusti, potrà chiamare socialismo o capitalismo di Stato... Il totalitarismo non si contenta di impedirvi di esprimere - o addirittura di concepire - certi pensieri: vi dice quello che dovete pensare, crea l’ideologia che sarà la vostra, si sforza di controllare la vostra vita emotiva e di stabilire per voi un codice di comportamento. Lo Stato totalitario governa, o in ogni caso cerca di govvernare, i pensieri e i sentimenti dei soggetti altrettanto completamente di quanto faccia con le loro azioni. La questione che c’interessa è questa: la letteratura può sopravvivere in un clima simile? Credo che si debba rispondere senza dubbio di no. Se il totalitarismo diventa universale e durevole, quello che abbiamo conosciuto col nome di letteratura scomparirà. (George Orwell)

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