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Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone” Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive. Dispositivi di Protezione Individuale. Dr. Pasquale Quartararo Responsabile Profilassi Malattie Infettive U.O.C. Malattie Infettive.

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone” Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Dispositivi di Protezione Individuale Dr. Pasquale Quartararo Responsabile Profilassi Malattie Infettive U.O.C. Malattie Infettive Palermo, 24 febbraio 2010

  2. Come ridurre i rischi

  3. Strategie di controllo • Dispositivi di Protezione • protezione mani, vie respiratorie, volto, occhi, corpo • Disinfezione e decontaminazione • superfici, attrezzature, etc • Applicazione delle norme igieniche di base • Smaltimento rifiuti • Sorveglianza Sanitaria

  4. Rischio biologico Le Precauzioni Universali Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90 Adozione dellemisure di barrieraidonee a prevenire l’esposizione della cute e delle mucose dal contatto accidentale con il sangue o con altri liquidi biologici. • Liquido seminale • Secrezioni vaginali • Liquidi: • Cerebrospinale • Sinoviale • Pleurico • Perineale • Pericardico • e Amniotico

  5. Dispositivi di protezione individuale (DPI) Guanti, maschere, occhiali

  6. Visiera Altri dispositivi di protezione individuale Copricapo

  7. Le precauzioni universali Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90 Nell’effettuazione deiprelieviè obbligatoriol’uso deiguantieocchiali protettivi Il trasportoai laboratoridi campionidi sangue, liquidi biologici e tessuti deve avvenire tramite l’utilizzazione di appositicontenitoriidonei ad evitare perdite.

  8. Le precauzioni universali Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90 L’eliminazionedegli aghi e degli altri oggetti taglientiutilizzati nei confronti di qualsiasi paziente, deve avvenire concautele idonee ad evitare punture o tagli accidentali. In particolare gliaghi, le lame di bisturi e gli altri strumenti acuminati o taglientinon debbono essere rimossidalle siringhe o da altri supporti, né in alcun modo manipolati orincappucciati,mariposti, per l’eliminazione, inappositi contenitoriresistenti alla puntura.

  9. I guanti

  10. I guanti • Lattice • sono i più utilizzati • garantiscono una buona protezione • buon rapporto qualità / prezzo • Vinile • maggiore utilizzo negli ultimi anni • garantiscono una buona protezione • costo superiore rispetto a quelli a lattice • Nitrile • maggiore protezione rispetto a quelli a lattice • maggiore rigidità • costo superiore rispetto a quelli a lattice Gomma

  11. I guanti • Proteggono l’operatore dal contatto diretto con materiale biologico e microrganismi. • 7 comandamenti fondamentali • Non indossare anelli o tenere le unghia lunghe • Lavarsi e asciugarsi accuratamente le mani prima e dopo l’uso • Cambiarli ad ogni paziente • Cambiarli dopo 1h, poiché i pori (tipo lattice) si ingrandiscono • Smaltire immediatamente dopo l’uso nei contenitori per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo • Sostituirli immediatamente se usurati o perforati • Evitare di toccare con i guanti contaminati oggetti o superfici

  12. I guanti • Ma… • Non proteggono da taglienti e pungenti • I pori si ingrandiscono durante l’uso (lattice) • La flora microbica si riproduce rapidamente al di sotto del guanto

  13. I guanti • ATTENZIONE • Indossare i guantinon sostituisce la necessità di lavare le mani, poichè: • I guanti possono presentaredifetti invisibilio possonolacerarsidurante l’uso. • 2) Le mani possono contaminarsidurante la rimozione dei guanti. • 3) I guanti possono venire contaminatimentre si indossano

  14. Camice monouso

  15. Camici monouso • Protegge l’operatore dal contatto con materiali biologici e microrganismi, permettendo la copertura della cute esposta ad aerosol, schizzi di sangue e saliva. • 4 comandamenti fondamentali • Devono essere indossati dal personale quando è possibile sporcarsi con secrezioni ed escrezioni (es. pazienti incontinenti con diarrea, pazienti con infezioni respiratorie, ecc.). • Devono essere indossati durante l’assistenza ai pazienti infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti (ad es. pazienti affetti da Herpes zoster disseminato). • Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza. • Smaltirli immediatamente dopo l’uso nell’apposito contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo

  16. Camici monouso • Ma… • Poco confortevoli per l’operatore, poiché i camici idrorepellenti non lasciano traspirare la cute

  17. Mascherina chirurgica

  18. Mascherina chirurgica • Protegge l’operatore dal contatto con materiale biologico trasmesso per doplets grossolani e schizzi. Non per aerosol. • 5 comandamenti fondamentali • Indossare correttamente facendola aderire adeguatamente al viso e alla sella del naso • Non toccare con i guanti contaminati la superficie della mascherina • Cambiare se si inumidisce o si bagna • Cambiare ad ogni paziente • Smaltire dopo l’uso nell’apposito contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.

  19. Mascherina chirurgica • Ma… • Perde il potere filtrante se si inumidisce o si bagna. • Spesso è poco accettata dagli operatori

  20. Maschera N-95 Differenti tipi di maschera N-95

  21. Filtranti facciali

  22. Filtranti facciali Proteggono da agenti biologici a trasmissione aerea tramite una azione filtrante di tipo fisico ed adsorbente. Non proteggono dalle sostanze gassose tossiche.

  23. Filtranti facciali • I filtranti facciali vengono suddivisi e contrassegnati, in base alla loro efficienza filtrante, nelle seguenti classi: • FFP1 Efficienza> 78% • FFP2 Efficienza> 92% • FFP3 Efficienza> 98%

  24. Filtrante facciale FFP2

  25. Filtrante facciale FFP3 • MASCHERA con FILTRANTE FACCIALE FFP3 • Marcatura EN149:2001 • Protegge damicrorganismi di grandezza fino a • 0,02 micron

  26. Filtranti facciali I filtranti faccialinon devono essere utilizzati più a lungo di una giornata lavorativa. Non possono essere impiegati da diverse personeperché non è possibile sanificarli.

  27. Filtranti facciali • Principali raccomandazioni ufficiali sull’uso nelle attività assistenziali: • Manipolazioni difarmaci antiblastici:FFP2 • Protezione dal rischio di trasmissione aerea diagenti patogeni responsabili di: TBC FFP2 TBC MDR FFP3 SARS FFP2 Influenza Aviaria FFP2 Influenza H1N1 FFP3 ANTRACE FFP3

  28. Occhiali

  29. Occhiali • Proteggono le mucose oculari da spruzzi di liquidi o dalla proiezione di frammenti di materiale. • 3 comandamenti fondamentali • Marcatura EN166 • Non toccare gli occhiali con i guanti contaminati • Non lasciare gli occhiali dopo l’uso sul vassoio o su ripiani • Lavare e disinfettare gli occhiali dopo l’uso, dopo ogni paziente.

  30. Occhiali • Ma… • Si appannano. • Per gli operatori con problemi visivi bisogna scegliere modelli specifici

  31. Schermi facciali

  32. Schermi facciali • Sono strumenti indispensabili per la protezione delle mucose oculari, soprattutto da spruzzi di liquidi o dalla proiezione di frammenti di materiale. • 3 comandamenti fondamentali • Non toccare lo schermo con i guanti contaminati • Non lasciare lo schermo dopo l’uso sul vassoio o su ripiani • Lavare e disinfettare dopo l’uso, dopo ogni paziente.

  33. Schermi facciali • Ma… • Si appannano. • Sono pesanti.

  34. Copricapo • Evita la contaminazione della capigliatura da parte di microrganismi provenienti dal paziente. • Comandamento fondamentale • Non toccare con i guanti contaminati.

  35. Copricapo • Ma… • Difficoltà a renderlo accetabile, in particolare tra gli operatori di sesso femminile.

  36. L’igiene delle mani L’igiene delle mani è la precauzione piùsemplice, importante e trasversalea tutte le patologie infettive.

  37. Riduzione dell’incidenza delle infezioni con un’adeguata igiene delle mani Ignaz Philipp Semmelweis (1818-1865) Adozione del lavaggio delle mani con cloruro di calcio

  38. Tassi di mortalità puerperale, I e II clinica ostetrica, Vienna General Hospital Lavaggio delle mani con cloruro di calcio  Loudin I. Death in Childbirth. Oxford Press, 1992

  39. Aderenza all’igiene delle mani in diversi studi AutorYear Sector Compliance Preston 1981 General Wards 16% ICU 30% Albert 1981 ICU 41% ICU 28% Larson 1983 Hospital-wide 45% Donowitz 1987 Neonatal ICU 30% Graham 1990 ICU 32% Dubbert 1990 ICU 81% Pettinger 1991 Surgical ICU 51% Larson 1992 Neonatal Unit 29% Doebbeling 1992 ICU 40% Zimakoff 1993 ICU 40% Meengs 1994 Emergency Room 32% Pittet 1999 Hospital-wide 48% <40% Pittet and Boyce, Lancet Infectious Diseases 2001

  40. Perché è importante l’igiene delle mani Numerosi studi hanno dimostrato che l’igiene delle mani riduce l’incidenza delle infezioni Le mani sono ilveicolopiù comunecon il quale vengono trasmessi i germi

  41. È la più importante norma igienico-sanitaria GERMI Lavaggio delle mani LA MANO PRENDE DA: Cute, Ferite infette, Pus, Secrezioni DEL PAZIENTE LA MANO INFETTA: Bambini, Malati gravi, Malati cronici, Anziani, Personale sanitario, FAMILIARI LA MANO PRENDE DA: Faccia, Corpo, Mani, Vestiti DEL PERSONALE SANITARIO LA MANO CONTAMINA: Attrezzature sanitarie, Biancheria pulita, Bagni, Piatti e posate etc. GERMI LA MANO TRSFERISCE DA: Lenzuola, biancheria sporca, asciugamani umidi, bacinelle, Lavandini, Bagni

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