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Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Area Funzionale di Medicina Fisica e Riabilitativa Prof. C. Servodio Iammarrone. “Protocollo riabilitativo dopo impianto autologo di condrociti nella terapia chirurgica delle lesioni osteocondrali del ginocchio ”.

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Napoli “Federico II” Area Funzionale di Medicina Fisica e Riabilitativa Prof. C. Servodio Iammarrone “Protocollo riabilitativo dopo impianto autologo di condrociti nella terapia chirurgica delle lesioni osteocondrali del ginocchio ” C. Servodio Iammarrone, D. Rosa, P.G. Manna

  2. translucida; colorito bluastro; ialina; coefficiente di attrito delle superfici di carico realizzate dall’uomo; spessore variabile. La cartilagine articolare

  3. Come si comporta la cartilagine sotto carico pressione di carico sul tessuto cartilagineo spostamento H2O + Na principale segnale per le cellule a sintetizzare proteoglicani

  4. Eziologia delle lesioni cartilaginee • traumatiche • infiammatorie • neoplastiche • da causa iatrogena • da processi degenerativi • da fattori genetici

  5. Meccanismo di risposta ai fattori lesivi • perdita di macromolecole senza danno meccanico delle cellule e della trama fibrillare; • distruzione meccanica delle cellule e della matrice limitata alla cartilagine; • distruzione meccanica delle cellule della matrice e dell’osso subcondrale. “tidemark”

  6. Paradosso biologico Il tessuto cartilagineo non ripara, tuttavia i condrociti sono in grado di replicarsi in vitro

  7. Innesto di condrociti autologhi coltura prelievo innesto

  8. Riabilitazione: obiettivi • controllo del dolore • prevenzioni delle reazioni flogistiche • recupero del R.O.M. • ripristino funzione propriocettiva • recupero funzione ottimale • rinforzo tono e trofismo muscolare • recupero coordinamento e stabilità • ripresa attività fisica, lavoro e sport

  9. Riabilitazione: punti chiave • mobilizzazione indolore • protezione dell’impianto dal carico • controllo muscolare precoce • corretta progressione delle fasi di recupero • prevenzione di danni articolari aggiuntivi

  10. Planning riabilitativo adattato • al quadro anatomoclinico • alle eventuali complicanze • alle caratteristiche psicofisiche del paziente • alle sue aspettative ed esigenze

  11. Planning riabilitativo basato su • assenza di dolore • esercizi corretti e di facile esecuzione • precise regole dei tempi e delle modalità • progressione graduale del carico e della complessità degli esercizi

  12. Periodo riabilitativo • preoperatorio • postoperatorio

  13. Fase preoperatoria educare il paziente agli esercizi postoperatori • educazione ed informazioni al paziente su obiettivi, tempi e modalità del trattamento • addestramento al c.p.m., all’uso di sostegni e della ginocchiera • addestramento agli esercizi isometrici e alla deambulazione in discarico sull’arto leso • esercizi di educazione propriocettiva

  14. Fase postoperatoria • iniziale • transizione • intermedia • conclusiva

  15. Fase iniziale 1a - 8a settimana Obiettivi:recupero articolarità e miglioramento forza muscolare • 6-24 ore: CPM con incremento di 5°/die fino a raggiungere i 90° di flessione in 3a sett. e i 110° in 4a sett. • lavoro isometrico a ginocchio esteso • elettroterapia del quadricipite • idrochinesiterapia • 4a-7a settimana: carico assistito (un bastone)

  16. Fase di transizione 8a/10a-12a sett. Obiettivi:permettere al paziente di deambulare • carico libero • R.O.M. completo (cyclette) • stretching arto inferiore • rinforzo muscolare attivo (esercizi dinamici a catena chiusa) • esercizi di equilibrio e coordinazione motoria • esercizi propriocettivi

  17. Fase intermedia 12a settimana – 6° mese • massa e forza muscolare • esercizio con carico progressivo in posizioni isometriche a diversa flessione Obiettivi:resistenza nella statica attiva e nella deambulazione • allenamento cardiovascolare e funzionale • esercizi al cammino con aumento di velocità e pendenza

  18. Fase conclusiva 6°-12°mese Obiettivi: massima capacità funzionale, lavorativa e sportiva • esercizi cinetici e di coordinazione più complessi • corsa leggera senza dolore • aumento del carico articolare • continua il potenziamento muscolare • attività fisiche anche con movimenti laterali • ritorno progressivo agli sport impegnativi

  19. Casistica • A.C.I. 13 • Pazienti 12 (9 maschi-3 femmine) • Età media 20 anni • Controllo clinico 3,6,12,24,48 mesi • Risultati 11 Buono e graduale recupero del R.O.M., forza muscolare, stabilità con e senza carico. 1 Discreto recupero in un solo caso a causa della estesa lesione cartilaginea, marcata ipotrofia del quadricipite, e limitata escursione articolare.

  20. Considerazioni conclusive • attitudini, attività ed abitudini in vita • esigenze specifiche ed aspettative • età, sesso, prestanza psico-fisica • eventuale impegno sportivo, tipo livello e qualità delle prestazioni richieste

  21. la riabilitazione crea condizioni ottimali per la maturazione e l’integrazione dell’impianto segue e favorisce l’intero processo fisiologico di guarigione

  22. grazie

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