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Corso “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale” D.M. 388

Corso “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale” D.M. 388. A cura del Responsabile Provinciale del 118 Dr. Roberto Mannella. Nozioni di anatomia e fisiologia cardiorespiratoria.

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Corso “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale” D.M. 388

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Presentation Transcript


  1. Corso“Addetto al Pronto Soccorso Aziendale”D.M. 388 A cura del Responsabile Provinciale del 118 Dr. Roberto Mannella

  2. Nozioni di anatomia e fisiologia cardiorespiratoria • il cuore è un muscolo cavo che svolge funzioni di pompa: da un lato (la parte destra) invia il sangue nei polmoni per farlo ossigenare; dall’altro (parte sinistra) invia il sangue che gli è arrivato ossigenato dai polmoni a tutti gli organi e apparati. • L’impulso elettrico cardiaco (che ha un suo automatismo) parte dal nodo del seno e si trasmette progressivamente attraverso un sistema di conduzione a tutto il muscolo cardiaco. • l’impulso elettrico è seguito dall’impulsomeccanico: la contrazione del cuore.

  3. Anatomia e fisiologia dell’apparato respiratorio • I centri nervosi che regolano il respiro sono situati alla base del cervello (C. pneumotassico, C. Apneustico) Ricevono impulsi dai recettori presenti nell’apparato respiratorio. • I centri chimici che regolano il respiro sono situati a livello delle carotidi (chemocettori). Le variazioni dei gas nel sangue attivano questi centri (C02, ph, …).

  4. Anatomia apparato respiratorio • L’apparato respiratorio è costituito da: - (bocca) naso: umidificazione - laringe - trachea, bronchi, polmoni. I polmoni sono costituiti da tanti alveoli, la cui superficie è a contatto con i vasi capillari. E’ a livello alveolo capillare che avvengono gliscambi gassosi(l’02 entra , la C02 viene eliminata).

  5. Unità cuore-polmoni (e cervello) • Quando una persona sta male, le funzioni che non bisogna interrompere sono il cuore (la pompa) e i polmoni (per ossigenare il sangue) che sono tra loro interconnessi. Infatti, interrompere queste funzioni per un tempo lungo, > 4-5 minuti, significa danneggiare organi nobili come il cervello. Questo è lo scopo della RCP sia di Base (BLS) che RCP avanzata.

  6. Allertamento del Sistema 118 • Con il telefonino • Con il telefono fisso • Attraverso le forze dell’ordine E’ IMPORTANTE allertare il servizio 118 il piu’ presto possibile, per fare in modo che arrivi nei tempi stabiliti dalla legge e per aumentare le possibilità di sopravvivenza dell’infortunato: 8-10 minuti a livello urbano 15-20 minuti a livello extraurbano

  7. Il Sistema di Allarme Sanitario • Il Sistema di Allarme Sanitario entra in contatto con la C.O. territoriale 118 da qualsiasi apparecchio fisso o mobile

  8. Il “dispatch” L’operatore di Centrale seleziona il codice di intervento in base al tipo di informazione che riceve attuando la strategia migliore per ottimizzare tempi e risorse

  9. IL TRIAGE ALFANUMERICO Il sofware applicativo suggerisce le domande chiave per l’attribuzione automatica del codice di intervento

  10. Codici di intervento • BIANCO = non sanitario • VERDE = sanitario domiciliare differibile • GIALLO= sanitario non differibile, trattabile presumibilmente in loco • ROSSO = sanitario con evidente contenuto di gravità, non trattabile in loco

  11. Codice rosso L’operatore invia sul posto il mezzo di soccorso più idoneo e più vicino

  12. Codice verde - Codice giallo L’operatore attiva il

  13. I mezzi di soccorso • L’intervento può essere effettuato con l’impiego di: Ambulanza tipo B Ambulanzatipo A Idroambulanza Eliambulanza

  14. Il riscontro obiettivo • Il personale intervenuto (ambulanza - SAUT - medico di base - pediatra di base) riferisce all’operatore di Centrale sulla patologia riscontrata

  15. L’intervento si conclude presso l’Ospedale più vicino e più idoneo per trattare la patologia in atto

  16. Cause e circostanze dell’infortunio I • Generalita’ del richiedente/verifica: escludere scherzi!! • Luogo: casa, fabbrica, strada, scuola, impianto sportivo, esercizio pubblico L’indirizzo è importante!!! Fornisce notizie utili sul tipo di patologia, sulla necessità dei DPI, anche sul tipo di codice • Numero di persone coinvolte/circostanze: numero di ambulanze necessarie, tipo di evento

  17. Cause e circostanze dell’evento II • Tipologia evento: malore in casa, incidente stradale, investimento, caduta, ferita da arma da fuoco, crollo, incendio, intossicazione, etilista, neoplasia, altro.. • Stato degli infortunati: coscienza, respiro, perdita di sangue, motilità, incastrato, dolore toracico, dolore addominale • Codice di invio: R, G, V, B.

  18. Invio mezzi e tempi d’intervento • Ambulanza B; B medicalizzata • CMR • Eliambulanza • Idroambulanza • Automedica • Guardia medica

  19. Valutazione Sanitaria obiettiva • Pz che non necessita d’intervento • Pz con patologia lieve • Pz con patologia grave • Pz gravissimo (con alteraz. funzioni vitali) • Deceduto

  20. Esito Intervento: trasporto non effettuato • Per rifiuto • Non trovato • Disdetto • Trattato sul posto • Deceduto

  21. Scena dell’infortunio • Scenario a rischio: comunicarlo!! Sicurezza del soccorritore! - esplosivo, intossicazione, liquido infiammabile, macchina in fiamme, rischio geologico, rissa in atto, presenza di cavi di alta tensione incustoditi, sparatorie, … • Scenario non a rischio

  22. Raccolta informazioni • Riguarda la raccolta di tutti i dati che possono essere utili alla buona riuscita dell’intervento.

  23. Previsione di pericoli evidenti e probabili I • Black out elettrico: buio inusuale in negozi e abitazioni, cavi sulla scena dell’incidente • Poche vetture sulla corsia opposta • Fumo nero:incendio di prodotti petroliferi e plastica • Fumo bianco: fieno e vegetali • Fumo grigio:legna, carta, indumenti • Camion che libera fumi e vapori: con binocolo codici Kemler • Presenza di forze dell’ordine: pericolo/feriti

  24. Previsione di pericoli evidenti o Probabili • Odori particolari:la benzina si sente a distanza • Direzione e velocità del vento sono importanti se si tratta di sostanze pericolose sopravento e un po piu’ in alto. Allocazione • A 15 metri se non ci sono pericoli evidenti • A 30 metri sopravento se benzina o veicolo in fiamme • A 50 metri dai cavi di alta tensione o cavi ferroviari • Seguire le indicazioni dei VV.FF.

  25. Analisi ambientale/meccanismo lesioni • Misure di protezione: caschi, schermature, guanti.. • Informazioni di gravità derivano dall’osservazione dell’incidente: - distruzione abitacolo: alta energia cinetica - decesso di una o più persone: alte forze interne - investimento di pedone, motociclista, proiezione del veicolo: elevata esposizione dell’organismo all’impatto

  26. Indici di impatto violento • Caduta da altezza superiore a: 5 mt per l’adulto - 3,5 mt per il bambino • Rimbalzo del veicolo per più di 6 mt o scontro frontale • Rientramento abitacolo: 40 cm lato ferito; 50 cm lato opposto • Eiezione passeggero • Arrotamento • Parabrezza a ragnatela • Esplosione • Automezzo pesante

  27. Accertamento condizioni psicofisiche del lavoratore infortunato • Cosciente: se stimolato verbalmente e/o per contatto (scuotere le spalle del pz), l’infortunato risponde - ricorda cosa è successo, come si chiama, che ora è, ecc. o comunque risponde a ordini semplici (apri la bocca, caccia la lingua, ecc.)

  28. Valuta il respiro • Il torace si solleva e si abbassa • Alla stessa frequenza nostra o piu’ alta • SE RESPIRA IL POLSO C’E’

  29. Valuta la Pressione e il polso • Colore pelle roseo: la pressione è buona • Colore pallido e sudato: la pressione è bassa o sta scendendo • Se non respira, non ha polso • Se a livello del collo sento pulsazioni la pressione è almeno 70 mmhg, se sento anche la radiale la pressione è superiore a 80-90 mmhg • Se non sento il polso né a livello del collo e nemmeno a livello radiale, devo fare il massaggio cardiaco alternato con la respirazione

  30. Ipotermia/Ipertermia • Non esistono sistemi di misurazione sicuri della temperatura sul territorio, pertanto ci si aiuta in maniera empirica: mano sulla fronte • Ipotermia Accidentale: cause: a) esposizione a basse temperature (naufraghi, annegati, alpinisti, ..) b) deficit meccanismi di difesa (anziani, alcool, droghe, coma, sedativi, ..)

  31. Ipotermia: cosa fare • Rimuovere abiti bagnati • Proteggere il pz dal vento e con coperte e materiale isolante • Mantenere la posizione orizzontale • Evitare movimenti bruschi (per non creare ipotensione) • Se sembra morto, riscaldarlo prima di constatare il decesso • In ambulanza riscaldamento esterno passivo (coperta termica) • BLS se necessario

  32. Ipertermia (> 40,5): cosa fare • Denudare il paziente • Avvolgerlo in lenzuolo tenuto umido (bagnarlo ogni 5 minuti in acqua tiepida) • Tenerlo in corrente d’aria • BLS se necessario

  33. Ustioni • Sede: Ambiente domestico, infortuni sul lavoro, incidenti stradali, tentativi di suicidio. • Gravità:temperatura fonte, durata esposizione, umidità e vascolarizzazione cute, tipo di ustione (chimica, elettrica, ecc.)

  34. Classificazione Ustioni • I grado: eritema (solo epidermide) • II grado: flittene (epidermide e derma) • III grado: escara (oltre la pelle fino ai tessuti sottostanti)

  35. Ustioni: cosa fare • Allontanare la vittima dall’agente ustionante • BLS se necessario • Rimuovere il vestiario nella zona ustionata • Lavare con acqua fredda non < 10 gradi (riduce il calore, la profondità, l’edema e il dolore) • Dopo il raffreddamento, teli puliti e protezione dall’ipotermia

  36. Ustioni chimiche I • Diluire la sostanza con acqua corrente: flusso continuo, getto non violento • Abiti, scarpe e indumenti contaminati vanno rimossi • Se calce secca: no acqua ma spazzolamento solo successivamente a lavaggio con flusso continuo di acqua

  37. Ustioni chimiche II • Fosforo: no lavaggio ma umidificazione (per evitare la combustione di particelle di fosforo) • Fenolo:lavare prima con alcool poi con acqua • Acido fluoridrico: lavaggio con soluzione di bicarbonato al 2-3%, poi con acqua • Acido solforico: lavare con acqua anche se produce calore (perchè comunque è meno grave della persistenza dell’acido) In caso di interessamento oculare, lavaggio continuo con acqua a bassa pressione, fino all’arrivo in ospedale

  38. Shock elettrico • Sede: infortuni domestici (apparecchiature difettose, in bagno, imprudenza dei bambini, ..) • Gravità:intensità di corrente (alta tensione), resistenza cutanea (umidità), tipo di corrente (alternata), durata contatto, percorso della corrente (mano-mano > mano-piede o piede-piede)

  39. Conseguenze elettriche • Ustioni (e. elettrica-calore) • Effetto joule (fatali se vie aeree, rotture di vasi, ..) • Inibizione o eccitazione dell’attivita’ elettrica cellulare - corrente alternata……Fibrillazione Ventricolare - corrente continua……asistolia ARRESTO RESPIRATORIO: per inibizione centro del respiro/contrazione diaframma e/o muscoli torace

  40. Cosa fare nello shock elettrico • Sicurezza scenario (interruzione corrente) • BLS se necessario • Rimuovere indumenti che bruciano • Immobilizzazione cervicale

  41. Folgorazione • Fulmine: 100milioni - 2 miliardi di volt e 200 A in qualche millisecondo; riscaldamento aria a 30.000 gradi centigradi • alpinisti, lavoratori edili, .. • asistolia/arresto respiratorio • BLS

  42. Tecniche di autoprotezione del personale addetto al Soccorso • Protezione vie respiratorie: maschere, respiratori • Guanti • Protezione udito • Protezione occhi e filtri per saldatura* • Calzature* • Indumenti protettivi e grembiuli* • Protezione contro le cadute dall’alto* * Presidi antinfortunistici

  43. Cenni Legislativi • Piano Sanitario 1998-2000 (Regione Campania 2000-2002): ridurre gli infortuni sul lavoro • D.Lgs 626/94: sicurezza sui luoghi di lavoro Titolo IV:sette articoli e tre allegatiriguardo i Dispositivi di protezione individuale

  44. Dispositivo di protezione individualeDefinizione • Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza e la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

  45. Dispositivi di Protezione individuale Il ricorso al DPI è subordinato alla verifica da parte del datore di lavoro, della impossibilità di eliminare o ridurre il rischio mediante altre misure (tecniche o procedurali) o attraverso dispositivi di protezione collettiva

  46. Fornitura dei DPI • Spetta al datore di lavoro, il quale dispone che siano adottati idonei dispositivi, individuati in collaborazione con il Servizio di Prevenzione, Protezione e Sorveglianza Sanitaria, su proposte e contributi professionali di altre figure aziendali. • Il datore di lavoro dovrà esigere l’effettivo uso dei DPI scelti dall’Azienda

  47. Obbligo del lavoratori • Avere cura e utilizzare in modo corretto i DPI e la partecipazione al programma di Informazione e Formazione (art. 44)

  48. Requisiti Essenziali dei DPI • Conformità al D.Lgs. 4 dicembre 1992 n. 475 (requisiti di sicurezza attraverso un marchio del fabbricante) • Non comportare rischi aggiuntivi per il lavoratore • Adeguati al luogo di lavoro • Tener conto delle esigenze ergonomiche e di salute dei lavoratori • Essere adattati a chi li utilizza, secondo le necessità • Compatibilità con altri DPI nel caso si usino insieme.

  49. Caratteristiche dei DPI • Marcatura CE

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