1 / 33

I Disturbi del Comportamento Alimentare

I Disturbi del Comportamento Alimentare. Dr Bulla Daniel. Jesi, 4 Aprile 2005. Obesità.

fola
Download Presentation

I Disturbi del Comportamento Alimentare

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

  2. Obesità L’obesità è una condizione patologica molto diffusa, tanto da essere definita negli Stati Uniti il primo problema di salute. Visti i tassi di incidenza in rapida crescita quella dell’obesità può essere considerata una vera e propria epidemia.

  3. L’obesità non è un problema nuovo: La rappresentazione più antica della forma umana risale al periodo paleolitico, 22 mila anni a. C., ed è stata trovata in un villaggio sulle rive del Danubio: è la statua di una donna obesa, custodita attualmente a Vienna.

  4. FertilitàMaggiore Peso Corporeo Maggiore ARTE specchio fedele dei canoni estetici Sogno di abbondanza CARESTIE Sogno di magrezza ABBONDANZA

  5. Preoccupato per il peso? Ippocrate Il sovrappeso porta problemi di salute Spartani ispezioni mensili, chi tra i giovani aumenta di peso viene punito con pesanti esercizi fisici Ateniesi Socrate balla ogni mattina per restare magro Romani solevano espellere il cibo mediante il vomito

  6. Ma come siamo oggi in Italia? I dati ISTAT hanno evidenziato che:

  7. Differenze di genere Obesità Sovrappeso Sottopeso

  8. Fattori responsabili dell’aumento ponderale

  9. Bilancio Energetico Assumendo che un individuo non presenti problemi di assorbimento dei nutrienti… Energia in uscita (spesa energetica) Energia in entrata

  10. Bilancio Energetico-spesa energetica • Metabolismo basale (70%), che si riferisce a tutti i processi biochimici necessari a preservare la vita. Esso è genetico, ed è definito come la spesa di energia di un soggetto a riposo, in termoneutralità, 8-12 ore dopo l'ultima assunzione di cibo. Si misura con la calorimetria. • Termogenesi adattiva (5%), che si riferisce all'energia dissipata sotto forma di calore in risposta a modificazioni ambientali, quali l'esposizione a basse temperature. • L'attività fisica (25%), intesa come l'insieme di tutti i movimenti volontari.

  11. Bilancio Energetico Bastano 50 calorie quotidiane in più rispetto al bilancio energetico normale per acquisire 2 kg di tessuto adiposo all’anno. L’accumulo adiposo può essere di due tipi: • tipo femminile “a pera”, con accumulo di adipe prevalentemente sui fianchi e sui glutei; • tipo maschile “a mela” (rischio maggiore cardiopatie)

  12. Perché mangiamo? teoria della ESTERNALITA’ DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Schachter (1968) smettono di mangiare SAZIETA’ (fattore interno) Persone non obese l’ora del giorno il profumo del cibo l’aspetto del cibo vedere cibo esposto in vetrina Fattori esterni (piacere di mangiare) Obeso

  13. Perché mangiamo? Teoria di Schachter 1° STUDIO nelle sinagoghe gli ebrei obesi rispettavano con maggior facilità il digiuno dello Yom Kippur appunto perché lontani da fattori distraenti. 2° STUDIO i piloti obesi si adattavano maggiormente agli orari locali del pasto dopo un volo transoceanico rispetto ai loro colleghi normopeso, che invece soffrivano per il fuso orario.

  14. La misurazione del peso corporeo Possiamo fare una classificazione? In base alla tipologia cellulare: obesità ipertrofica (adipociti poco numerosi ma notevolmente più grandi) obesità iperplastica (adipociti di dimensioni normali ma presenti in numero notevolmente superiore)

  15. La misurazione del peso corporeo BMI (Body Mass Index) PESO BMI = ALTEZZA 2 Per esempio, un soggetto di 70 kg alto 1.70 m. avrà un BMI pari a 70/2.89 (quadrato dell' altezza), cioè 24.2.

  16. La misurazione del peso corporeo

  17. La misurazione del peso corporeo Circonferenza della vita

  18. La misurazione del peso corporeo il BMI è sicuramente un indice semplice da calcolare ma tuttavia resta approssimativo poiché: a) non può determinare le percentuali della massa magra e di quella grassa b) non tiene conto del tipo di costituzione fisica (longilinea, media, robusta). Il BMI dovrebbe sempre venire integrato con altre informazioni antropometriche

  19. I Disturbi del Comportamento Alimentare Anoressia Nervosa Bulimia Nervosa BED (Binge Eating Disorder)

  20. Attitudini nei confronti del peso e delle forme corporee La psicopatologia legata al peso o alle forme corporee è stata descritta in molti modi e include: • la ricerca della magrezza • la paura di ingrassare • l’insoddisfazione per le forme corporee e per il peso • le percezioni alterate di parti del corpo • le paure associate alla maturità fisica CRITERI PRINCIPALI (O UNICI) DI GIUDIZIO ESTERNO PESO – IMMAGINE CORPOREA

  21. E’ un DCA? la notevole importanza attribuita al peso e alle forme corporee e il notevole sforzo che l’individuo mette in atto per controllare il peso differenzia i soggetti che sono semplicemente insoddisfatti del peso e delle forme corporee da chi soddisfa i criteri per un DCA.

  22. Il sistema di valori in un DCA Se sono magra valgo Se ingrasso non valgo

  23. Anoressia Nervosa • Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale per l’età e la statura 2) Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso. • Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo (disturbo dell’immagine corporea), oppure eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima. Rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso. 4) Nelle femmine, dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.

  24. Anoressia Nervosa Età Media di insorgenza: 17 anni Ma com’è il decorso del disturbo?

  25. Bulimia Nervosa A-Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da: 1) mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. in due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili 2) sensazione di perdere il controllo durante l'episodio B-Ricorrenti condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo. C-I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.

  26. L’abbuffata è stata definita tale se ricorrente e caratterizzata dall’assunzione di grandi quantità di cibo associate all’esperienza di perdita di controllo Esperienza molto dolorosa per la paziente

  27. Condotte di Compensazione • l’abuso di diuretici • l’abuso di lassativi • l’assunzione di pillole dimagranti • l’assunzione di farmaci che controllano l’appetito • l’uso di sostanze emetiche • l’uso esagerato di gomme da masticare • lo sputare il cibo prima di deglutirlo • il digiuno prolungato • l’esercizio fisico eccessivo

  28. Complicazioni mediche associate ad un eccessivo calo ponderale • gravi modificazioni della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea • danni renali • osteoporosi • assottigliamento o secchezza dei capelli • “lanugo” (comparsa di peluria nella faccia, nella schiena e nelle estremità) • pelle secca • incapacità a riposarsi e riduzione del sonno • amenorrea

  29. Il vomito auto – indotto e l’abuso di lassativi sono associati a: • ingrandimento delle ghiandole salivari • erosioni dello smalto dentale e carie dentali • affaticamento • disidratazione • gonfiore addominale • rigonfiamento di piedi e caviglie • ulcere o lacerazioni della mucosa della bocca / gola • costipazione • crampi gastrici • intorpidimento e formicolio degli arti • capogiri • debolezza • svenimenti

  30. L’Immagine Corporea La definizione più comunemente accettata di immagine corporea è quella proposta da Schilder (1935) il quale per la prima volta la descrisse come “l’immagine del nostro corpo che formiamo nella mente, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi”

  31. L’Immagine Corporea Apparenza Fisica: è una valutazione della taglia, del peso e di molti altri aspetti del corpo che determinano l’aspetto fisico esteriore del soggetto APPARENZA FISICA IMMAGINE CORPOREA

  32. L’Immagine Corporea APPARENZA FISICA • PERCETTIVA (del corpo) • SOGGETTIVA (elaborazione cognitiva) • COMPORTAMENTALE (situazioni che elicitano reazioni di disagio) 3 componenti

  33. L’Immagine Corporea Quando c’è disagio elevato per uno dei 3 aspetti della propria apparenza… DISTURBO DELL’IMMAGINE CORPOREA

More Related