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LE IMMAGINI PARLANO

LE IMMAGINI PARLANO. a s. Antonio di Ranverso ?????. Le immagini attraverso i simboli ci dicono quello che l'autore voleva dire centinaia di anni fa. sacrestia. Nella sacrestia sono rappresentati i quattro evangelisti perché sono i testimoni della salita di Gesù al Calvario.

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LE IMMAGINI PARLANO

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Presentation Transcript


  1. LE IMMAGINI PARLANO a s. Antonio di Ranverso ????? Le immagini attraverso i simboli ci dicono quello che l'autore voleva dire centinaia di anni fa.

  2. sacrestia

  3. Nella sacrestia sono rappresentati i quattro evangelisti perché sono i testimoni della salita di Gesù al Calvario.

  4. L'evangelista san Matteo si consulta con il suo simbolo: l'Angelo. Infatti all’inizio del suo Vangelo è lui il portavoce di Dio a Giuseppe e Maria….

  5. L L'evangelista GIOVANNI mentre scrive il vangelo: l’aquila lo rappresenta

  6. OS.MARCO e il suo leone/simbolo

  7. Anche nella navata sud i quattro simboli richiamano gli evangelisti.

  8. S. Paolo e la spada: gli fu tagliata la testa………….

  9. Santa Margherita di Antiochia E' riconosciuta per la presenza del drago ai suoi piedi

  10. S. Pietro e le chiavi (che ora non si vedono più): a S. Pietro furono affidate le chiavi del paradiso.

  11. I simboli nell’affresco della “Salita al Calvario”: Questo simbolo (scorpione) è segno di male

  12. Questo simbolo (drago) è segno di male

  13. Il Gesù nella tomba (immagine nel presbiterio )

  14. Il fuoco può alludere al fuoco di S.Antonio (?) ... quando Ponzio Pilato se ne lavò le mani Sono i soldi che Giuda prese per il tradimento a Gesù Pietro mentì 3 volte dicendo che non conosceva Gesù,ed il gallo cantò 3 volte

  15. La tunica di Gesù che i legionari si giocarono ai dadi Significa “Gesù nazareno re dei Giudei “ È la spugna imbevuta di aceto che è stata usata per dissetare Gesù I flagelli utilizzati per flagellare Gesù I dadi con cui i legionari si giocarono la tunica di Gesù

  16. Gesù fu legato alla colonna per essere flagellato. I chiodi con cui fu crocifisso .

  17. Nartece

  18. Il nartece è una struttura tipica delle chiesedei primi secoli delCristianesimo. Esso collega le navate con l'esterno dellachiesa, ed ha la funzione di un corto atrio largo quanto la chiesa stessa. Qui, all’interno i capitelli in pietra …….

  19. Il caprone è simbolo del diavolo e indica i pericoli che ci sono all'esterno

  20. È l'immagine del diavolo sotto forma di animale e avverte che all'esterno c'è il male

  21. L'immagine diabolica

  22. Quest'immagine singolare segnala che in quel luogo abitano i monaci

  23. Il cane di s.Rocco. Gli uomini trattano Rocco "come un cane", ed è proprio un cane che riscatta la categoria trattando Rocco "come un uomo". Il cane in questione (che la tradizione vuole si chiamasse "Reste") fa parte della muta del nobile Gottardo Pallastrelli …

  24. …signore del castello di SARMATO. Un giorno Gottardo vede il suo cane prendere un pane dalla tavola e scappar via. La scena si ripete per più giorni e allora il padrone, incuriosito, lo segue e scopre così il rifugio di Rocco al quale, malato e sofferente, il cane porta il pane rubato. Il nobiluomo prende Rocco con sè e lo cura. La santità di Rocco è contagiosa come la peste: Gottardo rinuncia ai suoi beni e presta il suo servizio ai malati. Gottardo è il primo "discepolo" di San Rocco.

  25. Il polittico del presbiterio

  26. S. Sebastiano S. Bernardino S. Rocco S. Antonio

  27. S. Sebastiano è identificato dalle frecce, strumenti con cui fu torturato… l …S. Antonio dalla campanella, dal maiale e dal fuoco

  28. …S. Bernardino dal libro o dal sole …S. Rocco dalla piaga alla gamba e dal cane

  29. Palma e Gesù bambino sulla spalla identificano S. Cristoforo

  30. Statua S.Antonio abate Sono sempre presenti campanello e porcello…Perchè ? “ Racconta la leggenda che tanti secoli fa sant'Antonio viveva eremita nel deserto della Tebaide insieme con un maialino che lo seguiva dappertutto: là, ogni giorno vinceva con i più svariati trucchi, le tentazioni del diavolo. Ebbene, si dice che allora non esisteva il fuoco sulla terra e gli uomini soffrivano un gran freddo. Dopo aver discusso a lungo i governatori della terra inviarono una delegazione dove viveva sant'Antonio per pregargli di procurare il fuoco. Il vecchio santo, impietosito, si recò col suo fedele maialino all'inferno, dove le fiamme ardevano giorno e notte, bussando all'immenso portone.

  31. Quando i diavoli videro che il visitatore era il santo, il loro peggior nemico che non riuscivano a vincere, gli impedirono di entrare. Ma il maialino nel frattempo si era intrufolato rapidamente nella città diabolica.La bestiolina cominciò a scorrazzare facendo danni dappertutto: dopo aver tentato inutilmente di catturarla, i diavoli si recarono da sant'Antonio pregandolo di scendere all'inferno per riprendersi il maialino. E l'eremita, che non aspettava altro, si recò nel regno dei dannati con il suo inseparabile bastone a forma di tau. Durante il viaggio di risalita in compagnia del maialino fece prendere fuoco al bastone sicché, giunto sulla terra, poté accendere una grande catasta di legna offrendo così il primo e sospirato fuoco all'umanità. L’allevamento dei maiali che i monaci usavano avveniva a spese della comunità, che li alimentava; potevano circolare liberamente fra vie e cortili portando una campanella di riconoscimento.

  32. Se la visita non ha soddisfatto le tue aspettative, puoi venire di persona a visitare l’abbazia: noi non ci siamo più dal 1776 ma l’abbazia è passata nelle mani dell’ORDINE MAURIZIANO (sì, proprio quello dell’ospedale di Torino!) che in qualche modo continua il nostro lavoro …

  33. Troverai l’abbazia sulla vecchia strada tra Rosta e Avigliana, proprio quella parte della Francigena che i pellegrini percorrevano per andare a Roma !

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