1 / 74

I processi di acquisizione linguistica

I processi di acquisizione linguistica. Aspetti biologici cognitivi e culturali. Punti principali. Come acquisiamo il linguaggio? Ambiente linguistico Esterme deprivazioni ambientali (bambini “selvaggi” o deprivati) acquizione del linguaggio ritardata Processi cognitivi

hagop
Download Presentation

I processi di acquisizione linguistica

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. I processi di acquisizione linguistica Aspetti biologici cognitivi e culturali

  2. Punti principali • Come acquisiamo il linguaggio? • Ambiente linguistico • Esterme deprivazioni ambientali (bambini “selvaggi” o deprivati) acquizione del linguaggio ritardata • Processi cognitivi • Processi cognitivi sono correlati allo sviluppo del linguaggio • Meccanismi innati • Bambini che hanno ricevuto input linguistici molto poveri si servono di sistemi comunicativi molto vicini al linguaggio della prima infanzia

  3. L’ambiente linguistico • Bambini “selvaggi” e deprivati • Ipotesi del Periodo Critico • Linguaggio materno (“Maternese”)

  4. Bambini “selvaggi” e deprivati • “bambini” selvaggi e isolati • Cresciuti nella foresta • Es) il caso di Victor • Bambini deprivati • Cresciuti con contatti umani estremamente limitati • Es) bambini segregati (il caso di Genie)

  5. Il Ragazzo selvaggio- Victor • Ritrovato nelle foreste francesi nel1797, aveva 12 (o 13)-anni quando catturato • Nessun linguaggio parlato (udito normale, pronuncia di alcuni suoni) • Itard (medico) cercò di socializzarlo e di addestrarlo all’uso del linguaggio per 5 anni • In generale I progressi linguistici di Victor furono molto poveri • Capace di comprendere il linguaggio, ma quasi del tutto incapace di produrlo • Le uniche due parole pronunciate: “latte”, “oh mio dio” • Perlopiù il suo comunicare era considerato un grugnire e ululare

  6. You http://www.youtube.com/watch?v=CWS4AKq-KgE http://www.youtube.com/watch?v=jWXp2GfhUss http://www.youtube.com/watch?v=fGelqr7oyyg

  7. Bambini deprivati- Genie • Liberata nel 1970, tredicenne in California, non poteva stare in piedi e non parlava – solo due parole: “Smettila”, “Basta” • Scarsissima esposizione al linguaggio durante la prigionia • Dai 20 mesi visse in isolamento totale legata a un vaso da guinzagli per la maggior parte del suo tempo. • Il padre comunicava con lei non via linguaggio ma abbaiandole. • Grazie a un programma di recupero linguistico • 1970: pronuncia di una sola parola, es) “No. No. Gatto” [13 a] • 1971: linguaggio paragonabile a quello di un b. di 18-20 mesi • Distinzione tra numeri singolari e plurali • Pronuncia di parole-frase come, ex) “volere latte”, “Grande denti” [14 a.] • Nessun espansione del vocabolario dopo 18-20 mesi • Incapacità di produrre domande (Es “Io dove è il cracker in cima la mensola?”) • Sviluppo semantico: rapido & ampio, sviluppo sintattico: lento • Es) mi piace ascoltare musica gelato camion (Curtiss, 1981) : struttura grammaticale minima • Es) Pensare che mamma amare Genie (Curtiss, 1981)  sviluppo cognitivo prima che linguistico

  8. L’ambiente linguistico • Bambini “selvaggi” e deprivati • Ipotesi del PeriodoCritico • Linguaggiomaterno (“Maternese”)

  9. Ipotesi del PeriodoCritico • Esiste un periodo precoce della vita in cui siamo specialmente predisposti ad acquisire un linguaggio • Possono avvenire cambiamenti neurologici nel cervello che rendono una persona meno preparata ad acquisire il linguaggio • Questi cambiamenti sono prossimi al periodo prossimo alla pubertà

  10. Ipotesi del PeriodoCritico • Johnson and Newport (1989) • Esaminarono Coreani e Cinesi immigrati negli USA a diverse età tra i 3 e i 39 • Test grammaticali • Correlazione tra età di arrivo e punteggio ai test • Fortemente negativa ( r=-.87): se arrivavano dagli (0 ~ 16) • Nessuna : se arrivavano dai (16 ~ 40)  La conclusione è che I processi nei discenti giovani e adulti sono profondamente diverse

  11. Ipotesi del PeriodoCritico

  12. Ipotesi del periodo Critico • Limiti • Bialystok and Hakuta (1994) • Aumentando l’età da 16 a 20 anni trovarono correlazioni negative significative in tutti I gruppi di età • Hakuta, Bialystok and Wiley (2003) • 1990 US censimento di un ampissimo numero di Spagnoli e Cinesi insieme • Abilità linguistica autoriferita • “not at all”, “not well”, “well”, “very well”, “speak only English” • Non così netta discontinuità tra prima e dopo I 15 years di età (il declino è graduale)

  13. Ipotesi del periodo Critico • Critiche • Snow e Hoefnagel-Hohle (1978) • Studiarono tutte le famiglie americane che si trasferirono in Olanda per un anno e studiarono landese • Adolescenti migliori> adulti > bambini • All’inizio I più anziani sembravano I migliori e poi raggiungevano un plateau; I più giovani li raggiungevano e spesso superavano • La ricerca sull’acquisizione di un secondo linguaggio non ha confermato l’ipotesi del periodo critico • I bambini più giovani imparano L2 meglio dei bambini più grandi e adulti sul lungo termine • La differenza tra giovani e meno giovani sta nello sviluppo cognitivo e in una differente tipologia di strateguie cognitive

  14. L’ambiente linguistico • Bambini “selvaggi” e deprivati • Ipotesi del Periodo Critico • Linguaggio materno (“Maternese”)

  15. Mammese • Come gli adulti parlano ai bambini (Adult-to-Child Language) • In generale, la parlata usata con bambini che apprendono a parlare è breve, concreta, direttiva, e esagerata nell’intonazione • Queste qualità accompagnano il bambino allo sviluppo del linguaggio, ma i dati su questa domanda sono relativamente scarsi, e opinioni ampiamente differenti esistono in materia

  16. Mammese • Ipotesi del Motherese • C’è una relazione tra la regolazione della parlata adulta e lo sviluppo del linguaggio nel bambino • Sostenitori “strong” dell’ipotesi del motherese • Le modalità Motherese sono necessarie per uno sviluppo adeguatodel linguaggio; assenza di tali modalità difficoltà di linguaggio nel bambino • Sostenitori “deboli” dell’ipotesi motherese • Le modalità Motherese aiutano lo sviluppo linguistico • (1) Apptoccio correlazionale &(2) Approccio sperimentale

  17. Mammese • (1) Studi correlazionali • Newport & Gleitman, 1977 • Esiste una relazione limitata tra parlata dei genitori e il linguaggio del bambino. Madri che hanno usato più domande chiuse del tipo sì/no hanno bambini che utilizzano più ausiliari ma la maggior parte degli aspetti del linguaggio del bambino erano indipendenti

  18. Mammese • (2) Studisperimentali • Nelson, Carskaddon, Bonvillian,1973 • Lo sviluppo del linguaggio può essere facilitato se si presentano ai bambini sono nuove informazioni sintattiche relative alla frase detta precedentemente dal bambino. • (1) Gruppodellafrase-rimaneggiata • Introduzione di nuove frasi correlate alla frase del bambino - bambino: sparitocamion - sperimentatore: Si, il camion è sparito • (2) Gruppodellafrasenuova • Introdottefrasirelativamentecorte, frasigrammaticalicheescludono le parole contenutenellaprecedentefrase del (3) Gruppo di controllo(senzaschemifissi) • Fraserimaneggiata > produz. Verbale del Controllo > Nuovafrase)

  19. Processi cognitivi • Principi operativi • Schemi Sensorimotori • Vincoli Cognitivi • IDisturbi del Linguaggio & Cognitivi

  20. Principi Operativi • Modi preferiti dei bambini di assunzione di informazioni • I bambini utilizzano ordine fisso di parola per creare significati. • I bambini spesso sovraregolarizzano morfemi grammaticali. • Utile pe la comprensione dell'acquisizione dei bambini di frasi complesse -Primo tentativo di formare negazioni e domande, i bambini spesso semplicemente posizionano il maker negativo o della domanda nella parte anteriore di una semplice frase dichiarativa

  21. Processi Cognitivi • Principi operativi • Schemi Sensorimotori • Vincoli Cognitivi • I Disturbi del Linguaggio & Cognitivi

  22. Schemi Sensomotori • SviluppoCognitivo– Piaget - Stadiodellosviluppo • Sensomotorio (0~2 y.) • Bambino usailcorpo e gliorgani di senso: sbattendo, succhiando, tirando • Acquisizionedellapermanenzadell’oggetto (fine stadiosensomotorio) • Nozione che gli oggetti continuano ad esistere anche quando essi non possono essere percepiti

  23. Schemi Sensomotori • Lo sviluppo cognitivo & lo sviluppo del linguaggio del bambino (due predizioni) • Bambino molto piccolo (not acquired object permanence) - potrebbeusareparole chesiriferiscano a oggetticoncreti - Ampia gamma di aprolecheindicanoil “qui edora” • Piùgrandicelli (permanenzadell’oggetto) • Dovrebbeiniziare ad usareParole che si riferiscono a oggetti o eventi che non sono immediatamente presenti • Ex) camion andato via , ancora latte • Linguaggio specifico e conquiste cognitive avvengono con ritardibrevi o simultaneamente • Scarseevidenzeche lo sviluppocognitivopreceda di molto lo sviluppolinguistico

  24. Processi Cognitivi • Principi Operativi • Schemi sensomotori • Vincoli Cognitivi • Disturbi del linguaggio e cognitivi

  25. Vincoli cognitivi • Linguaggio adulto-bambino (uno schema semplificato e ordinato di dati) è sufficiente per l'acquisizione di un linguaggio normale? • Sembra improbabile che i bambini esplorino ogni possibile significato di una parola data dagli adulti • Bambino può avere determinate aspettative sull'apprendimento delle parole (Vincolo Cognitivo) • Tre possibili vincoli • Errori dell’insieme dell’oggetto • Errori tassonomici • Errori di mutua esclusività

  26. Vincoli cognitivi • Erroridell’insiemedell’oggetto • Quando i bambini si imbattono in una nuova etichetta, preferiscono attaccare l'etichetta all'intero oggetto piuttosto che alla parte dell'oggetto • Es) cane (un'etichetta per l'intero oggetto anziché la coda del cane) • Errori tassonomici • I bambini assumeranno che l'etichetta dell'oggetto è una categoria tassonomica piuttosto che un nome per un cane-individuo • Es) cane è un marchio per un gruppo di animali non solo per Fido • Erroridellamutuaesclusività • Si riferisce al fatto che un bambino che conosce il nome di un particolare oggetto poi rifiuterà generalmente di applicare un secondo nome a quell'oggetto • Es) mostrami X (X sillabasenzasenso)  non verrà genealizzato a una seconda sillaba senza senso  I bambini hanno qualche pregiudizio o preferenze quando imparano nuove parole

  27. Processi Cognitivi • Principi Operativi • Schemi sensomotori • Vincoli Cognitivi • Disturbi del linguaggio e cognitivi

  28. Disturbidel linguaggio e cognitivi • L'idea che esista una stretta relazione tra linguaggio e cognizione in generale è stata sostenuta da studi di individui con sindrome Down • Questi individui tendono ad avere ritardi di linguaggio che sono proporzionati alla gravità del loro handicap cognitivo • Tuttavia, in alcuni individui, ci possono essere notevoli discrepanze tra il livello di funzionamento cognitivo e il livello di funzionamento linguistico - Genie - Sindrome di Williams - Sindrome del chiaccherone

  29. Genie • Abilità cognitive avanzate relativamente alle competenze linguistiche • Grammaticalmente rudimentale ma semanticamente più avanzata Grammaticalmente rudimentale ma semanticamente più avanzata Adulto: perchè non canti? • Genie: molto triste • Adulto: perchètisentitriste? • Gene: Lisa malata  Questo sarebbe fornire prove contro la tesi che la cognizione è sufficiente per acquisire il linguaggio

  30. Disturbidel linguaggio e cognitivi • Sindrome di William • Espressione facciale dello “gnomo”, ritardo mentale, deficenze cardiache • Nonostante il loro decadimento cognitivo, le funzioni sintattiche sembrano conservate • Sindrome del chiacchierone • Decadimento cognitivo significativo & abilità linguistiche inaspettate  Se il normale sviluppo cognitivo è necessario per lo sviluppo del linguaggio normale, non accade in tutti i casi

  31. Meccanismi INNATI • L’IPOTESI del Bioprogramma • Impostazioni dei parametri • Il problema dell’ evidenza negativa

  32. Il Bioprogramma del Linguaggio • Bioproramma del linguaggio- Bickerton (1983, 1984) • I bambini hanno una grammatica innata che, in assenza di input ambientali adeguati, funge da sistema di lingua del bambino un sistema di backup linguistico • Studi correlati • Caso 1: Pidgins e Creoli (Bickerton) • Caso 2:Studi di sviluppo del linguaggio nei bambini congenitamente sordi (Golden-Meadow) • Case 3:Lingua dei segni in Nicaragua

  33. Il Bioprogramma del Linguaggio • Caso 1: Pidgins & Creoli Pidgin: una lingua ausiliaria che si pone quando parlanti di diverse lingue reciprocamente incomprensibili sono in stretto contatto(Bickrton, 1984) • Es) Lavoratori immigrati riescono a parlare una forma più semplice della lingua dominante della zona-appena abbastanza per ottenere un minimo di comprensione • Sintassi non riconoscibile, spessounaparolaordine, nessunafrasecomplessa • Creolo: Quando i figli di questi immigrati acquisiscono una lingua semplificata come loro lingua madre • Frasirelativamentesofisticate e complesse • Nonostantei pidgins, i creoli ricordano le regole strutturali di altre lingue • Caso 2: bambini sordidallanascita • bambini (13 mesi ~ 4 anni), ogni 2-4 mesi, per 1.5 anni • Nessuno di questi bambini è stato esposto alla lingua dei segni convenzionale • Tuttavia I bambini inventaronouna forma di linguaggiogestuale(Homesign) simile al linguaggio dei bambini con udito normale • Apparvel’enunciazione di un segno (18 mesi), poi due o tresegni  Quando l'input linguistico è minimo, bambini sordi possono creare un linguaggio gestuale simile al linguaggio dei bambini normali

  34. Il Bioprogramma del Linguaggio • Bioprogramma potrebbe funzionare in assenza di stimolazione linguistica ordinaria • Che cosa accada con input linguistico appropriato? • Bioprogram è soppresso e i bambini imparano la lingua madre • I bambini usano un "principio di prelazione”; Se si sente qualcuno usare una forma di lingua diversa da quella conosciuta, e non si sente qualcuno utilizzare la tua forma, abbandonano la tua e utilizzano la loro” • Uso di processi cognitivi associati al linguaggio non sono semplici tentativi di problem-solving ma sono invece strettamente limitati al linguaggio

  35. Meccanismi Innati • L’IPOTESI del Bioprogramma • Impostazioni del parametro • Il problema dell’ evidenza negativa

  36. Impostazioni del parametro • GrammaticaUniversale (Chomsky, 1981) • Grammatica un set di parametricorrispondenti a ciascunodeisottosistemi di linguaggio (ogniparametroha un numero finito di possibili impostazioni) • Variecombinazioni di impostazioni del parametro tutte le lingue al mondo • I bambini nascono con la conoscenza dei parametri e le loro impostazioni possibili • Acquisizione del linguaggio (LAD) identificare quale impostazioni del parametro si applicano alla lingua madre

  37. Impostazioni del parametro • Parametroprincipale (Cook, 1988) • Ogni frase nella lingua possiede un elemento essenziale chiamato «principale»  head parameter - Sostantivo in sintagmi, verbo nelle frasi di verbo • Il parametroguidaspecificala posizionedell’elementoprincipaleattraverso la frase • Inglese – un linguaggio con elementiprincipaliall’inizio • The man with the bow tie (l’uomo con ilnodoallacravatta) • Liked him • Nice to see • To the bank • Giapponese – elementiprincipali in chiusura • Watashiwanihongindesu (Io Giapponesesono)

  38. Impostazioni del parametro • Parametro del soggetto nullo (Hyams, 1986) • Italiano, Spagnolo – grammaticalmente accettabile • Inglese – non permesso • I bambini nascono con un parametro settato sul soggetto nullo (valore di default) • Es) Play it • Es) Eating cereal • Es) Shake hands • Es) See window

  39. Impostazioni del parametro • Principio del sottoinsieme (Berwick and Weinberg, 1984) • I bambini iniziano a cercare attraverso lingue possibili all'inizio con il più piccolo sottoinsieme disponibile (che è la lingua più restrittiva). Se non ci sono prove dal primo input linguistico che che si tratti del loro linguaggio nativo, si procede al successivo sottoinsieme più grande fino a trovare una corrispondenza

  40. Meccanismi innati • L’IPOTESI del Bioprogramma • Impostazioni dei parametri • Il problema dell’ evidenza negativa

  41. Il problema dell’ evidenzanegativa • EvidenzaPositiva • Prova che un particolare enunciato è grammaticalmente corretto nella lingua che il bambino sta imparando • EvidenzaNegativa • Prova che un particolare enunciato è sgrammaticato Pinker (1990) • Sarebbe molto difficile acquisire un linguaggio esclusivamente da prove positive • Prove negative, che potrebbero limitare il problema di capacità nel dispositivo di acquisizione, non sono generalmente disponibili • Tuttaviapossonoessercideilimitidicapacitàinnati  Anche se prove negative sono presenti e possono aiutare lo sviluppo del linguaggio, la ricerca non ha dimostrato la loronecessità  Giustificazione per meccanismiinnati

  42. Riassumendo • Tre classi di variabili sono necessarie per un completo resoconto di aquisizione del linguaggio • Ambientelinguistico • Evidentedeprivazioneambientale (bambini selvaggi e isolati) ritardo di acquisizione • Processicognitivi • Processo cognitivo sono correlati con lo sviluppo del linguaggio • Meccanismiinnati • Bambini chericevono input linguisticipoveri Creano un sistema di linguaggio simile alla prima infanzia

  43. L’approccio neurocostruttivista • Karmiloff-Smith: durante lo sviluppo vi è un processo di progressiva specializzazione delle aree emisferiche edelle funzioni da esse veicolate che è il risultato dell’interazione tra vincoli biologici e l’esperienza (Karmiloff-Smith, 1992) • Oggi si interpreta l’innatismo in funzione dei vincoli biologici che guidano lo sviluppo (Tomasello, 1999) • In sintesi: è oggi ampiamente riconosciuto che lo sviluppo del linguaggio è il risultato dell’interazione tra vincoli biologici ed esperienza

  44. Natura del linguaggio e dei suoi sottosistemi Suono Fonologia Lessico Significato Semantica Morfologia Grammatica Sintassi Funzioni comunicative Contesto Pragmatica Conversazione Discorso

  45. Caratteristiche distintive del linguaggio Creatività Chi parla una lingua è capace di produrre una grande varietà di messaggi combinando tra loro un numero limitato di unità base di quella lingua Capacità comunicativa Arbitrarietà La relazione tra suoni e significati è arbitraria: il significato non può essere ricavato dalla forma del suono, pertanto deve essere appreso e trasmesso culturalmente Linguaggio

  46. La posizione innatista sullo sviluppo del linguaggio Dispositivo innato per l’acquisizione del linguaggio LAD (Language Acquisition Device) Programma biologico che corrisponde ad una grammatica universale (GU), la quale contiene la descrizione degli aspetti strutturali condivisi da tutte le lingue naturali Chomsky (1965) Indipendente sia dall’intelligenza che dalla capacità comunicativa In cui la competenza linguistica precede l’esecuzione Acquisizione del linguaggio Processo attivo di scoperta di regole

  47. La teoria di Chomsky spiega • Perché si impara a parlare in maniera rapida • Perché le tappe dello sviluppo linguistico sono le stesse in tutte le culture e le classi sociali • Perché il bambino è in grado di produrre e capire espressioni mai sentite in precedenza (creatività) • Perché il linguaggio che il bambino produce è più ricco di quello a cui è stato esposto

  48. La posizione interazionista sullo sviluppodel linguaggio Il linguaggio è un aspetto della capacità simbolica. Compare nel sesto stadio sensomotorio e segna il passaggio dall’intelligenza sensomotoria all’intelligenza rappresentativa Piaget (1945) Dipende dallo sviluppo cognitivo Acquisizione del linguaggio L’esecuzione precede la competenza linguistica

  49. La posizione funzionalista sullo sviluppo dellinguaggio Comunicazione prelinguistica Comparsa del linguaggio Relazione di continuità Gesti e vocalizzi Prime parole “Atti linguistici” (Austin e Searle) E’ importante distinguere il contenuto proposizionale di una frase (significato locutivo) e l’intenzione con cui il parlante pronuncia quella frase (significato illocutivo)

  50. La posizione funzionalista sullo sviluppo dellinguaggio Teorici dell’Apprendimento sociale (Bruner,1983): 􀂄 Non esclude l’esistenza del LAD, ma deve essere riconosciuto un ruolo altrettanto importante all’ambiente sociale 􀂄 L.A.S.S. (Language Acquisition Support System) 􀃆 il sistema di supporto all’acquisizione del linguaggio, fornito dall’ambiente sociale (es. Motherese, protolinguaggio) . 􀂄 Il linguaggio nasce dalla comunicazione interpersonale.

More Related