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La cultura è assorbita dal ragazzo attraverso esperienze individuali in un ambiente ricco di

La cultura è assorbita dal ragazzo attraverso esperienze individuali in un ambiente ricco di occasioni di scoperta e di lavoro Maria Montessori. Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: i ragazzi stanno lavorando come se io non esistessi Maria Montessori.

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La cultura è assorbita dal ragazzo attraverso esperienze individuali in un ambiente ricco di

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Presentation Transcript


  1. La cultura è assorbita dal ragazzo attraverso esperienze individuali in un ambiente ricco di occasioni di scoperta e di lavoro Maria Montessori

  2. Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: i ragazzi stanno lavorando come se io non esistessi Maria Montessori

  3. Lamento dell’insegnante … A volte sei solo stanco di rispondere mille volte alla stessa domanda. O di dover ripetere qualcosa che hai appena detto perché uno studente non era attento. Oppure di dover riprendere un concetto perché un alunno era stato assente. Allora dentro di te ti arrabbi perché vorresti fare altro, fare cose più belle, ma mandi giù il rospo perché sai che anche questo fa parte del tuo lavoro.

  4. Capovolgere la classe o flippedclassroom

  5. Pensare all’apprendimento a scuola così come è nella vita: non una ripetizione imposta e passiva, ma un processo autonomo, attivo, che nasce e si sviluppa se c’è un coinvolgimento personale e un nostro interesse.

  6. Non c’è verum se non siamo noi a costruirlo e a farne un factum … . G. Vico

  7. E’ capitato a molti di sperimentare che è addirittura impietoso il confronto tra una lezione frontale anche del più bravo professore e una trasmissione di Piero Angela che tratti la stessa materia. Nell’aula, con la sua lezione frontale , anche il più bravo prof. esce sconfitto…

  8. …ma il docente ha in sé una grande forza. Può fare quello che nessun grande specialista come Piero Angela potrà mai fare: può uscire dallo schermo della frontalità e scendere tra i banchi. Può parlare con i suoi alunni. Può capire chi sono quelli che hanno ben capito e chi sono quelli che ancora ben capito non hanno e può invitare i primi ad aiutare i secondi. Può trasformare la sua classe in una classe “vichiana”, dove vero è quello che si fa e si costruisce.

  9. In che modo ?

  10. La classe non deve essere più un auditorium fatto di uditori singoli e muti, ma un laboratorio di persone che collaborano tra loro e con l’insegnante

  11. Il segreto è che gli alunni entrino in classe già informati sull’argomento di cui si tratterà a lezione.

  12. I video preliminari aprono un grande spazio di libertà

  13. Con un video visto e rivisto dagli alunni a casa, il tempo a scuola diventa tutto suo, dell’insegnante e dei suoi alunni.

  14. Non basta dire: leggetevi per domani le pagine del tal libro.. forse basterebbe per materie umanistiche, forse per l’Università… sarebbe più difficile per materie scientifiche o peggio ancora laboratoriali Serve la parola dell’insegnante, serve che sia lui stesso a costruire un breve video(o selezionarlo su internet )

  15. L’antica aula scolastica ordinata e silenziosa delle foto d’epoca è lontanissima dalla realtà odierna, fatta di classi rumorose e irrispettose del ruolo del docente.

  16. C’è tuttavia una competenza unica e specifica dell’insegnante, che non può essere sostituita da nessuna tecnologia moderna l’insegnante è un educatore

  17. L’insegnante non trasmette soltanto il Sapere, ma anche la sua esperienza di vita e i valori in cui crede

  18. E per educare deve essere un esempio credibile e coerente

  19. Recuperare il suo ruolo di educatore significa allora ricercare ogni strada possibile per giungere al cuore e agli intellettidei propri alunni. La passione per il proprio lavoro e l’attenzioneverso gli alunni, che non esclude il ripensare all’organizzazione della propria azione didattica, contribuisce a restituire al docente quel ruolo di riferimento e di orientamento che forse oggi è andato perduto.

  20. L’insegnamento capovolto è un piccolo passo verso questa direzione …

  21. L’insegnamento capovolto consiste quindi nell’invertire il luogo dove si segue la lezione: a casa propria anziché a scuola, con quello in cui si studia e si fanno i compiti : a scuola anziché a casa

  22. 1° PARTE L’insegnante fornisce per casa agli studenti materiali didattici appositamente selezionati: video, risorse multimediali, libri o e-book. Gli studenti studiano, guardando i video e consultando i materiali più e più volte, ciascuno secondo le proprie esigenze, prima e al di fuori della scuola, e non dopo, come nel modello classico.

  23. 2° PARTE In classe l’insegnante propone e segue le attività applicative a fianco degli alunni e non in cattedra: schede da compilare, esercitazioni scritte, preparazioni di gruppo per le esposizioni orali, diagrammi, schemi e cartelloni da appendere in classe, presentazione PowerPoint, risoluzione di problemi, attività di approfondimento…

  24. Esempio Italiano Supponiamo di voler insegnare come si scrive una poesia Metodo tradizionale: • Spiegazione del concetto di poesia e dello sviluppo della poesia in letteratura • Esempi di scrittura poetica • Esercizi a casa di scrittura poetica • Interrogazioni su quanto appreso

  25. … a casa però anche il ragazzo che era convinto di aver capito si accorgerà che scrivere una poesia non è così semplice come gli era sembrato durante la spiegazione. Da solo, dopo qualche tentativo, potrebbe stancarsi e scoraggiarsi.

  26. Insegnamento capovolto • Visione a casa di un video che mostra quali sono le linee fondamentali per scrivere una poesia, con esempi pratici • Esercizi in classe di scrittura poetica • Verifica delle competenze

  27. Il capovolgimento è importante perché i ragazzi hanno bisogno dell’aiuto del docente soprattutto nel momento in cui svolgono il compito e questo differente approccio porta anche ad una relazione più significativa tra docente e alunno.

  28. Esempio Matematica • Metodo tradizionale Si supponga che gli studenti debbano comprendere il calcolo del massimo comunedivisore. • Il docente entra in classe e spiega alla lavagna come si calcola: alcuni studenti capiranno subito e altri invece dovranno avere ulteriori istruzioni su come fare il calcolo. • Si impiegherà tempo prezioso affinché tutti imparino il calcolo e sappiano farlo almeno una volta: alcuni studenti saranno annoiati e altri rimarranno comunque indietro. Spesso è necessario fermare la classe e aiutare gli studenti che hanno perso un passaggio o che erano semplicemente assenti.

  29. Insegnamento capovolto • Creare un semplice video di pochi minuti – max 8-10 minuti - che mostri la procedura: i contenuti devono essere chiari, concisi e andare al punto; fare alcuni esempi. • Questo sarà un supporto costantemente disponibile. Gli studenti più bravi nella materia non avranno bisogno di guardare più volte il video, mentre gli altri potranno eventualmente guardarlo nuovamente ripetendo i passaggi più difficili con calma. • Gli alunni si troveranno in classe già con alcune informazioni di base; in classe ci sarà più tempo per la didattica laboratoriale: chiarimenti, schemi, esercitazioni …

  30. VANTAGGI Il fatto che i ragazzi possano studiare un argomento autonomamente e su un video prima di venire a lezione comporta questi vantaggi: • I ragazzi hanno già in mente quello che si farà a lezione • Alcuni di loro avranno dei dubbi e saranno in grado di porre delle domande • Qualcuno di loro avrà già capito perfettamente e sarà in grado di aiutare chi si trova più in difficoltà • Sarà necessario solo poco tempo in classe per riepilogare e riprendere l’argomento, in confronto ad una elementare lezione dove tutti partono da zero • Gli alunni possono in classe riguardare il video e recuperare autonomamente evitando che il docente ripeta tutto l’argomento all’intera classe • Creare un ambiente di apprendimento dinamico focalizzato sull’interazione tra studenti tra di loro e con il loro docente

  31. Come valutare ?

  32. Svolgendo in classe i compiti per casa, il numero di prove valutabile per studente si moltiplica. L’insegnante può decidere a quali prove applicare la valutazione. Lo studente lavorerà sapendo che i propri progressi o regressi saranno monitorati

  33. Didattica per competenze

  34. La lezione frontale si basa sulla trasmissione del sapere, certamente si può fare lezione frontale in modo accattivante, interattivo, ma sostanzialmente non cambia l’idea del docente come fonte autorevole della propria materia e di alunni che assorbono i contenuti seduti in ascolto. Tale metodologia ha un forte limite: scarso sviluppo di competenze

  35. Nella scuola italiana vige il primato della parola sull’azione Spesso nelle aule scolastiche, invece di mettere gli studenti di fronte ai problemi, si preferisce lavorare sulla spiegazione di come si potrebbe fare per risolverli.

  36. Se non metto l’alunno di fronte al problema, non sviluppo e non controllo la sua competenza operativabensì la sua rappresentazione metacognitivache è fondamentale ma solo dopo che l’alunno ha svolto l’azione per costruire i concetti, personalizzarli e consolidarli in competenze

  37. Portare in classe quelli che erano i compiti a casa significa che lo studente non resta più solo nel processo di elaborazione dei contenuti, ma è guidato dal docente, che assume così un ruolo diverso: non più il depositario della conoscenza ma il facilitatore, colui che non ti permette di scoraggiarti di fronte alle difficoltà. I ragazzi sono più motivati se chiamati a risolvere problemi, a sviluppare intuizioni e a usare creatività e riflessione. Inoltre si può cogliere l’occasione di lavorare in gruppo. Il lavoro di gruppo consente di velocizzare le attività, permette l’apprendimento collaborativo ed è fondamentale per imparare ad aiutarsi e a confrontarsi con gli altri.

  38. La didattica per competenzesi basa sull’idea che è importante che i ragazzi imparino non solo i fatti, le idee e i concetti, ma soprattutto che imparino come applicarli nel concreto e come utilizzarli esternamente alla scuola, in ambiti non convenzionali, trasformando appunto le conoscenze in competenze

  39. Nella didattica per competenzeil principio è quello di integrare: • Il sapere ( le conoscenze) • Il saper fare ( le abilità) • Il sapere come fare ( l’abilità complessa) • Il sapere perché ( meta cognizione) • Il generalizzare e trasferire la conoscenza • L’ideare, il progettare, affrontare e gestire • Il collaborare e il relazionarsi L’obiettivo finale è quello di formare una persona veramente competente che conosca il “sapere agito”

  40. Scala di Bloom ( 1956) indica le fasi dell’apprendimento 1^ conoscere/ricordare - cos’è una bicicletta 2^ capire/descrivere - a cosa serve 3^ applicare - come si guida 4^ analizzare - quali sono le sue parti 5^ valutare - quali sono le sue potenzialità e limiti … 6^ creare - come si costruisce una bici

  41. Il modello spiegazione/interrogazione della lezionefrontale, in genere, permette di discostarsi poco dai primi due gradini, in quanto si richiedono solo le nozioni spiegate

  42. La didattica per competenze vorrebbe gettare le basi per andare oltre il terzo gradino, perché prevede di far lavorare i ragazzi con problemi più complessi integrando più discipline (didattica narrativa)

  43. Il flippedclassroom, fornendo un metodo per anticipare, accorciare o addirittura sostituire la lezione frontale, libera il tempo in classe necessario per realizzare quelle attività che permettono ai ragazzi di raggiungere un livello di maggiore competenza.

  44. Curriculum e competenze Per insegnare per competenze l’importante è la costruzione del curricolo. Si distinguono il curricolo formale, che è l’elenco delle competenze che deve acquisire lo studente a scuola, anno per anno, nelle varie discipline, il curricolo non formale, che corrisponde alle informazioni e esperienze acquisite in altri contesti educativi (attività extra scolastiche: sport, scout …) e il curricolo informale che include le esperienze spontanee della vita dell’alunno ( ambito familiare, amicizie, contesto socio- economico …)

  45. Compito della scuola è quello di saldare il curriculum formale agli altri, dando un valore integrale a tutta la conoscenza

  46. Si definisce : • Conoscenza: risultato dell’assimilazione delle informazioni attraverso l’apprendimento: fatti, principi, teorie, pratiche … • Abilità: capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi, le abilità sono cognitive ( pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche ( abilità manuali, l’uso di metodi, materiali, strumenti..) • Competenza: capacità di integrare e usare conoscenze e abilità insieme alle capacità personali, sociali e metodologiche, in situazioni di studio o di lavoro. Le competenze si esprimono in termini di responsabilità e autonomia.

  47. L’Europa definisce 8 competenze chiave per la cittadinanza attiva, l’inclusione e l’occupazione. • Comunicazione nella madrelingua • Comunicazione nelle lingue straniere • Competenza matematica e competenze in scienze e in tecnologia • Competenza digitale • Imparare ad imparare • Competenze sociali e civiche • Spirito d’iniziativa e imprenditorialità • Consapevolezza ed espressione culturale

  48. Guida praticaper far apprendere ai ragazzi un nuovo concetto: Somiglianza: come un nuovo concetto si mette in relazione con altri già posseduti Distinzione: Quali sono le differenze tra il nuovo concetto e quelli che sono già acquisiti Attualizzazione: come si può collegare il nuovo concetto con l’esperienza personale dell’alunno Motivazione: come si può utilizzare il nuovo concetto

  49. In sostanza occorre che il docente si prepari una specie di check-list • Scelta di un argomentoda trattare preso dal curriculum formale • Contestualizzazioneper lo studente e per il docente: a) con quali argomenti si possono trovare somiglianze e differenze? b) come si può collocare l’esperienza dello studente? c) come può lo studente utilizzare il concetto nella sua vita quotidiana? • Identificazione delle competenzeda sviluppare: a) quali competenze disciplinari e come si possono sviluppare; b) quali delle 8 competenze europee e come si possono sviluppare, • Modalità: con che risorse attività e tempi si svolgerà il compito? • Come sarà valutato? • Definizione del titolo La scelta del titolo è lasciata per ultimo in quanto è bene che il titolo dia un’idea del significato dell’attività e che richiami l’interesse e la curiosità dello studente.

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