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P R E S E N T A

P R E S E N T A. O. S. L. E. I. 1. D’. I. T. A. L. I. A.

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E N D

Presentation Transcript


  1. P R E S E N T A

  2. O S L E I 1 D’ I T A L I A

  3. Oltre le due isole maggiori Sicila e Sardegna ne esistono altre (compresi i faraglioni, gli scogli e quelle scomparse), abitate o che conservano tracce di manufatti che insistono nei confini delle acque teritoriali italiane insieme alle lagunari, le fluviali, le lacustri e quelle collegate alla terraferma tramite istmo naturale o artefatto come Nisida in Campania, Isola Bella in Sicilia e altre sparse in tutta Italia.=

  4. Nisida è una piccola isola appartenente all'arcipelago delle Isole Flegree, posta a pochissima distanza dalle coste di Capo Posillipo nel comune di Napoli. Il suo stato di isola, viene oggi contestato perché da alcuni decenni è collegata alla terraferma da un lungo pontile in pietra. L'isola è quasi perfettamente circolare (a parte l'insenatura di Porto Paone) con un diametro di circa 0.5 km e un'altezza massima di 109 mt. e la sua forma tradisce in maniera inequivocabile la sua origine vulcanica. Esistono anche delle strutture manufatte sommerse che denotano un antico abbassamento del terreno dovuto a fenomeni di bradisismo, come in molte altre zone dei Campi Flegrei. Sempre nel golfo di Napoli va ricordato oggi scomparso l'isolotto del Lazzaretto (un tempo chiamato isolotto del Coppino o Chiuppino), posto fra l'isola di Nisida e la terraferma, oramai inglobato per realizzare la strada-ponte che forma l’istmo.= Nisida (NA)

  5. L'Isola Bella è una piccola isola situata nel comune di Taormina, in provincia di Messina. L'esigua distanza dalla costa a volte, a causa della marea, si annulla rendendola una penisola. Il nome le fu dato dal barone tedesco Wilhelm von Gloeden diffondendo in tutto il mondo il valore artistico dell'isola chiamata anche Perla del Mediterraneo. L’isolotto donato nel 1806 da Ferdinando I di Borbone al sindaco di Taormina e a sua volta acquistato nel 1890 da una nipote della Regina Vittoria fu valorizzato costruendovi una pittoresca casetta e piantandovi rare essenze pregiate. Dopo varie vicissitudini e passaggi di proprietà nel 1954 fu realizzata una splendida residenza con una minuscola piscina camuffata fra rocce e piantagioni. Nel 1998 fu istituita riserva naturale gestita dal WWF.= Isola Bella (Taormina-ME)

  6. L’area protetta - riserva naturale marina - che si estende nel tratto di mare antistante Aci Trezza in provincia di Catania in Sicilia è il piccolo arcipelago delle Isole dei Ciclopi. Ne fanno parte L‘Isola Lachea, la maggiore, di forma quasi ellissoidale, lunga 250 metri e larga 150, con un’altezza massima di 35 metri e una superficie totale di poco inferiore ai 2 ettari. L'isola, come i Faraglioni (Grande, o di SantaMaria, di Mezzo e degli Uccelli) sono di origine subvulcanica. Rilevante interesse rivestono alcune scoperte archeologiche: un'ascia di epoca preistorica, due tombe a grotticella, ricavate nella roccia dalla mano dell'uomo. Invece altri oggetti presenti sull’isola (pentole, anfore, pesi da telaio, aghi in osso, frammenti di un pettine osseo e una piccola lucerna) rinvenuti all'interno di una delle due grandi buche circolari profonde circa 1 metro sono di epoca tardo-romana. Alla sommità dell'isola si trovano il Museo Naturalistico che ospita una ricca collezione di reperti archeologici e geologici ritrovati, una cisterna e la Grotta del Monaco.= Lachea Faraglioni

  7. Ortigia è la parte più antica della città di Siracusa. L'isola collegata alla terra ferma da manufatti è stata da sempre il cuore della città, abitata sin dall'età del bronzo; testimoniato anche da resti di capanne circolari riferibili alla cultura di Thapsos ( 1500 - 1200 a. C. ). Il successivo arrivo dei Greci non fu violento, poiché la città fu abbandonata dai residenti che si ritirarono nell'entroterra. Nell'isola aretusea vi aveva sede il palazzo del tiranno Dionigi prima e di Gerone II poi. Nel medioevo l'isola è stata contenuta all'interno di poderose mura che l'avevano resa una piazza d'armi, le mura poi furono abbattute in epoca ottocentesca. In seguito dopo il progressivo abbandono del centro storico, tra gli anni settanta-ottanta del novecento, ed il degrado conseguente, l'isola è stata oggetto di progetti di riqualificazione urbana tramite incentivi sulle attività economiche e le ristrutturazioni conoscendo così un nuovo sviluppo.= Ortigia-Siracusa

  8. Della provincia di Siracusa fanno parte anche l’Isola di Augusta con 34.174 abitanti il cui nome proviene dal titolo imperiale di "Augusto" di Federico II di Svevia, che la fondò nel 1232, sfruttando la deportazione dei cittadini di Centuripe e Montalbano Elicona. La città si affaccia sul Mar Jonio. Il centro storico è un'isola, ricavata dal taglio di un istmo nel XVI secolo, collegata alla terraferma attraverso due ponti, uno di costruzione recente (viadotto Federico II di Svevia) ed uno risalente alla fondazione della città chiamato Porta Spagnola. L’isolotto di Vendicari è una riserva naturale orientata, particolarmente importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. All'interno della Riserva vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli.Vi sono anche resti del periodo bizantino: chiesette, catacombe, abitazioni e necropoli.= Augusta Vendicari

  9. Sulla costa jonica siracusana l'Isola di Capo Passero prende il nome dall'omonimo capo. Una volta era una penisola unita alla terraferma da un istmo sabbioso. Lunga appena 1300 mt. e larga 500, si estende per 0,37 km². Nella zona occidentale, vi è una rinomata spiaggia sabbiosa. A nord si trova una tonnara, risalente al Duecento, ormai abbandonata. Ad est la costa è frastagliata e vi sono alcune grotte marine, tra cui quella del Polipo. Il reperto storico più importante è una fortezza del Cinquecento. Al centro, l'isola è popolata dalla palma nana, recentemente classificata come specie protetta. L'Isola delle Correnti è una piccola isola tondeggiante estesa per circa 10.000 m² con un'altezza massima di 4 mt. s.l.m. collegata alla terraferma tramite un braccio artificiale, distrutto varie volte dalle onde del mare. Quando la bassa marea trasforma l'isola in una penisola, essa rappresenta l'estremo meridionale dell'isola siciliana. Sull'isoletta si erge un faro in fase di decadimento essendo da anni in disuso. Sull'isolotto cresce poca flora, ma vi abbondano piantine di porro selvatico, capperi e altri arbusti tipici della macchia mediterranea.= Capo Passero Isola delle correnti

  10. Discorso a parte va fatto per l’Isola dei Porri che si trova di fronte a Santa Maria del Focallo in territorio ispicese in provincia di Ragusa lunga 150 mt. e larga 125. Vista la modesta dimensione, la vegetazione è praticamente inesistente e l'unica forma vegetale presente è costituita dal porro da dove ha assunto la denominazione attuale. I pozzallesi hanno sempre considerato loro l'Isola dei Porri, sin da quando era necessario sostituire periodicamente le bombole di acetilene che alimentavano il faro. Ai primi del '900, era zona in cui si praticava la caccia e che già aveva iniziato a rimpicciolirsi per via delle maree; in seguito secondo alcune ricostruzioni, si pensa che un tempo quest'isolotto fosse un tutt'uno con la costa, e che, appunto per via delle correnti e dei movimenti tellurici, sia andata distaccandosi e a rimpicciolirsi sempre di più per cui è destinata a sparire.= Isola dei Porri

  11. L’arcipelago delle Isole Pelagie è formato da tre isole situate nel mezzo del Mar Mediterraneo, tra le coste tunisine e siciliane. Politicamente fanno parte dell'Italia, di cui rappresentano la punta più meridionale; geograficamente due di queste Lampedusa e Lampione appartengono al continente africano. Anticamente si chiamavano Pelagies ( ossia "mare aperto“ dal greco ). L'isola più grande è Lampedusa, con circa 20 km² di superficie ed è anche la più popolosa delle tre (5000 abitanti). La seconda isola per estensione è Linosa, mentre la più piccola è la disabitata Lampione. In tutto contano circa 5500 abitanti. La vegetazione è ovunque brulla e le coste particolarmente alte e frastagliate. L'altitudine massima dell'arcipelago si trova a Linosa (di origine vulcanica) e più precisamente nel monte Vulcano (186 mt. sul livello del mare). Attualmente rappresentano, insieme alla Calabria, l'unico sito di regolare riproduzione delle tartarughe marine Caretta caretta.= Lampione Lampedusa Linosa

  12. Pantelleria è la più grande delle isole satelliti della Sicilia e la quinta dello Stato italiano con una superficie di 83 km² ed è anche la più occidentale. Si trova a 120 chilometri dalla Sicilia e a 70 dalla Tunisia. Il suo territorio è di origine vulcanica. Il livello massimo del rilievo detto Montagna Grande è di 836 mt. s.l.m. L'isola risulta abitata da tempi remoti proprio per la sua centralità nel Mar Mediterraneo. Importanti tracce della presenza di uno dei cosiddetti "popoli del mare” è testimoniato dai resti di mura ciclopiche di difesa dell’isola. Importanti resti anche di abitazioni comuni e soprattutto di un particolare tipo di grandi tombe, dette “sesi” costruite in pietra lavica a secco a forma tondeggiante con cunicolo di ingresso. I Sesioti vi si insediarono a scopo commerciale in quanto l'isola aveva grandi quantità di ossidiana, pietra vetrosa vulcanica, per farne arnesi da taglio. Pantelleria è un'isola che si caratterizza per la singolarità del suo paesaggio; tavolieri di colate laviche, cale, faraglioni.= Pantelleria

  13. L’ arcipelago delle Isole Egadi è formato da tre isole principali e due minori, posto a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, fra Marsala e Trapani. Erano note già in antichità col nome latino di Aegates. Dal punto di vista geologico le isole Egadi sono strettamente collegate con la Sicilia; Favignana (19 km²) con 33 km di costa frastagliata e una popolazione di 4.137 abitanti. Marettimo la più occidentale con 819 abitanti su 12 km². Levanzo 5 km² abitai da 220 persone. Piccoli lembi di terra dove vi sono antichissime tracce di insediamenti umani: Fenici, Cartaginesi, Greci, Italici, Romani, Arabi e Normanni sull‘isolotto di Formica dove esiste ancora una vecchia tonnara con i resti di due antichi edifici. Inoltre vi si trova una costruzione fortificata, su cui è costruito un faro. Oggi è sede di una comunità terapeutica per tossicodipendenti. Anche dal punto di vista storico e archeologico è particolarmente interessante. Le acque che si trovano tra i due isolotti e l’isola di Favignana sono colme di resti risalenti alla Prima Guerra Punica, quando nel 241 a.C. ci fu una terribile battaglia navale in cui i Romani sconfissero i Cartaginesi. L'Isolotto di Maraone, è un piccolo lembo un grosso scoglio di forma stretta e lunga poco più di 600 mt. che nella sua larghezza massima non supera gli 80 mt.= Favignana Levanzo Isolotto Formica Isolotto Maraone Marettimo

  14. A pochi chilometri dal centro abitato di Marsala si trova lo Stagnone, la più grande laguna della Sicilia, con il suo micro arcipelago di isole. L'isola Lunga o Isola Grande, di 119.700 Ha che si estende in tutta la sua lungezza da nord a sud da Capo S.Teodoro verso Capo Lilibeo e Marsala, chiude al mare aperto un vasto bacino di circa 2.400 Ha di superficiie con fondali bassissimi da 25 cm a mt. 2,50 dal quale emergono altre due minuscole isole, San Pantaleo (Mozia) di 47 Ha e Santa Maria di 23 Ha con l'isolotto La Scuola di pochi m² distano dalla costa sicula poche centinaia di metri. Le isole sono disabitate se si eccettuano le due famiglie dei guardiani di San Pantaleo. Questo luogo singolare è una delle zone più interessanti d'Italia sotto diversi aspetti, inanzitutto dal punto di vista naturalistico lo Stagnone viene chiamato dagli ecologi "zolla umida" per eccellenza, cioè un bacino palustre salato che presenta equilibri preziosi tra flora e fauna; inoltre l'isola di San Pantaleo ha restituito in parte le vestigia sepolte della città fenicia di Mothia che sono da considerarsi un inestimabile patrimonio archeologico unico al mondo.= Santa Maria Isola Lunga San Pantaleo (Mozia) La Scuola

  15. Nella provincia di Palermo l’Isolotto delle Femmine considerato sin dall’antichità e per tradizione un luogo da usare a scopo economico e difensivo grazie alla sua posizione e conformazione, che rende un sicuro riparo a tutte le piccole imbarcazioni, dà il nome al comune con 7.296 abitanti esso si trova, infatti, a 300 mt. di fronte ed ha una conformazione ovale dovuta all'erosione dei forti venti che spirano nella zona. Sono presenti gabbiani reali, conigli selvaggi e topi. I conigli furono introdotti per delle battute di caccia ma, da quando il territorio è diventato riserva naturale, la caccia non è stata più possibile e i conigli hanno proliferato. Ustica è un’isola di 1.302 abitanti e si trova nel Mar Tirreno a circa 67 km a nord-ovest di Palermo e a 95 km a nord-ovest di Alicudi, ma non fà parte delle Isole Eolie; occupa una superficie di circa 8,65 km² con una circonferenza di 12 km e misura 3,5 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza. La caratteristica dell'isola è la presenza di numerose grotte che si aprono lungo le coste alte e scoscese.= Isola delle Femmine Ustica

  16. Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filacudi, Panarea (con i suoi isolotti e scogli), Stromboli (con l'isolotto Strombolicchio) sono le Isole Eolie, dette anche Isole Lipari o “sette sorelle”. L’arcipelago è di origine vulcanica, situato nel Mar Tirreno, a forma di Y disposte in orizzontale a Nord della costa siciliana di fronte Milazzo in provincia di Messina. Le isole prendono nome dal dio Eolo, re dei venti, secondo la mitologia greca. Egli viveva a Lipari, e riusciva a prevedere le condizioni del tempo osservando la forma delle nubi sbuffate dal vulcano Stromboli aiutando così gli isolani, che erano in gran parte pescatori, a conoscere gli eventi meteorologici. La presenza umana risulta sin dalla notte dei tempi. Le genti preistoriche vennero attratte dalla presenza di grandi quantità di ossidiana, minerale di origine vulcanica che a quei tempi era un materiale molto ricercato grazie al fatto di essere il più tagliente di cui l'uomo dell'epoca disponeva, generando traffici commerciali da conferire grande prosperità alle isole. Lipari (37,6 km²) dove nacque uno degli insediamenti più popolosi del Mediterraneo e dove è fiorente la coltivazione del cappero, oggi conta 10.700 abitanti. Salina misura 26,8 km² ed è la seconda per estensione e per popolazione con 2.300 abitanti. Stromboli con 400 abitanti la più settentrionale si estende su una superficie di 12,6 km² e con i suoi 926 mt. s.l.m. è uno dei vulcani più attivi del mondo.= Lipari Salina Stroboli

  17. Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea sono le altre Isole Eolie dette “sette sorelle”. L'Isola diVulcano (frazione di Lipari) è un'isola di 21 km² con 715 abitanti, non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche. A nord numerose fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo. L'isola di Alicudi di 5,2 km² e 105 abitanti è la più occidentale dell'arcipelago è dominata dal monte Filo dell'Arpa, un vulcano spento, quasi perfettamente circolare di 5 km², con coste scoscese e ripide. L'Isola di Filicudi di 9,7 km² raggiunge l'altezza di 774 mt. in ordine di grandezza è la quinta isola con 200 abitanti è ricca di felci e una palma nana caratteristica ancora presente. L’isola di Panarea (3,4 km²) e un’altitudine di 421 mt. s.m.l. è la più piccola abitata da 241 persone e con gli Vulcano isolotti Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro e Lisca Nera e gli scogli Panarelli e delle Formiche forma tra Lipari e Stromboli un piccolo arcipelago posto su un unico basamento sottomarino.= Alicudi Filicudi Panarea

  18. Verso Nord nel Mar Tirreno in Calabria vi sono 2 isolotti: la maggiore l’Isola di Dino (nome derivato dall’etimo greco “dina” cioè vortice) di fronte Praia a Mare in provincia di Cosenza si estende per 50 Ha; ha un’altezza di 100 mt. e 0,5 km² di superficie. Nel versante settentrionale c’è un piccolo molo di attracco da cui parte una strada rotabile con uno sviluppo di 1700 mt. che conduce nei cottages situati nella zona alta. Le rocce calcaree erose dal mare hanno dato vita a molte grotte ed insenature. Famosa la Grotta Gargiulo18 mt. sotto il livello del mare. Isola di Dino La minore l’Isola di Cirella, frazione di Diamante, con una superficie di 0,12 km² ha un’altezza massima di 40 mt. Sulla sommità si ergono i ruderi di una fortificazione militare a pianta quadrata con mura lunghe 10 mt e spesse 4. Fu costruita per prevenire gli assalti dei pirati turchi all’abitato. Si presume che uno specchio di mare nasconda alcuni reperti archeologici dovuti al rinvenimento di anfore del periodo greco-romano. Isola di Cirella Nel golfo di Policastro in Lucania posta quasi al centro della costa di Maratea c’è l‘Isola di Santo Janni; il cui nome è dovuto ad una antica capella dedicata a San Giovanni. Dista 500 mt. dal promontorio dei Ilicini è lunga 200 metri, e nel punto di massima larghezza raggiunge gli 80 mt. Lo sperone roccioso più alto misura 18 mt. s.l.m. e insieme alla più piccola isola detta La Matrella e agli scogli ad essa circostanti, costituisce il cosiddetto arcipelago delle isole itacensi. = Isola di Santo Janni

  19. Prima del Golfo di Napoli nel Golfo di Policastro sulla costiera cilentana s’incontra lo Scoglio dello Scialandro sul quale è posta la statua della Spigolatrice di Sapri (foto a destra). Scoglio dello Scialandro l’Isolotto di Licosa poco distante dalla terraferma vicino Castellabate in provincia di Salerno su cui si trova un faro di segnalazione per i naviganti. Il suo nome significa "bianca“ e deriva da Leukosia una delle tre sirene che Ulisse incontrò nel suo viaggio. Isolotto di Licosa “I due fratelli” sono formazioni rocciose simili a piccoli faraglioni ispidi e taglienti di fronte Vietri sul Mare. Una leggenda tramandata parla di due fratelli, uno rapito dai Saraceni e l'altro morto di fame e di stenti sulla spiaggia nell'attesa dell'impossibile ritorno dell'amato congiunto. Faraglioni i due fratelli

  20. Poco più a nord nell’’arcipelago "delle Isole Partenopee", formato da un gruppo di 5 isole situate ai margini del golfo di Napoli, dette isole flegree dalle comuni caratteristiche geologiche simili a quelle dei Campi Flegrei, si trovano in ordine di estensione: Ischia, divisa in 6 comuni: Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forìo, Serrara Fontana e Barano d'Ischia e l’isolotto il Castello Aragonese fuori Ischia Ponte. Ischia - Lacco Ameno Capri, divisa nei comuni di Capri e Anacapri con i Faraglioni (di terra, di mezzo, di fuori) e lo scoglio del Monacone a poca distanza da essi (sullo sfondo a sinistra). Capri – Faraglioni Capri - Anacapri L'isola di Procida (3,7 km²) ha un perimetro molto frastagliato di 16 km con una popolazione di 10.614 abitanti. Il vicino isolotto di San Martino (a destra) di 1600 m² è formato di pozzolana e per a sua estrazione l’altezza è diminuita di 16 m. Pròcida

  21. L’isolotto di Vivara, (0,4 km²) ha un perimetro di circa 3 km con una forma a mezzaluna; il rilievo più elevato misura 110 mt. s.l.m. ed è situato nel centro dell'isola; un ponte lo collega a Procida. Infine Nisida la quinta isola del Golfo (di cui s’è detto all’inizio). Isolotto di Vivara Isolotto Megaride Lo Scoglio di Rovigliano nei pressi della foce del fiume Sarno, tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia è formato da roccia calcarea ricoperta da depositi eruttivi del Vesuvio. Su di esso vi sono costruiti in varie epoche una villa d'otium, un emporio fenicio o tempio dedicato ad Ercole. Nel 938 d.C. vi si edificò un convento, nel 1564, fu trasformato in fortezza contro le incursioni dei pirati Turchi. Scoglio di Rovigliano le 3 Isole Li Galli (il Gallo lungo, la Castelluccia, la Rotonda), si trovano di fronte la Costiera amalfitana e lo scoglio di Vetara (detto Vivaro), a 3 km ad ovest de Li Galli.= Isole Li Galli Scoglio Vetara

  22. Al largo delle coste del golfo di Gaeta nel Lazio si incontrano le isole Ponziane o Pontine di circa 12 km², con una popolazione complessiva di 4000 abitanti. L'arcipelago comprende 6 isole divise in due gruppi, quello di nord-ovest: Isola di Ponza, Isola Palmarola, Isola di Zannone, Isola di Gavi, e quello di sud-est: Isola di Ventotene, Isola di Santo Stefano. L’Isola di Ponza è la maggiore con una superficie di 7,5 km² ed è quasi completamente montuosa. Le sue spiagge sono frastagliate e rocciose. L'isola fu popolata fin dal Neolitico, ma i suoi principali centri nacquero sotto la dominazione dei Volsci. Occupata in un primo tempo dai Fenici, che la adibirono a scalo commerciale, fu colonizzata dai Greci. Nel 312 a.C. giunsero i Romani che la destinarono a luogo di confino, ma anche di villeggiatura, Restano infatti rovine di ville romane. L’Isola di Ventotene forma allungata, misura circa 3 km ed un'altitudine massima di 139 mt, con una popolazione di circa 600 persone; era conosciuta ed abitata anche al tempo dei Greci e dei Romani. Del periodo romano sono rimaste diverse rovine di ville e acquedotti, il porto antico e le peschiere modellate nelle rocce vulcaniche di tufo. L'Isola di Gavi è un isolotto situato a soli 120 mt da Ponza, ha una lunghezza di circa 700 metri ed è larga circa 350 metri, il punto più alto è circa 101 metri sul livello del mare.= Ventotene Gavi Ponza

  23. Santo Stefano è una piccola isola situata al largo della costa fra Lazio e Campania. Ha una forma circolare di circa 500 mt. di diametro, ed un'estensione di circa 27 ettari. L'unico edificio presente su di essa è un carcere fatto costruire nel periodo borbonico. Palmarola si trova a circa 10 km ad ovest di Ponza ed è la seconda isola per grandezza dell'arcipelago. Chiamata anche "la Forcina" per la sua forma, prende in realtà il nome dalla palma nana, unica palma originaria dell'Europa, che cresce selvatica sulla sua superficie. L'isola di Zannone è la più settentrionale e per estensione (0,9 km²) la terz'ultima dell'arcipelago. è stata ricompresa nel Parco Nazionale del Circeo, data la sua rilevanza naturalistica. Lo Scoglio della Botte è un isolotto roccioso isolato che emerge dal mare; in passato le navi della Marina Militare Italiana lo bombardavano durante le esercitazioni.= Palmarola Santo Stefano Zannone Santo Stefano - Carcere Scoglio della Botte Palmarola – Palma endemica

  24. L'Arcipelago Toscano è formato da un gruppo di sette isole maggiori, di cui la più grande è l'Isola d'Elba, più alcune minori, e molti isolotti e scogli affioranti tra la Toscana e la Corsica. L'Elba, assieme alle altre isole dell'arcipelago (Pianosa, Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio e Giannutri) fà parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è situata a circa 10 km dalla costa ed è la terza isola più grande d’Italia (223 km²); divisa in otto comuni, Portoferraio, Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell'Elba, per un totale di circa 30mila abitanti. In epoca protostorica era abitata dagli Ilvati, un'antichissima popolazione . Ricchissima di giacimenti di ferro, l'isola d'Elba rese possibile il sorgere della civiltà Etrusca e poi il successo militare di Roma, i cui soldati usavano come arma il giavellotto con punta di ferro a perdere. Sull'isola vi sono i resti di una villa romana. Nel periodo medioevale nell'isola furono edificate torri di avvistamento e la fortezza del Volterraio, situata su un'altura inaccessibile per trovare rifugio dalle scorrerie dei pirati. L'imperatore Napoleone Bonaparte fu esiliato all'Elba nel 1814 e vi rimase 10 mesi. Più recentemente, l'isola è diventata famosa (anche all'estero) per il suo vino, in particolare.= Isola d’ Elba

  25. Pianosa è situata nel mar Tirreno, fà parte del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. Di dimensioni medie (10,3 km²) si trova circa 13 km a sud-ovest dell'isola d'Elba. L'isola diCapraia con 385 abitanti, situata nel Canale di Corsica, è la più lontana dalla terraferma; di origine vulcanica, la terza per grandezza lunga circa 8 km larga 4 una superficie di 19,26 km² e un perimetro di circa 30 km. L'Isola di Gorgona si trova nel Mar Ligure di fronte a Livorno a 37 km dalla costa. Lunga 3 km e larga 2, con i suoi 220 ettari è la più piccola dell'Arcipelago Toscano. L'Isola di Montecristo situata nel Mar Tirreno è estesa per circa 10 km² è la più inaccessibili e selvaggia. L’Isola del Giglio ha 1.461 abitanti. è quasi completamente collinare e la cima più alta raggiunge i 496 metri s.l.m. con un perimetro di 27 km in larga parte roccioso. L’Isola di Giannutri raggiunge gli 88 metri s.l.m. nella parte meridionale; seppur piatta è priva di coste sabbiose, essendo ovunque presenti scogli e calette sassose.= Pianosa Gorgona Capraia Giannutri Montecristo Isola del Giglio

  26. ISOLE LIGURI

  27. L’isola della Gallinara è un isolotto di circa 11 ettari di fronte ad Albenga con un altezza di 87 mt. ha la forma di una grande testuggine con il suo carapace e si adagia nel mare per circa 450 mt. di larghezza e 470 mt. di lunghezza. L’isola Palmaria di fronte a Porto Venere, separata da uno stretto braccio di mare detto Le Bocche, con la sua area di 1,89 km² è di fatto la più grande delle isole liguri. Poco lontano dall’isola Palmaria, esiste un fortilizio a fior d’acqua sullo Scoglio della Scuola. L’isola del Tino può essere considerata, fra le isole del Golfo, "intermedia", sia come dimensioni, sia come posizione. La superficie è di 127.000 m² ed il suo perimetro di quasi 2 km². L'Isolotto di Bergeggi è situato nella Riviera di Ponente, di fronte all’omonimo comune da cui dista pochi km, ha una costa rocciosa medio-alta, che si erge sul mare fino a 53 mt. L’isolotto del Tinetto si trova all’estremità occidentale del Golfo della Spezia con i suoi circa 6000 m² è poco più di uno scoglio, privo di vegetazione.= Gallinara Palmaria La Scuola Tino Bergeggi Tinetto

  28. Tra le molte isole, isolotti, faraglioni e scogli, tre sono gli arcipelaghi che si trovano lungo le coste della Sardegna. L’ARCIPELAGO DI TAVOLARA di fronte Porto San Paolo nel golfo di Olbia. L’Isola Tavolara di 5,9 km² si presenta come un maestoso massiccio calcareo a picco sul mare, di forma grosso modo rettangolare, lungo circa 6 km e largo 1 km ; poggia su un substrato roccioso granitico che emerge chiaramente in alcune parti; raggiunge una quota massima di 565 mt. s.l.m. La presenza dell'uomo sull'isola è attestata con certezza dal neolitico medio e numerosi reperti sono stati rinvenuti. L’isola è divisa in due parti, una occupata da una base NATO e l’altra, di fronte le coste sarde, dove è possibile approdare con piccole imbarcazioni sui pochi pontili presenti (Spalmatore di Terra). L’isola di Molara è di origine granitica a forma circolare e si trova sul confine sud-orientale della Gallura. Il paesaggio è veramente diverso da quello di Tavolara, in quanto è più accessibil; è collinoso con distese di cespugli di cisto alternate agli ulivi, con qualche ginepro e vari lentischi. Accanto si trova Molarotto un'isolotto roccioso di granito rosa dove è presente una lucertola, unica al mondo. Ha una superficie di poche decine di m² e una quota massima di 51 mt. s.l.m.= Tavolara Molara Molarotto

  29. L’ARCIPELAGO DELLA MADDALENA, oltre a una serie di piccoli isolotti e scogli rocciosi, è formato da un gruppo di sette isole di granito a nord-est della Sardegna, al largo della costa Smeralda. Esse sono La Maddalena la prima con i suoi 43 km² e con 11.899 abitanti è l’unica abitata, occupa una superficie terrestre di 5.134 ettari e una superficie marina di 13.000 ettari impreziosita dal verde della macchia mediterranea, per secoli luoghi di transizione o di rifugio. Nel 1803 vennero scelte da Orazio Nelson come base navale. Caprera è la seconda raggiunge i 212 mt. s.l.m. e con un’estensione di 15,7 km² ed è collegata da un ponte, un istmo artificiale, all'isola della Maddalena. L'isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent'anni, l'ultima dimora e il luogo del decesso di Giuseppe Garibaldi, l’Eroe dei due Mondi. Egli acquistò la metà settentrionale di Caprera e qualche anno più tardi Garibaldi si fece costruire, nello stile delle fazendas sudamericane, la famosa "casa bianca", oggi museo. L’isola è protetta da un vincolo di assoluta inedificabilità. Di natura granitica possiede numerosi boschi, principalmente pinete, e litorali a rias con cale sabbiose alternate da scarpate a picco sul mare.= La Maddalena Caprera

  30. Spargi con una superficie di 4,20 km² è la terza per estensione, ha uno sviluppo costiero di 11 km e la quota più alta raggiunge i 153 mt. s.l.m. Di natura granitica, ricchissima di acqua e vegetazione ospita numerose specie protette di uccelli. Poco più a nord si trova Budelli, famosa per la mitica spiaggia rosa; uno spettacolo unico al mondo. Santo Stefano per superficie è la quarta con i suoi 3 km² e la quota più alta è di 101 mt. s.l.m. fu un’importante base americana di sommergibili atomici. Santa Maria ha una superficie di 2 km² e un perimetro di circa 10 km. Il suo profilo altimetrico è il più basso di tulle le isole. L'isola di Razzoli ha una superficie di 1.5 km², uno sviluppo costiero di 12,3 km e la cima più alta, raggiunge 65 mt. s.l.m. ha alte scogliere ma poche spiagge non risulta abitata in nessuna epoca storica ma nella parte nord è presente un faro per l'orientamento marittimo.= Spargi Santo Stefano Budelli Budelli Santa Maria Santa Maria Santo Stefano – Base USA Razzoli

  31. L’Isola dell’Asinara si trova nella Sardegna nord-occidentale dalla quale è separata da uno stretto canale di fronte Stintino nella provincia di Sassari con una superficie di 52 km², disabitata. Morfologicamente è montuosa, con coste alte e frastagliate, tra le quali si inframezzano spiagge, cale e calette ancora integre tra le quali cala Arena e cala Sant'Andrea. La vegetazione è scarsa anche per la mancanza di corsi d'acqua. Tracce della presenza umana, databili intorno al Neolitico, ne segnalano l'antichità della frequentazione; i Romani la chiamarono prima Herculis Insula poi Insula sinuaria, sicuramente per via della sua forma sinuosa. Fu contesa tra Pisa, la Repubblica di Genova e gli Aragonesi; infine nel 1718 passò ai Savoia. Nel '900, era il principale centro abitato presso il quale risiedevano le famiglie delle guardie impiegate nella sorveglianza del carcere. L'Asinara riveste una grande importanza per la riproduzione della fauna selvatica ed è l’habitat naturale ed esclusivo dell’asinello albino. L'Isola Piana è un lembo di terra situato tra l'isola dell'Asinara e la spiaggia de "La Pelosa" a Stintino, in provincia di Sassari. Nel lato rivolto verso l'isola dell'Asinara, ospita una torre aragonese alta 18 mt., “la Torre della Finanza”, che fu edificata nel XVI secolo e restaurata nel 1931. L'Isola Piana veniva utilizzata in passato come pascolo grazie alla transumanza effettuata su barche da pesca. Più a sud l’Isola Piana di fronte il promontorio di Capo Caccia a nord di Alghero è un isolotto con alte falesie calcaree a picco sul mare.= Asinara Isola Piana - Stintino Isola Piana - Alghero

  32. L’ARCIPELAGO DEL SULCIS nel sud-ovest della Sardegna di fronte le coste di Carbonia –Iglesias comprende due isole maggiori e diversi isolotti, uno soltanto dei quali é abitato. Le isole più grandi sono l’Isola di Sant’Antioco (10.890 Ha) è la maggiore delle isole sarde e con i suoi 109 km² è la quarta d'Italia per estensione. E' abitata da circa 12.000 abitanti ed è collegata all'isola madre con un istmo artificiale. Il territorio dell'isola è diviso fra il comune di Sant'Antioco, il più popoloso che sorge sulle rovine dell'antica città fenicio-punica di Sulci, e quello di Calasetta, secondo centro abitato. L'interno dell'isola è collinoso con altitudini limitate, è priva di corsi d'acqua di rilievo. La formazione vegetale principale è la tipica macchia mediterranea bassa a costituita da cisto, lentisco, corbezzolo e ginepro. Tra le forme di vita vegetale è presente sull'isola anche la palma nana. Al largo, verso sud è circondata da due isolotti disabitati e di difficile accesso, il più lontano, Il Toro, e il più vicino alla costa, La Vacca, affiancato quest'ultimo da uno scoglio denominato Il Vitello. L’Isola di San Pietro (5.130 Ha) ha un'estensione di 51 km² (sesta isola italiana) e circa 6.500 abitanti è di antichissima origine vulcanica. I segni di tale attività (colate laviche, crateri) sono infatti annonnoverati tra i più antichi del pianeta. La vicina Isola Piana (20 Ha) è privata, ha un perimetro di 1,8 km. E su di essa si trovano quelli che furono i fabbricati della tonnara più importante della Sardegna, ora trasformati in un villaggio residenziale e turistico; poco distanti ci sono gli isolotti disabitati del Corno e dei Ratti.= Sant’Antioco San Pietro Isola Piana

  33. L'isola Serpentara è una piccola isola disabitata di 134 Ha situata a 4 km a sud-est della Sardegna di fronte le coste di Villasimìus in provincia di Caglari. Le rocce dell'isola sono granitiche ed il nome deriva dalla forma della costa orientale, che ricorda un serpente. Sul punto più alto dell'isola (54 mt. s.l.m.) si trova la Torre di San Luigi, usata durante la dominazione spagnola per l'avvistamento delle navi saracene che infestavano le coste. Nella parte settentrionale dell'isola vi sono grandi scogli chiamati Variglioni. È un biotopo, appartenente alla lista dei siti di interesse comunitario. E' all'interno di una riserva marina, a cui è proibito l'accesso alle imbarcazioni a motore a pescaggio elevato. L‘Isola dei Cavoli è un isolotto granitico, della superficie di circa 0,432 km². Sul punto più alto dell’isola, circa 40 metri, grava la mole imponente di un faro, costituito da una base a forma di parallelepipedo, su due piani, comprendente gli alloggi degli addetti all’accensione giornaliera, e dalla torre cilindrica, che porta a quota 37 metri d’altezza l’intero edificio. Il faro fu realizzato attorno al 1856, inglobando una torre difensiva spagnola. Il suo nome è dovuto alla grande diffusione del cavolo selvatico, sul suo territorio.= Serpentara Isola dei Cavoli

  34. F I N E Fonte : WIKIPEDIA Musica : Indian love call (sax di Fausto Papetti) TUTTI I DIRITTI RISERVATI AI RISPETTIVI AUTORI

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