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ARISTOTELE

ARISTOTELE. IL SILLOGISMO. Premesse: il GIUDIZIO. Un giudizio è una proposizione che afferma qualcosa, cioè un enunciato Il giudizio è un enunciato che può essere vero o falso. La verità è una caratteristica del giudizio I giudizi si distinguono per Quantità universali – particolari

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Presentation Transcript


  1. ARISTOTELE IL SILLOGISMO

  2. Premesse: il GIUDIZIO • Un giudizio è una proposizione che afferma qualcosa, cioè un enunciato • Il giudizio è un enunciato che può essere vero o falso. • La verità è una caratteristica del giudizio • I giudizi si distinguono per • Quantità universali – particolari • Qualità affermativi – negativi • Modalità necessari – contingenti

  3. RELAZIONI TRA GIUDIZI • Giudizi universali contrari possono essere entrambi falsi (ma non entrambi veri) • Giudizi particolari contrari (subcontrari) possono essere entrambi veri • Tra due giudizi contraddittori, è necessario che uno sia vero e l’altro falso • E’ sufficiente mostrare la falsità di uno dei due contraddittori per sapere che l’altro è vero

  4. Struttura del sillogismo • Il sillogismo è il modello del ragionamento deduttivo • È un’argomentazione, cioè una catena di giudizi • È formato da TRE giudizi: • Due premesse (P. Maggiore – P. minore) • Una conclusione • Le premesse devono essere • Due giudizi universali oppure • un giudizio universale e uno particolare • Tutte le figure hanno una superficie Tutti i triangoli hanno 3 lati • Tutti i triangoli sono figureQuesta figura è un triangolo • Tutti i triangoli hanno una superficie Questa figura ha 3 lati • La conclusione è un giudizio che ha la stessa estensione (quantità) della premessa minore • La Maggiore ci dice la causa che spiega l’effetto (espresso nella conclusione): è perché questa figura è un triangolo che essa ha tre lati

  5. Regole del sillogismo • Nei suoi tre giudizi, un sillogismo deve contenere solo tre termini, presi nello stesso senso • Due estremi e un medio • Il termine medio compare nelle due premesse e non compare nella conclusione • Il sillogismo permette di attribuire al soggetto della minore il predicato della Maggiore (ossia di legare necessariamente tra loro gli estremi) • Lo schema del sillogismo • M: Ogni A è B (Tutti i triangolihanno gli angoli = 2 retti) • m: C è A (Questa figura è un triangolo) • c: dunque C è B (Questa figura ha gli angoli = 2 retti) • La forza del sillogismo consiste nel riconoscere nell’individuo un’essenza universale, e nell’attribuire dunque a quell’individuo tutti i caratteri che appartengono a quell’essenza. L’essenza è il termine medio. Quando riconosco (nella minore) questa figura come triangolo, posso attribuire a questa figura tutte le proprietà del triangolo

  6. Caratteri del sillogismo • Il sillogismo non è vero o falso, ma solo corretto o scorretto: vale in virtù della sua forma • Se il sillogismo è corretto, esso trasferisce infallibilmente la verità delle premesse alla conclusione • Esso ci dice soltanto che la conclusione segue necessariamente dalle premesse • Quanto a verità (e anche ad estensione), la conclusione segue “la parte più debole” • → se una delle premesse è falsa, anche la conclusione sarà falsa (benché il sillogismo sia corretto) • Esempio: • M: Gli asini ragliano (V) Gli asini hanno le ali (F) • m: Quinto è un asino (F) Brunello è un asino (V) • c: Quinto raglia (F) Brunello ha le ali (F)

  7. Esplicitare e non scoprire • Nella conclusione di un sillogismo non viene scoperto nulla di nuovo rispetto alle premesse ma semplicemente viene esplicitati ciò che i esse risulta implicito • Sillogismo non ha finalità euristiche ma espositive • Esso è perciò lo strumento espositivo principale di cui si dovrebbero servire le scienze 7

  8. Sillogismo scientifico o dimostrazione • La Dimostrazione è un sillogismo in cui le premesse sono proposizioni vere (note come tali), prime, universali e necessarie (dette perciò principi) • La forma di conoscenza che si ha in questo caso è la scienza vera e propria 8

  9. I principi delle scienze Al vertice di ogni scienza si collocano delle premesse prime e immediate, ossia non ricavabili da altre premesse: i principi • I principi possono essere • Principi propri a ciascuna scienza ( p.e. unità, linea punto e le loro definizioni) • Principi comuni a più scienze, per analogia(“sottraendo uguali ad uguali si ottengono uguali”) • Principi comuni a tutte le scienze 9

  10. Principi comuni a tutte le scienze Principio di non -contraddizione • “è impossibile allo stesso tempo e nel medesimo senso affermare e negare qualcosa in riferimento allo stesso soggetto” • E’ impossibile A e Non A Principio del terzo escluso • sostiene che di un medesimo soggetto si deve affermare o negare il possesso di una certa determinazione, senza che ci sia una terza possibilità tra l’affermazione e la negazione 10

  11. Non deducibilità dei principi • I principi della scienza non possono essere dedotti da altri principi • La loro verità dovrà essere provata con una procedura diversa dalla dimostrazione Quelli comuni a tutte le scienze attraverso una prova per via indiretta Quelli propri di ciascuna scienza e comuni a più scienze per via induttiva 11

  12. La confutazione dialettica I principi comuni a tutte le scienze vengono provati dialetticamente: tramite la confutazione della loro negazione • Per via indiretta viene provato il principio di non-contraddizione • Chi nega tale principio se ne serve nel momento stesso in cui intende respingerlo 12

  13. L’induzione • I principi delle varie scienze vengono conosciuti per mezzo dell’intelletto dopo un processo che parte dalle sensazioni, passa per il ricordo (ripetizione di molte sensazioni), la cui successione genera l’esperienza L’intelletto coglie l’aspetto universalizzabile dell’esperienza • L’avere fatto di esperienza di tanti uomini, bipedi e razionali porta all’asserzione universale “l’uomo è un animale bipede e razionale” Induzione è questo processo di universalizzazione capace di cogliere a partire da molti casi particolari una caratteristica universale 13

  14. Le categorie

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