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a cura di ANGELA ORABONA

INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA @ INNOVAZIONE DIDATTICA. a cura di ANGELA ORABONA. “I sogni di oggi sono la realtà di domani”. Robert Goddart. “Se A è il successo nella vita allora A è uguale a x più y più z. Il lavoro è x, il gioco è y, e z è tenere la bocca chiusa.”

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Presentation Transcript


  1. INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA @ INNOVAZIONE DIDATTICA a cura di ANGELA ORABONA

  2. “I sogni di oggi sono la realtà di domani” Robert Goddart

  3. “Se A è il successo nella vita allora A è uguale a x più y più z. Il lavoro è x, il gioco è y, e z è tenere la bocca chiusa.” Albert Einstein

  4. Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse: "Spacco pietre" rispose il primo. "Mi guadagno da vivere" rispose il secondo. "Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo.Peter Schultz

  5. REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Art.21 legge n.59/1997 Autonomia a tutte le istituzioni scolastiche e agli istituti educativi D.P.R. n.275/99 CAP. 1° SCOPO DELL’AUTONOMIA art.1-2: L’autonomia delle istituzioni scolastiche non è da intendersi come un FINE, ma quale MEZZO per garantire, attraverso “interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”, il SUCCESSO FORMATIVO dei soggetti che ad esse si rivolgono. L’autonomia si applica, a partire dal 1/sett/2000 a tutte le istituzioni scolastiche statali e non.

  6. CAP. 2° PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA art.3: Ogni istituzione predispone e adotta il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA. (P.O.F.) Questo PIANO, elaborato dal collegio docenti coerentemente con gli obiettivi generali ed educative dei diversi tipi di indirizzi di studio, è il DOCUMENTO FONDAMENTALE costitutivo dell’identità culturale ed organizzativa di ogni singola scuola ed ESPLICITA la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa. Questo PIANO è pubblico e viene consegnato agli alunni e alle famiglie all’atto della iscrizione.

  7. L’autonomia scolastica costituisce la riforma delle riforme, la più importante riforma scolastica degli ultimi venti anni, perché disegna sul piano giuridico una scuola non più dipendente dal centralismo burocratico. Con la riforma del Titolo V della Costituzione l’autonomia scolastica ha addirittura assunto il rango costituzionale. 1) L’educazione per tutta la vita 2)     L’autonomia scolastica (possibilità di tenere conto del contesto socio-culturale) 3)      Il passaggio dalla scuola del programma alla scuola del curricolo.

  8. Art.4 AUTONOMIA DIDATTICA OBIETTIVO il SUCCESSO FORMATIVO (la promozione delle potenzialità di ciascuno) tempi e svolgimento delle singole discipline REGOLANO • il monte ore annuale di ciascuna disciplina • la definizione di UNITA’d’INSEGNAMENTO non coincidente con l’UNITA’ ORARIA • l’attivazione di Percorsi Didattici Individualizzati • il coinvolgimento di alunni provenienti dalla stessa classe, da classi diverse e da diversi anni di corso • l’aggregazione delle discipline in ambiti e aree POSSONO DISCIPLINARE Le singole istituzioni modalità e criteri di VALUTAZIONE degli alunni ASSICURANO i criteri per la VALUTAZIONE periodica del SERVIZIO offerto nella sua generalità il recupero dei DEBITI FORMATIVI – nuove norme INDIVIDUANO CRITERI per il riconoscimento dei CREDITI FORMATIVI

  9. Art.5 AUTONOMIA ORGANIZZATIVA Le Istituzioni Scolastiche Gli obiettivi generali ADOTTANO ogni anno MODALITA’ ORGANIZZATIVA coerente con Il miglioramento dell’offerta formativa Adattamento del calendario scolastico – Orario complessivo del curricolo Orario destinato alle singole discipline ed attività Utilizzazione diversificata dei docenti in funzione di esigenze metodologiche ed organizzative

  10. Art.6 AUTONOMIA DI RICERCA SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO Gli aspetti progettuali e valutativi La formazione e aggiornamento del personale scolastico Le Istituzioni Scolastiche Singolarmente e in rete L’innovazione metodologica e didattica CURANO Una più efficace diffusione delle informazioni, esperienze e materiale didattico L’integrazione tra le diverse articolazionidel sistema scolastico

  11. Art.7 RETI DI SCUOLE • attività didattiche, di ricerca e di sperimentazione • attività di formazione e aggiornamento del personale scolastico • attività amministrativa e contabile • acquisto di beni e servizi • scambio temporaneo di docenti • organizzazione di Laboratori Territoriali per: • - attività didattica e sperimentazione • - una più efficace circolazione delle INFORMAZIONI • - la FORMAZIONE del personale scolastico • - l’ORIENTAMENTO scolastico e professionale • altre attività coerenti con le finalità dell’offerta formativa POSSONO STIPULARE CONVENZIONI L’ACCORDO può avere ad oggetto L’ACCORDO Dovrà stabilire LE SCUOLE Singolarmente e in rete Pubblici Privati Allo scopo di acquisire beni E servizi ritenuti utili POSSONO ADERIRE a Consorzi

  12. Art. 8-9-10 DEFINIZIONE DEI CURRICOLI - LIVELLO CENTRALE • le DISCIPLINE e ATTIVITA’ fondamentali e obbligatorie e il relativo monte ore annuale • l’ORARIO OBBLIGATORIO ANNUALE COMPLESSIVO dei curricoli comprendente: • a) la QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA • b) la QUOTA OBBLIGATORIA RISERVATA alle singole istituzioni • i limiti della FLESSIBILITA’ TEMPORALE per realizzare compensazioni tra discipline • e attività della QUOTA NAZIONALE • gli STANDARD • metodi e scadenze per le RILEVAZIONI PERIODICHE IL M.P.I. definisce LIVELLO DECENTRATO compone il CURRICOLOOBBLIGATORIO o QUADRO UNITARIO discipline FONDAMENTALI stabilite a livello nazionale (QUOTA-NAZIONALE) discipline e attività liberamente scelte (ambito QUOTA RISERVATA) INTEGRAZIONE tra le due quote (nazionale e riservata) modalità di attuazione della FLESSIBILITA’ TEMPORALE AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA in favore di: - propri alunni - popolazione giovanile - adulti OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA

  13. G L O S S A R I O ACCORDO DI RETE è un accordo stipulato tra istituzioni scolastiche per facilitare il Raggiungimento di obiettivi comuni ed è depositato presso le rispettive segreterie. Tale accordo è approvato dal Cons. dell’Istituzione. La parte didattica e/o di ricerca è approvata anche dal Coll. Doc. In tale accordo si dovranno precisare i poteri, le competenze e a durata dell’organo di gestione. CURRICOLO OBBLIGATORIO quadro unitario è il piano di studi predisposto dalle singole istituzioni scolastiche. Questo curricolo indicherà, nel rispetto delle quote orarie (nazionale e riservata), le discipline e attività definite a livello nazionale, quelle individuate dalle singole istituzioni e i margini di flessibilità (in pratica i Programmi in vigore saranno progressivamente sostituiti dai Curricoli). DISCIPLINE della quota nazionale sono le discipline che compongono un Piano di Studi e sono definite a livello nazionale nell’ambito della quota oraria nazionale obbligatoria. DISCIPLINE della quota riservata sono quelle discipline o attività che vengono direttamente scelte dalle singole istituzioni nell’ambito della quota oraria ad esse riservata.

  14. FLESSIBILITÀ TEMPORALE Ogni singola istituzione scolastica PUÒ, autonomamente, modificare (secondo una percentuale stabilita a livello nazionale) il monte-ore annuale delle discipline, attraverso un’operazione di decremento/incremento tra le stesse ore delle discipline. ORARIO OBBLIGATORIO DI CIASCUN CIRCOLO E’ l’insieme della quota oraria obbligatoria nazionale e della quota oraria obbligatoria riservata a ciascuna situazione. ORGANO DI GESTIONE È l’organismo a cui le istituzioni scolastiche collegate in rete affidano la gestione delle risorse finanziarie e professionali per il raggiungimento delle finalità del progetto. PIANO OFFERTA FORMATIVA È il documento fondamentale elaborato da ciascuna istituzione scolastica. Contiene la progettazione disciplinare, educativa ed organizzativa. E’ elaborato dal Coll. Doc., nel rispetto delle competenze, ed è adottato dal Cons. dell’Istituzione.

  15. PIANO DI STUDI È definito a livello nazionale. Comprende le discipline e il quadro orario, articolate per grado, tipo ed indirizzo d’istruzione. Ciascun Piano di Studi dovrebbe contenere la percentuale di Flessibilità Temporale. QUOTA ORARIA NAZIONALE È il quadro orario annuale predeterminato a livello nazionale, per ciascun grado, tipo o indirizzo di studi. Questa quota oraria comprenderà le discipline ed attività definite a livello nazionale. QUOTA ORARIA RISERVATA È il quadro orario riservato obbligatoriamente ad ogni singola istituzione. In questa quota ciascuna scuola potrà liberamente individuare quelle discipline ed attività che andranno ad integrare quelle stabilite a livello nazionale.

  16. STANDARDE’ la soglia di accettabilità (il livello medio/minimo), riferita:· all’insieme degli apprendimenti· alla funzionalità ed efficacia del servizio, nella sua generalità, erogato da un’istituzione scolastica.SUCCESSO FORMATIVOE’ riferito alle potenzialità di ciascun alunno. Ogni istituzione attiverà dei percorsi formativi funzionali all’ampliamento degli apprendimenti e alla crescita educativa di tutti gli alunni, nel rispetto e riconoscimento delle diversità e dei ritmi d’apprendimento di ciascuno.UNITÀ DI INSEGNAMENTOE’ il tempo dedicato ad una lezione. Non coincide necessariamente con l’unità oraria.

  17. IL PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA Strumento fondamentale delle diverse dimensionidell’Autonomia è il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) Documento della identità culturale delle singole scuole,che esplicita la lo progettazione curricolare, extracurricolare,educativa e organizzativa . è coerente con Obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello nazionale Il P.O.F. riflette le esigenze della realtà locale e del suo contesto culturale, economico e sociale tiene conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa

  18. P.O.F.L’elaborazione deve essere preceduta da due tipi di riflessione: • La prima riguarda il campo della progettazione, intesa come assunzione di responsabilità da parte dell’istituzione scolastica a farsi carico di un orientamento strategico innovativo attraverso: • - l’elaborazione della sua missione • - la decisioni in merito al modo di essere e di funzionare della scuola • - le finalità delle attività poste in essere • - il campo di intervento dell’istituto • le prospettive di sviluppo; • La seconda riguarda il campo della organizzazione-gestione delle risorse umane, senza il contributo delle quali nessun discorso di innovazione può trasformarsi in innovatività (processo organizzativo che produce miglioramento continuo). • il P.O.F. e’ quindi : • un atto di politica scolastica locale • un atto di responsabilità “contrattuale” • Infatti il P.O.F è uno strumento di contrattualità formativa dentro e fuori la scuola, con l’utenza e il territorio. Contrattualità reciproca e finalizzata all’assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti: dirigenti, docenti, alunni, personale ATA, O.O.C.C (organi collegiali), genitori, enti e associazioni.

  19. FASI DI PROGETTAZIONE DEL P.O.F. I Consigli di classe predispongono la programmazione annuale specificando gli obiettivi in termini di padronanze, di competenze e di abilità. I singoli insegnanti, a loro volta, sviluppano iProgetti Didatticidisciplinari (o, in gruppo, trasversali) secondo tale modalità: a) si individuano isaperi e le competenzenegli allievi b) si selezionano iconcetti specifici(modelli epistemologici) della disciplina che meglio rispondono all’ampliamento della mappatura delle conoscenze negli allievi c) si selezionanometodi e tecniche, strumentie linguaggi, funzionali allo stile cognitivo degli allievi, suddividendoli in gruppi omogenei/eterogenei secondo le competenze da sviluppare d) sipianifica l’intervento formativolungo un percorso principale alla cui conclusione deve essere indirizzato tutto il gruppo e) si prevedono per lo stesso compito molteplici situazioni formative sulla base dei diversi modelli cognitivi in modo da garantire a tutti un apprendimento personalizzato f) si predispongonopercorsi didattici individualizzatiper gli allievi in situazione di handicap o con gravi svantaggi nell’apprendimento.

  20. CARATTERISTICHE DELLA NUOVA CULTURA

  21. La scuola ha compreso veramente ciò che l’autonomia permette? Ha utilizzato, finalizzato, dato un senso alla flessibilità? Dal tempo settimanale rigido al monte ore annuale? E’ passata dalla centralità della classe alla centralità dell’alunno? Dall’attenzione all’organizzazione dell’insegnamento all’attenzione dell’apprendimento? Dal giudizio alla valutazione formativa? Dai contenuti disciplinari alle competenze? Dal programma alla progettazione curricolare? Dall’esecutività alla progettualità? Dalla dipendenza all’autonomia? Ha avviato il dibattito sul curricolo, che è il nucleo centrale del POF, il percorso che la scuola, con tutte le agenzie del territorio struttura affinché l’alunno abbia diritto alla cittadinanza? RIFLESSIONI

  22. IL CURRICOLO NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA

  23. Definizione delle regole e delle garanzie per la progettazione e la realizzazione: della flessibilità, della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, dell’integrazione e del miglior utilizzo delle risorse e delle strutture. Il curricolo nell’Autonomia didattica e organizzativaRichiamato art. 8 Decreto 275 – Attuativo Autonomia

  24. Un percorso che l’Istituzione Scolastica organizza anche con il territorio su indicazione del C.I affinchè gli alunni abbiano: Conoscenze Abilità Competenze Capacità Competenze indispensabili per conoscersi e conoscere il mondo Atteggiamenti Curriculum AutonomiaCosa è?

  25. Dare ai ragazzi strumenti per continuare ad imparare, a conoscere, a essere e a vivere con gli altri FINALITA’ del CURRUCOLO

  26. AUTONOMIA Il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria.

  27. Obiettivi generali del processo formativo Scegliere i contenuti e organizzarli Obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni; Discipline e attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale Modalità organizzative: Metodi, strumenti, tecniche di verifica L’ELABORAZIONEDEL CURRICOLO Adattamento dei programmi ad una situazione concreta, questo è il CURRICOLO, utilizzando tutto ciò che è concesso dall’autonomia (flessibilità, …)

  28. CURRICOLO Curricolo Piani di Studio Unità di apprendimento http://www.pubblica.istruzione.it/news/2007/indicazioni_nazionali.shtml http://www.ic-turoldo.it/

  29. La progettazione curricolare è un’operazione complessa che coinvolge tutti i fattori connessi con il processo educativo, dai contenuti agli esiti formativi. Il curricolo va costruito nella scuola, non viene emanato dal centro per essere applicato; Tale costruzione deve permettere l’accordo tra istanza centrale, normativa e unitaria, ed istanza locale, pragmatica e flessibile; La costruzione del curricolo implica una considerazione della scuola come luogo di ricerca INNOVAZIONE EDUCATIVA

  30. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO LE INDICAZIONI per IL CURRICOLO IL CURRICOLO è IL CUORE DIDATTICO del PIANO dell’OFFERTA FORMATIVAIl complesso delle esperienze/percorsi di apprendimento delle opportunità formative che una scuola sceglie progetta, predispone per propri alunni gli alunni compiono e realizzano in forme organizzate - istruzione / formazione Nel processo di

  31. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO • Non è emanato dal centro per essere applicato • Va predisposto all’interno • del Piano dell’Offerta Formativa • Va “costruito” nella scuola-comunità educante in verticale - in orizzontale La costruzione deve permettere l’accordo tra Istanza centrale-normativa-unitaria Istanza locale, pragmatica e flessibile

  32. LE INDICAZIONI SONO IL QUADRO DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE DEL CURRICOLO • Il processo di costruzione • non è conclusivo • si configura come ricerca e innovazione attraverso La rielaborazione delle pratiche didattiche interne di una comunità professionale Il rapporto dialettico con le comunità scientifiche esterne

  33. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO l’asse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA la scuola nel nuovo scenario DEVE FORNIRE GLI STRUMENTI e i SUPPORTI per: • affrontare i cambiamenti rapidi di una societa’ complessa • riorganizzare/reinventare i propri saperi/competenze • affrontare l’incertezza e la mutevolezza degli scenari • Offrire: occasioni di apprendimento dei saperi e linguaggi culturali di base

  34. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO l’asse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA centralità della persona • SINGOLARITÀ E COMPLESSITÀ DI OGNI PERSONA • STUDENTE AL CENTRO DELL’AZIONE EDUCATIVA • PROMOZIONE DEI LEGAMI COOPERATIVI • ELABORARE STRUMENTI DI CONOSCENZA PER • COMPRENDERE I CONTESTI socio-culturali-antropologici • AGIRE IN TALI CONTESTI

  35. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO L’asse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA una nuova cittadinanza collaborazione fra scuole ed attori extrascolastici La famiglia un’alleanza educativa Scuola-territorio/comunità Integrazione e sinergie • SISTEMA EDUCATIVO:FORMARE CITTADINI DELL’EUROPA E DEL MONDO • Costruzione di collettività ampie e composite • Esperienze culturali nei diversi spazi e tempi della storia • Acquisire gli alfabeti dell’imparare a vivere e convivere

  36. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO L’asse dei valori: CULTURA-SCUOLA-PERSONA un nuovo umanesimo per fronteggiare il cambiamento creazione di connessioni disciplinari Dominio dei singoli ambiti disciplinari superare la frammentazione Nuova alleanza fra saperi in ambito Umanistico/artistico Scientifico/tecnologico

  37. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO: l’asse degli strumenti culturali LE FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA per un CURRICOLO VERTICALE Sviluppo: dell’IDENTITA’ dell’AUTONOMIA delle COMPETENZE:esplorazione-osservazione-confronto del SENSO della CITTADINANZA

  38. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO: l’asse degli strumenti culturali LE FINALITA’ DEL PRIMO CICLO d’ISTRUZIONE per un CURRICOLO VERTICALE Elaborazione dell’esperienza e dell’identità personale Alfabetizzazione culturale di base Esercizio della cittadinanza attiva

  39. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO IL CURRICOLO SI STRUTTURA • NEL PASSAGGIO • Dagli ambiti e campi dell’esperienza • (luoghi del fare e dell’agire orientati ai sistemi simbolico-culturali) • All’emergere e definirsi delle discipline • Strumenti di indagine che dispongono di • Linguaggi, concetti specifici • Metodi e procedure caratterizzanti

  40. LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO • Dall’ACQUISIZIONE degli apprendimenti di base alla • PADRONANZA degli ALFABETI DI BASE • DISCIPLINARI: • ACQUISIZIONE DEI LINGUAGGI SIMBOLICI • INTRODUZIONE DEI QUADRI TEORICI E METODOLOGICI • RICERCA DI APPROCCI INTEGRATI, • -connessioni pluridisciplinari (all’interno delle aree con discipline epistemologicamente affini o fra aree diverse) • - esperienze interdisciplinari

  41. COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO l’asse degli strumenti culturali GLI ASSI CULTURALI obbligod’Istruzione DISCIPLINE RAGGRUPPATEPER AREE 1. AREA LINGUISTICO- ARTISTICO- ESPRESSIVA 2. AREA STORICO GEOGRAFICA 3. AREA MATEMATICO- SCIENTIFICO TECNOLOGICA • - Asse dei linguaggi • - Asse matematico • Asse scientifico • tecnologico • - Asse storico sociale

  42. COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: • specifici della scuola riferiti ad attività e discipline • strategici per raggiungere i traguardi per lo sviluppo di competenze indicati Nella scuola primaria: al termine del terzo e quinto anno Nella scuola secondaria di I grado al termine del terzo anno

  43. COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: Analizzare gli obiettivi per ritrovarvi LE CONOSCENZE articolate in: informazioni – componenti procedurali – concetti + LE ABILITA’ intese come: -saper fare utilizzando le conoscenze apprese -elemento costitutivo delle competenze

  44. LO SVILUPPO delle COMPETENZE COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO TRAGUARDI per lo sviluppo delle COMPETENZE Nella prospettiva delle • - Per discipline /aree disciplinari al termine • della scuola infanzia nei vari campi di esperienza • della scuola primaria • della scuola secondaria COMPETENZE CHIAVE a CONCLUSIONE DELL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE D.M 139 22 agosto 2007

  45. I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO delle COMPETENZE • Posti al termine degli snodi significativi del percorso curricolare • Finalizzano l’intervento educativo /Orientano i percorsi di apprendimento • In progressione verticale-in forma intensificata Dal QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE E TITOLI: Le competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità ed autonomia

  46. Verso LE COMPETENZE CHIAVE del nuovo OBBLIGO DI ISTRUZIONE • OTTO COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA • Imparare ad imparare • Progettare • Comunicare • Collaborare e partecipare • Agire in modo autonomo e responsabile • Risolvere problemi • Individuare collegamenti e relazioni • Acquisire ed interpretare l’informazione

  47. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO indicazioni come testo aperto: scelte di metodi- organizzazione • Articolazione dei tempi didattici • Organizzazione degli spazi • Modalità di conduzione delle attività didattiche • - di aula e laboratorio - di classe e gruppi classe • Processi di ricerca e sperimentazione • Documentazione Implicazione del DPR 275 ‘99

  48. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO indicazioni come testo aperto: scelte divalutazione • Agli insegnanti compete: • La responsabilità della valutazione • La scelta degli strumenti (criteri elaborati dagli OOCC) • La valutazione precede, accompagna, segue i percorsi curricolari • Funzione: formativa -di accompagnamento • -di stimolo al miglioramento continuo + RESPONSABILITÀ DELL’AUTOVALUTAZIONE

  49. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Valore dell’ambiente di apprendimento Evidenziato per scuola infanzia e primo ciclo come CONTESTO MOTIVANTE SCUOLA INFANZIA: l’apprendimento avviene per esperienza ed esplorazione l’ambiente/gli spazi devono essere funzionali alla pedagogia attiva, promuovere intuizioni, scoperte, corresponsabilità e cooperazione PRIMO CICLO: Contesti idonei ad incoraggiare esplorazione e scoperta, cooperazione realizzazione di forme laboratoriali e la consapevolezza del proprio apprendimento Implicazione del DPR 275 /‘99

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