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SPINOZA (metafisica: il Dio-Natura)

SPINOZA (metafisica: il Dio-Natura). prof. Michele de Pasquale. la Natura è madre e figlia di sé stessa in Dio-Natura libertà e necessità coincidono: Dio agisce necessariamente seguendo le leggi immanenti al suo essere

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SPINOZA (metafisica: il Dio-Natura)

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Presentation Transcript


  1. SPINOZA(metafisica: il Dio-Natura) prof. Michele de Pasquale

  2. la Natura è madre e figlia di sé stessa in Dio-Natura libertà e necessità coincidono: Dio agisce necessariamente seguendo le leggi immanenti al suo essere Si dice libera quella cosa che esiste per sola necessità della sua natura e si determina da sé sola ad agire: invece si dice necessaria o, meglio, coatta, quella cosa che è condizionata ad esistere e ad agire da qualcos’altro, secondo una precisa e determinata ragione. (Spinoza, Ethica def. VII) PROPOSIZIONE XVII: Dio agisce per le sole leggi della sua natura non costretto da alcuno. Dimostrazione: Abbiamo appena dimostrato (nella Prop. 16) che dalla sola necessità della divina natura o (che è lo stesso), dalle sole leggi della sua natura, derivano assolutamente infinite cose; e abbiamo dimostrato (nella Prop. 15), che nulla può essere o essere concepito senza Dio, ma che tutto è in Dio; perciò, all’infuori di lui, non vi può essere nulla da cui egli sia determinato o costretto ad agire, e quindi Dio agisce per le sole leggi della sua natura, non costretto da alcuno. — C.D.D. Scolio: Altri ritengono che Dio sia causa libera perché, secondo loro, egli può far si che le cose che, come abbiamo detto, derivano dalla sua natura, cioè sono in suo potere, non avvengano o non siano prodotte da lui. Ma è come se dicessero che Dio può far sì che dalla natura del triangolo non risulti che la somma dei tre angoli sia uguale a due angoli retti, o che a una data causa non segua l’effetto, il che è assurdo. (Spinoza, Ethica prop. XVII)

  3. la Natura non viene più concepita come una forza, ma come ordine necessario (traduzione metafisica del nuovo modo di considerare la natura) il rapporto tra Sostanza e Modi non è concepibile come un processo di generazione PROPOSIZIONE XVIII: Dio è causa immanente, e non transeunte, di tutte le cose. Dimostrazione: Tutte le cose che sono, sono in Dio e devono essere concepite per mezzo di Dio (per la Prap. 15), cioè (per il Cor I della Prop. 16) Dio è causa delle cose che sono in lui; questo in primo luogo. All’infuori di Dio, quindi, non ci può essere alcuna sostanza (per la Prop. 14), cioè alcuna cosa che sia in sé al di fuori di Dio (per la Def 3); e questo in secondo luogo. Dunque Dio è causa immanente, e non transeunte, di tutte le cose. — C.D.D. (Spinoza, Ethica prop. XVIII)

  4. il rapporto tra Sostanza e Modi non è concepibile neanche come un processo di emanazione, ma solo come esplicitazione necessaria PROPOSIZIONE XVI: Dalla necessità della natura divina devono derivare infinite cose, in infiniti modi (cioè tutte le cose che possono cadere sotto un intelletto infinito). Dimostrazione: Questa Proposizione deve essere chiara a chiunque, basta che consideri che dalla definizione di una cosa qualunque l’intelletto ricava molte proprietà che in realtà derivano necessariamente dalla definizione stessa (ossia dall’essenza della cosa), e queste proprietà sono tanto più numerose quanta più realtà contiene l’essenza della cosa definita. Ma poiché la natura divina ha attributi assolutamente infiniti (per la Def 6) ciascuno dei quali esprime un’essenza infinita nel suo genere, dalla sua stessa necessità devono necessariamente derivare infinite cose in infiniti modi (cioè tutte le cose che possono cadere sotto un intelletto infinito). — C.D.D. (Spinoza, Ethica prop. XVI)

  5. le cause finali non esistono: l’azione in vista di un fine – nel senso che si è carenti di ciò che si vuole raggiungere - non è coerente con la definizione di sostanza

  6. Spinoza rifiuta la concezione antropomorfica di Dio: il Dio dei filosofi è il Dio coincidente col Tutto cosmico il Dio-natura di Spinoza, non libero, non creatore, che agisce solo per la necessità della sua natura infinita è diverso dal Dio della Scrittura il Dio giudaico-cristiano persona, libero, provvidente, è frutto di dottrine contraddittorie, di errori che hanno alla base il pregiudizio finalistico in Dio manca la condizione dell’agire finalistico, cioè la libertà: Dio non si propone fini, ma agisce per la necessità della propria natura infinita.

  7. la teologia e la metafisica di Spinoza sono in sintonia con lo spirito della rivoluzione scientifica e del modello meccanicistico di interpretazione della natura mentre il Dio persona rifletteva il paradigma prescientifico di interpretazione della natura (la natura veniva interpretata non in base alle sue leggi ma al vantaggio che poteva portare all’uomo: centralità della causa finale) Il Dio-Natura spinoziano riflette il nuovo paradigma interpretativo della natura che si basa sulla centralità della causa efficiente

  8. il Dio di Spinoza è la trasposizione metafisica della legalità della natura: l’essenza della materia costituisce l’essenza stessa di Dio (gli attributi applicati tradizionalmente a Dio, ora sono applicati alla natura: materia infinita; validità universale delle leggi di natura) • l’immanentismo di Spinoza è diverso da quello rinascimentale: • nel rinascimento le caratteristiche del Dio-persona sono attribuite alla natura (vitalismo, forze occulte...); • in Spinoza c’è invece una nuova immagine di Dio, un Dio immanente alla natura che le impone leggi unversali escludenti ogni straordinarietà

  9. pensiero ed estensione sono realtà che non possono influenzarsi a vicenda: esiste tra loro una sorta di corrispondenza (problema del rapporto corpo – mente) Spinoza pensa ad un parallelismo tra pensiero ed estensione: l’ordine e la connessione delle idee corrispondono all’ordine e alla connessione delle cose (pensiero ed estensione in quanto attributi di una stessa sostanza seguono uno stesso ordine); parallelismo, però, non significa causalità tra pensiero ed estensione perchè non può esserci causalità tra eterogenei (menti e corpi).

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