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Trattamento delle lesioni da decubito

Trattamento delle lesioni da decubito. NEL REPARTO DI RIABILITAZIONE NEUROLOGICA INTENSIVA OSPEDALE S.SEBASTIANO (Correggio R.E . ) Inferm. Prof. LUISA MILETI. L’INCIDENZA DELLE LESIONI DA DECUBITO.

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Trattamento delle lesioni da decubito

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Presentation Transcript


  1. Trattamento delle lesioni da decubito NEL REPARTO DI RIABILITAZIONE NEUROLOGICA INTENSIVA OSPEDALE S.SEBASTIANO (Correggio R.E. ) Inferm. Prof. LUISA MILETI

  2. L’INCIDENZA DELLE LESIONI DA DECUBITO COME PARAMETRO INDICATIVO PER LA QUALITA’ ASSISTENZIALE EROGATA DAL SERVIZIO

  3. FATTORI PREDISPONENTI INTRINSECI • La patologia neurologica • Malnutrizione / Disidratazione • Pressione sanguigna (ipotensione) • Ridotta mobilità • Età • Malattie croniche • Febbre

  4. ESTRINSECI • Effetto dei medicinali • Umidita’ della pelle (conseguente a incontinenza, macerazione o altro) • Tecniche di mobilizzazione • Fattori igienici • Aumento della temperatura locale

  5. SEDI PIU’ FREQUENTI DI COMPRESSIONE • SACRO • GRANDE TROCANTERE • TALLONE • MALLEOLI LATERALI • OCCIPITE • GOMITI

  6. COMPLICANZE • Infezioni • Disidratazione • Anemia • Squilibri idroelettrolitici • Deplezione proteica Le principali : SEPSI e OSTEOMIELITE

  7. L’insorgenza dei decubiti può essere evitata INTERVENTI • Tempestivi • Personalizzati (presa in carico globale) • Proporzionati al rischio

  8. TRATTAMENTO LOCALEPRINCIPI GENERALI • DETERGERE LA LESIONE • RIMUOVERE IL TESSUTO NECROTICO • MANTENERE UMIDA LA LESIONE

  9. LA MEDICAZIONE REQUISITI • Creare e mantenere un ambiente umido • Controllare le secrezioni • Proteggere la lesione da infezioni • Garantire un isolamento termico • Permettere lo scambio di gas ed essere impermeabile ai liquidi • Non aderire alla lesione e permetterne una rimozione senza traumatismi • Allungare i tempi fra un cambio di medicazione e l’altro

  10. QUANDO SOSTITUIRE LA MEDICAZIONE La sostituzione dipende dalle condizioniclinichedella lesione e dal tipo dimedicazione. Medicazione satura Frammentata Applicazione di pomate enzimatiche

  11. VALUTAZIONE DELLA LESIONE 1° STADIO Eritema fisso della cute intatta • Detersione della lesione • Prodotti barriera (crema base, films in poliuretano)

  12. 2° STADIOInteressamento dell’epidermide o/e del derma • Detersione della lesione • Schiuma in poliuretano o idrocolloide

  13. 3° STADIOInteressamento di tutto lo spessore cutaneo con esclusione della fascia muscolare • Sbrigliamento dei tessuti necrotici • Alginati o poliuretano in spugna se la lesione è cavitaria • Risolta la fase essudativa, idrocolloide in placca e/o in pasta

  14. 4° STADIOInteressamento di tutto lo spessore cutaneo con danno ai muscoli, ossa, capsule articolari e tendini • Sbrigliamento dei tessuti necrotici • Utilizzo di alginati o poliuretano in spugna se la lesione è cavitaria • Risolta la fase essudativa, utilizzare idrocolloide

  15. IN CASO DI ESCARA NON E’ POSSIBILE DETERMINARE LO STADIO DELLA LESIONE

  16. SBRIGLIAMENTO O DEBRIDMENT RAPPRESENTA LA RIMOZIONE DI TESSUTO NECROTICO DALLA LESIONE Facilita la riparazione tissutale Rimuove un terreno favorente l’infezione Favorisce la valutazione sulle reali dimensioni della lesione

  17. In presenza di lesioni del 3° / 4° stadio che non rispondono al trattamento topico,e possibile ricorrere al Trattamento Chirurgico Riparativo

  18. ANTISEPSI • L’uso di antisettici va limitato al trattamento di ulcere chiaramente infette • nelle lesioni sacrali di pazienti con incontinenza fecale

  19. ANTIBIOTICI TOPICI SCONSIGLIABILI se non da riservarsi a situazioni particolari • Scarsa efficacia • Creazione di ceppi resistenti

  20. CASO CLINICO

  21. TRATTAMENTO DI UN DECUBITO SACRALEEVOLUTO DA UN 2° STADIO A UN 4° • DIAGNOSI DI INGRESSO: Stato vegetativo in encefalopatia post-anossica da arresto cardiocircolatorio • TEMPO DI DEGENZA: 8 mesi ca

  22. VALUTAZIONE CLINICA • Pz in stato vegetativo • Mioclonie all’emivolto sn che aumentavano con l’applicazione di stimoli algici • Assenza di motricità finalizzata o spontanea • Ipertonia ed ipotrofia diffusa • Attegiamento in equinismo dei piedi • Idrocele • Portatore di tracheostomia con cannula cuffiata • Peg • Inizialmente portatore di C.V., second. urocontrol+ pannolone per la gestione dell’incontinenza

  23. PROBLEMATICHE CLINICHE DURANTE LA DEGENZA • Numerosi episodi di vomito enterale • Posizionato port-a-cath per la nutrizione parenterale ,rimosso successivamente per un processo infettivo in atto. Posizionata linea venosa centrale • Ha presentato inoltre diversi episodi infettivi a carico dell’apparato respiratorio, trattati con antibiotico-tx mirata

  24. VALUTAZIONE DEL DECUBITO • Raccolta dati sullo stato della cute e della lesione • Compilazione Scala Braden (Punteggio complessivo 10)

  25. IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA LESIONE DA DECUBITO SACRALE DI 2° STADIO Dovuta ad immobilità ed evidente stato di malnutrizione , conseguente alla patologia

  26. PIANIFICAZIONE OBIETTIVO Risoluzione del decubito sacrale, (obiettivo a lungo termine)

  27. INTERVENTI ATTUATI • Piano riabilitativo motorio individuale (in collaborazione con TDR) • Presidi adottati: materasso antidecubito a pressione alternata, cuscini ,cunei ,ed altro atto al mantenimento di una postura passiva • Mobilizzazione passiva con cambio alternato di posturamax ogni 2h • Scrupolose cure igieniche (bagno in vasca a cadenzasettimanale) • Collaborazione medica per migliorare lo stato nutrizionale (dieta iperproteica) • Prevenzione e cura dei processi infettivi

  28. MEDICAZIONESTADIO 2°(Valutazione iniziale) • Detersione con soluzione fisiologica • Schiuma in poliuretano

  29. STADIO 3° (dopo circa 15 gg) • Detersione • Noruxol crema • Schiuma in poliuretano • Eseguita 1° Toilette chirurgica

  30. STADIO 4° (dopo circa 1 mese) • Detersione • Disinfezione (soluz. Iodata) • Detersione • Noruxol sul tessuto necrotico • Spugna in poliuretano • Eseguita 2° Toilette chirurgica

  31. Mese successivo all’ultima valutazione fotografica

  32. VALUTAZIONE FINALE ( a distanza di 2mesi) NUOVO TESSUTO DI RIEPITELIZZAZIONE • Detersione • Medicazione a piatto

  33. …….NON SI DEVE PRENDERE IN CURA UNA LESIONEDA DECUBITO ,MA UNA PERSONA CON LESIONE DA DECUBITO . Dalla procedura “La prevenzione e Trattamento lesioni da decubito” A.U.S.L di R.E.

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