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Inclusione sociale e lotta alla povertà: gli orientamenti nazionali per la prossima programmazione

Bologna, 11 ottobre 2013. Inclusione sociale e lotta alla povertà: gli orientamenti nazionali per la prossima programmazione Cristina Berliri. Le priorità dell’agenda Europa 2020

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Inclusione sociale e lotta alla povertà: gli orientamenti nazionali per la prossima programmazione

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Presentation Transcript


  1. Bologna, 11 ottobre 2013 Inclusione sociale e lotta alla povertà: gli orientamenti nazionali per la prossima programmazione Cristina Berliri

  2. Le priorità dell’agenda Europa 2020 • Obiettivo della strategia Europa 2020: ridurre di 20 milioni le persone a rischio di povertà o di esclusione sociale. • Linee d'azione della piattaforma europea di contrasto alla povertà: • azioni che interessino l'insieme delle politiche; • uso maggiore e più efficace dei fondi dell'UE a sostegno dell'inclusione sociale; • promozione di un'innovazione sociale basata sull'esperienza; • lavoro in partenariato e sfruttamento del potenziale dell'economia sociale; • coordinamento maggiore delle politiche tra gli Stati membri. • Raccomandazione CE 2008 sull’inclusione attiva basata su tre pilastri: • sussidi per il sostegno al reddito; • mercati del lavoro che favoriscano l’inserimento; • accesso a servizi sociali di qualità. • Raccomandazione CE recepita dal Consiglio Europeo sul rafforzamento dei servizi di cura per anziani e bambini. • Raccomandazione CE nel Social investment package – Investing in children: breaking the cycle of disadvantage • Raccomandazione CE 2013: assicurare l’efficacia dei trasferimenti sociali, in particolare mirando meglio le prestazioni, specie per le famiglie a basso reddito con figli • Gli impegni dell’Italia nel Programma nazionale di riforma: ridurre entro il 2020 di 2,2 milioni le persone che vivono in condizioni di povertà o di esclusione sociale; 2

  3. Obiettivo tematico 9 Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà ANALISI DEI FABBISOGNI Alcuni dati 3

  4. Target EU 2020: diminuzione delle persone a rischio di povertà e di esclusione sociale/1 Nel 2011 si è avuto un peggioramento di quasi 4 punti nell’indicatore. In gran parte è dovuto all’incremento dell’indicatore di grave deprivazione materiale, per il quale c’è stata la variazione maggiore in Europa

  5. Target EU 2020: diminuzione delle persone a rischio di povertà e di esclusione sociale/2 Anche la povertà relativa mostra un incremento significativo (seppure riferito al 2010), mentre l’intensità di lavoro è in linea con la media comunitaria

  6. Target EU 2020: diminuzione delle persone a rischio di povertà e di esclusione sociale/3 Le differenze tra regioni sono enormi. Tra gli estremi vi è una variazione maggiore che nell’intera UE

  7. La povertà minorile Incidenza di povertà relativa Anno 2011 Incidenza di povertà assoluta Anno 2011 Un fattore di grande rilevanza nella determinazione del rischio di povertà è la tipologia familiare; sia la povertà relativa che quella assoluta aumentano in presenza di un minore. Il nostro Paese si colloca tra i paesi a più alta incidenza di povertà tra le famiglie con figli dipendenti. 7

  8. Incidenza del rischio di povertà prima e dopo i trasferimenti sociali – Anno 2011 (redditi 2010) Per l’Italia si osserva una bassa variazione tra l’indicatore di rischio di povertà calcolato prima e dopo i trasferimenti pubblici di natura socio-assistenziale (escluse le pensioni). L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa privo di una misura di protezione del reddito di ultima istanza 8

  9. La sperequazione nella spesa sociale procapite L’offerta dei servizi è fortemente sperequata. Serve anche un programma volto a riequilibrare la spesa. In questo potrà essere d’aiuto la programmazione 2014-20 (come già lo è il PAC) Restano comunque non definiti i livelli essenziali delle prestazioni

  10. Il taglio dei Fondi destinati alle politiche sociali, conseguenze sulla erogazione dei livelli essenziali • Nonostante gli stringenti vincoli di bilancio dell’ultima manovra finanziaria, sono state trovate risorse per quasi 600 milioni di euro nel 2013. • Resta però da trovare una soluzione strutturale al finanziamento degli interventi e dei servizi territoriali

  11. Obiettivo tematico 9 Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà Priorità di investimento - Risultati

  12. Priorità di investimento - Risultati 12

  13. Inclusione attiva Risultato atteso 1: Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale e innovazione sociale 13

  14. Risultato atteso 2: Incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili, vittime di violenza o grave sfruttamento e a rischio di discriminazione 14

  15. Migliore accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale Risultato atteso 3: Aumento /consolidamento /qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini, di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali 15

  16. (…continua) 16

  17. Risultato atteso 4: Riduzione del numero di famiglie in condizione di disagio abitativo

  18. Integrazione delle comunità emarginate quali i rom Risultato atteso 5: Riduzione della marginalità estrema (senza dimora): interventi a favore delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti in coerenza con la strategia nazionale di integrazione dei rom.

  19. Promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali Risultato atteso 6: Aumento delle attività economiche (profit e no-profit) a contenuto sociale e delle attività di agricoltura sociale

  20. Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività Risultato atteso 7 Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità

  21. Il PON INCLUSIONE SOCIALE Attività 1

  22. Il PON INCLUSIONE SOCIALE Attività 2

  23. Il PON INCLUSIONE SOCIALE OBIETTIVO TEMATICO 11 - CAPACITÀ ISTITUZIONALE E AMMINISTRATIVA (RAFFORZARE LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE E PROMUOVERE UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE) Attività 1

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