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UNIONE EUROPEA

UNIONE EUROPEA. COMMISSIONE ( 27 COMMISSARI ). CONSIGLIO dell’ UNIONE EUROPEA ( 27 MINISTRI NAZIONALI ). PARLAMENTO ( 785 EURODEPUTATI ). CONSIGLIO EUROPEO ( CAPI DI STATO o DI GOVERNO ). CORTE DI GIUSTIZIA. CORTE DEI CONTI. COMITATO ECONOMICO E SOCIALE. COMMISSIONE EUROPEA.

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  1. UNIONE EUROPEA COMMISSIONE(27 COMMISSARI) CONSIGLIO dell’UNIONE EUROPEA(27 MINISTRI NAZIONALI) PARLAMENTO(785 EURODEPUTATI) CONSIGLIOEUROPEO (CAPI DI STATO o DI GOVERNO) CORTE DIGIUSTIZIA CORTE DEI CONTI COMITATO ECONOMICO E SOCIALE

  2. COMMISSIONE EUROPEA Palazzo Berlaymont • POTERE di INIZIATIVA LEGISLATIVA • CONTROLLA GLI STATI MEMBRI La Commissione è nominata per un periodo di 5 anni, ed è formata da Commissari (1 per ciascuno Stato - equivalgono ai Ministri) e da un presidente, designati con maggioranza qualificata dal Consiglio e approvati dal Parlamento.

  3. ( 2 ) IL CONSIGLIO dell’UNIONE EUROPEA ( DEI MINISTRI ) • Esercita il potere legislativo assieme al Parlamento europeo. • Esso e’ costituito dai Ministri o dai loro rappresentanti, che variano a seconda della materia o del settore trattato. • La Presidenza del Consiglio viene assunta a turno ogni 6 mesi dagli Stati membri.

  4. ( 3 ) CONSIGLIO EUROPEO • Il Consiglio europeo riunisce periodicamente i Capi di Stato o di governo nonchè il Presidente della Commissione. • Il compito del Consiglio è stabilire gli orientamenti generali della politica della Comunità europea e dell’Unione europea.

  5. ( 4 ) PARLAMENTO EUROPEO Bruxelles Strasburgo Esso rappresenta i popoli degli stati europei (circa 455 milioni di abitanti) attraverso le elezioni di 785 eurodeputati. Approva il bilancio della Comunità europea. Può presentare interrogazioni ai rappresentanti delle altre Istituzioni o costituire una commissione temporanea di inchiesta nei casi di cattiva applicazione del diritto comunitario.

  6. NORMATIVA COMUNITARIA • REGOLAMENTI • Sono le leggi della CE. Hanno portata generale, sono obbligatori e direttamente applicabili all’interno degli Stati, prevalendo in caso di conflitto con le leggi nazionali. • DIRETTIVE • Le direttive non sono di portata generale e non sono direttamente applicabili, ma vincolano gli Stati per quanto riguarda il risultato da raggiungere. Le direttive devono dunque essere recepite da ciascuno Stato.

  7. ORDINAMENTO GIURIDICO COMUNITARIO • DECISIONI • Sono atti al pari dei Regolamenti che dispiegano una efficacia diretta, ma mancano di portata generale. Sono applicate anche a singoli soggetti giuridici. • RACCOMANDAZIONI e PARERI • Non sono atti giuridicamente vincolanti. Tuttavia la Corte di Giustizia ha affermato che i giudici nazionali debbano tenere conto ai fini dell’interpretazione di norme nazionali o atti comunitari vincolanti.

  8. ITER PER L’EMANAZIONE DI UNA NORMA EUROPEA • PROCEDURA DI CONSULTAZIONE • La Commissione elabora un atto che viene approvato dal Consiglio mentre il Parlamento può solo esprimere un parere (escludendolo di fatto). • PROCEDURA DI CODECISIONE • La Commissione elabora un atto che viene inviato al Consiglio e al Parlamento. Se c’è disaccordo, il Consiglio adotta una posizione comune a maggioranza qualificata e l’inva al Parlamento. Se ancora il Parlamento è in disaccordo si nomina un Comitato di Conciliazione con il compito di trovare un accordo. • PROCEDURA DI COMITATO • Il Consiglio può conferire alla Commissione competenza di esecuzione legislativa. Per farlo, la Commissione viene assistita da un Comitato formato da un rappresentate della Commissione più i rappresentanti di ciascuno Stato. È una procedura usata per favorire il dialogo tra la Comunità europea e e amministrazioni nazionali.

  9. MERCATO UNICO EUROPEO • L’Unione Europea è fondata su quattro libertà fondamentali: • LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI • LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE • LIBERA CIRCOLAZIONE DEI SERVIZI • LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI

  10. LIBERA CIRCOLAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI • DEFINIZIONE • I prodotti alimentari prodotti da Stati UE possono circolare alle stesse condizioni alle quali sono soggetti i prodotti all’interno dello stesso Stato UE. • In pratica, i dazi doganali e misure equivalenti sono vietati e vige il principio di non-discriminazione • Cassis de Dijon

  11. ARMONIZZAZIONE • Il diritto comunitario ha diminuito gli ostacoli di natura protezionistica o discriminatoria che si opponevano alla libera circolazione delle merci.

  12. NORMATIVA INTERNAZIONALE • COMPETENZE ESTERNE • FAO • OMS / WHO • CODEX ALIMENTARIUS • OMC / WTO

  13. UNITED NATIONS (IT)Organizzazione delle Nazioni Unite(EN) United Nations Organization(FR) Organisation des Nations Unies(ES) Organización de las Naciones Unidas

  14. GLI STATI MEMBRI DELLE NAZIONI UNITE • L’ONU fu stabilito nel 24 OTTOBRE 1945 da 51 Paesi, tra cui l’Italia, con lo scopo di preservare la pace attraverso la cooperazione internazionale e una politica di sicurezza collettiva. Possono far parte delle Nazioni Unite tutti i paesi che accettano gli obblighi imposti dallo Statuto delle Nazioni Unite e che vengono considerati in grado di far fronte a questi obblighi.

  15. Sede a New York

  16. SEGRETARIO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE • Kofi Atta Annan (Kumasi, Ghana, 8 aprile 1938) è il Segretario Generale uscente delle United Nations.

  17. IL NUOVO SEGRETARO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE • Le Nazioni Unite hanno recentemente designato il nuovo Segretario Generale:Ban Ki-moon

  18. La Carta Internazionale delle Nazioni Unite • Il Trattato evidenzia 4 pilastri fondamentali su cui si basa la politica internazionale: • Mantenere la pace e la sicurezza. • Sviluppare collaborazioni tra le nazioni. • Cooperare per promuovere il rispetto dei diritti umani. • Armonizzare le regole e le dispute commerciali tra le Nazioni.

  19. AGENZIE DELL’ONU SPECIALIZZATE NEGLI ALIMENTI • FAO (Food and Agriculture Organization of the UN) Ha come scopo lo sviluppo della produttività in agricoltura, della sicurezza alimentare, di un migliore tenore di vita della popolazioe agricola. • WHO (World Health Organization) Coordina i programmi internazionali per il sostegno della salute umana.

  20. Il mandato della FAO è di aumentare i livelli di nutrizione, migliorare la produttività in agricoltura, aumentare il tenore di vita della popolazione agricola. Directors-General: JACQUES DIOUF

  21. FAO • Nel 1951 sposta il suo quartier generale da Washington a Roma (Viale delle Terme di Caracalla).

  22. FAO’s actions FAO fornisce assistenza tecnica alle persone o alle nazioni, specialmente a quelle in via di sviluppo, in modo da colmare gap culturali o tecnici.

  23. IL PROGRAMMA DELLA FAO • Special Programme for Food Security • Il programma speciale per la sicurezza alimentare è la bandiera dell’iniziativa della FAO per combattere la fame nel mondo. L’obiettivo è quello di dimezzare il numero di affamati entro il 2015 (ad oggi vi sono 852 millioni di persne prive di mezzi di sostentamento).

  24. World Health Organization La World Health Organization (WHO) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, nata il 7 April 1948,con il ruolo di coordinare a livello internazionale le attività relative alla salute pubblica. Ha sede a Ginevra ( Svizzera ). L’obiettivo della WHO è di fornire a tutte le persone il più alto livello di salute possibile. La salute è definita dalla WHO come uno stato di benessere fisico, psichico e sociale e non solamente come assenza di malattia.

  25. FAO AND WHO ESTABILSHED THE CODEX ALIMENTARIUS COMMISSION

  26. DEFINIZIONE DI CODEX ALIMENTARIUS Il Codex Alimentarius è una collezione di standards, codici, linee guida e altre raccomandazioni relative agli alimenti e alla loro sicurezza, riconosciuti in ambito internazionale, sotto l’egida della protezione al consumatore.

  27. ROLE OF CODEX ALIMENTARIUS • I Paesi membri della FAO e della WHO richiedono al CODEX di: • Armonizzare la legislazione internazionale • Proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori con prassi igieniche e limiti massimi consentiti di inquinanti negli alimenti. • Facilitare il commercio internazionale.

  28. Da quando è in attività, il Codex ha prodotto: 204 Food Standards 43 Codici. 33 Linee guida. 2516 Limiti massimi consentiti per i residui di pesticidi negli alimenti. 25 Valutazioni di contaminanti. 1300 Valutazioni di additivi. 70 Valutazioni di farmaci veterinari. 289 Limiti massimi consentiti per i residui di farmaci veterinari.

  29. The CODEX • Simply stated, the Codex Alimentarius is a collection of standards, codes of practice, guidelines and other recommendations. • Some of these texts are very general, and some are very specific. • Some deal with detailed requirements related to a food or group of foods; • others deal with the operation and management of production processes • or the operation of government regulatory systems for food safety and consumer protection.

  30. WTO GOAL WORLD TRADE ORGANIZATION (WTO)

  31. WTO: Mission Pascal Lamy

  32. Membership Il WTO ha 150 membri (76 membri fondatori e altri 74 aggiunti nel tempo).

  33. WTO: i Principi del Sistema Commerciale Quando il WTO si riunisce (summit), le discussioni vertono su come attuare i principi fondamentali del commercio, che in sostanza consistono in: • No a discriminazioni tra nazioni • No a discriminazioni sui prodotti stranieri (reciprocità)   • Commercio libero e prevedibile    • Commercio trasparente • Si allo sviluppo economico e alle riforme dei Paesi in via di sviluppo.

  34. Gli ACCORDI PRINCIPALI del WTO • Agreement on Agriculture (AoA) • Sanitary and Phyto-Sanitary (SPS) Agreement

  35. ( 1 ) DOMESTIC SUPPORT • L’Europa e gli USA spendono attualmente 380 miliardi di dollari all’anno per i sussidi all’agricoltura. • L’AoA chiede in linea di principio di ridurre questi contributi o al meno di attuare forme di finanziamento che non squilibrino il mercato. • Le Politiche che hanno un diretto effetto sulla produzione devono essere eliminate nel tempo. Per esempio: i finanziamenti diretti al reddito. • I Paesi sviluppati devono ridurre queste misure del 20%. Paesi in via di sviluppo devono tagliare del 13% in 10 anni. I Paesi sottosvilupati non hanno nessun obbligo. • Invece, le misure che hanno un impatto minimo sulla libera circolazione delle merci possono essere usate liberamente. Per esempio servizi governativi che aiutano la ricerca, il controllo delle malattie, la sicurezza delle infrastrutture e degli alimenti.

  36. ( 2 ) MARKET ACCESS • "Market access" è il secondo pilastro dell’AoA, e si riferisce alla riduzione delle barriere tariffarie (o non-tariffarie) tra Stati membri del WTO. • Per esempio, nel 1995 AoA prevedeva una riduzione delle tariffe come segue: • 36% average reduction by developed countries, with a minimum per tariff line reduction of 15% over five years. • 24% average reduction by developing countries with a minimum per tariff line reduction of 10% over nine years. • Least Developed Countries (LDCs) were exempted from tariff reductions, but either had to convert non–tariff barriers to tariffs—a process called tariffication—or "bind" their tariffs, creating a "ceiling" which could not be increased in future.

  37. ( 3 ) EXPORT SUBSIDIES • L’AoA proibisce i sussidi all’esportazione a meno di casi particolari. • In questi casi, l’accordo prevede una riduzione dei sussidi nel tempo, in linea con gli esempi precedenti. • I sussidi all’esportazione sono strettamente correlati con le vendite dette di dumping, in genere vietate in quanto capaci di determinare perturbazioni importanti al mercato.

  38. Sanitary and Phyto-Sanitary (SPS) Agreement / Accordo Sui Farmaci Sanitari E Fito Sanitari • Problema: Come assicurare che la popolazione di un Paese è stata fornita di cibo da considerarsi sicuro? • E allo stesso tempo, come assicurare che un Paese attui strettissime misure di sicurezza solo come scusa per proteggere i propri produttori?

  39. Sanitary and Phyto-Sanitary (SPS) Agreement In sintesi, l’accordo lascia libera ogni nazione di scegliere il modo più opportuno per garantire la sicurezza alimentare. Tuttavia, scoraggia l’uso di misure sanitarie e fitosanitarie come barriere internazionali al commercio. • International standards  • L’accordo SPS incoraggia le Nazioni a stabilire misure SPS in accordo con gli standard internazionali e in particolare riconosce al Codex Alimentarius il ruolo di riferimento internazionale. • Questo sistema è alla base dell’armonizzazione internazionale delle norme e delle misure sanitarie.

  40. COME L’ARMONIZZAZIONE PERMETTE DI GARANTIRE LA SICUREZZA DEL CONSUMATORE?

  41. Pericolo Hazard • Un pericolo (Hazard) è un agente chimico, fisico o biologico presente negli alimenti che può potenzialmente causare un danno alla salute del consumatore.

  42. Rischio Risk Notermans et al. (1996): il rischio è la probabilità che un effetto del pericolo si manifesti ILSI (2000): il rischio è il prodotto tra la probabilità del pericolo e la gravità delle conseguenze all’esposizione al rischio

  43. Rischio CODEX ALIMENTARIUS • È una funzione della probabilità di un effetto nocivo per la salute e della gravità che l’effetto nocivo provoca sulla salute. R=f(P,G)

  44. PROBABILITÀ Il termine Probabilità è sempre presente nella definizione di Rischio: • La Probabilità è una misura quantitativa, un numero compreso tra 0 e 1, che rappresenta la frequenza che un evento si manifesti. • Analiticamente, la Probabilità si esprime come il rapporto tra il numero di eventi favorevoli e il numero totale di eventi.

  45. PROBABILITÀ • Per valutare il rischio negli obiettivi della salute pubblica, esso deve essere stimato quantitativamente. • Durante la valutazione del rischio occorre tenere conto anche dell’incertezza sul rischio.

  46. Analisi del Rischio Risk Analysis • Risk Analysis è un processo costituito da tre componenti: • 1 - risk assessment • 2 - risk management • 3 - risk communication

  47. 1 - Risk Assessent (valutazione del rischio) • È uno studio basato su dati scientifici suddiviso in quattro attività: • Identificazione del pericolo • Caratterizzazione del pericolo/dose-risposta • Valutazione dell’esposizione • Caratterizzazione del rischio

  48. 2 - Risk Management (gestione del rischio) • È il processo di analisi dei risultati forniti dal Risk Assesment. • Elabora possibili alternative • Prepara leggi, guide, GMP, ecc. • Valuta le conseguenze… • politiche • economiche • sociali

  49. 3 - Risk Comunication (comunicazione del rischio) • È un processo di gestione delle informazioni tra risk management, risk assessment, consumatori, industrie, ecc.

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