1 / 39

Senza titolo… o senza contenuto?

Senza titolo… o senza contenuto?. Analisi di Untitled n. 24, di Mark Rothko. “L’ON JUGE UN ARBRE À SES FRUITS”. Bilbao 1992: analisi semiotica di un testo visivo in parallelo. J.-M. Floch (poi J.-F. Bordron) J. Fontanille J.-M. Klinkemberg (Groupe μ) G. Sonesson F. Saint-Martin

marty
Download Presentation

Senza titolo… o senza contenuto?

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Senza titolo… o senza contenuto? Analisi di Untitled n. 24, di Mark Rothko

  2. “L’ON JUGE UN ARBRE À SES FRUITS” Bilbao 1992: analisi semiotica di un testo visivo in parallelo. J.-M. Floch (poi J.-F. Bordron) J. Fontanille J.-M. Klinkemberg (Groupe μ) G. Sonesson F. Saint-Martin Nouveaux Actes Sémiotiques, n. 34-36, 1994.

  3. IL TESTO: UNTITLEDN. 24 DI MARK ROTHKO Mark Rothko (Rothkowitz): 1903 (Dvinsk, Russia) – 1970 (New York) Tendenza astratta contemplativa; Color-Field Abstraction (Reinhardt, Still, Newman) Untitled: 1951. Olio su tela. 236,9 x 120,7 cm. (Tel Aviv, Museum of Art)

  4. J. FONTANILLE: PREMESSE ALL’ANALISI • Ignoranza fenomenologica. Riferimento alla struttura immanente del testo. • Tre ipotesi preliminari: • intenzionalità del sensibile: imperfezione della presa sensibile del testo, come innesco nella ricerca di senso e delle emozioni (Greimas 1987: Dell’imperfezione). • intenzionalità categoriale o figurale: categorie, figure. Senso nelle trasformazioni reciproche: in base alle differenze di potenziale fra aree, vengono definiti attanti posizionali che interagiscono. • semiotica del visibile (Fontanille 1995): studio della configurazione semiotica della luce e costruzione dello spazio (come lo spazio viene reso visibile in senso generativo). Effetti di bagliore (éclat), illuminazione, cromatismo, materia. • Da Floch: il testo nella serie: i quadri di Rothko come gruppo di trasformazioni.

  5. La semiotica del visibile di Fontanille • Configurazione semiotica della luce: non struttura fisica, ma effetti di senso elementari, dall’interazione fra l’attività percettiva-enunciativa di un soggetto e il gradiente di energia (Fontanille 1995, 29; Leggere l’opera d’arte II, 158). • Effetti di senso principali: - bagliore-luminosità: energia concentrata localizzata - cromatismo: siti con valori cromatici - illuminazione: passaggio da una fonte ad un bersaglio - materia: definizione di corpi, testure, volumi

  6. 2 3 1 4 PRIMA MOSSA: LA SUPERFICIE DEL TESTO, LE SUE PARTI E I LORO RAPPORTI • Quattro aree (1: macro-area ocra-arancio – 2: bruno-nera – 3: beige chiaro – 4: rosso-arancio: ?). • Rapporti fra le aree (processo mereologico): imperfezioni: • aree diverse per colore, taglia, bordi. • un’area riunifica le altre: agglomerazione topologica (cfr. Fontanille 1995). • contaminazioni cromatiche fra aree: 1→2→3→4→1. Effetto di referenziazione interna (anafora, citazione, débrayage).

  7. VARIABILI PLASTICHE CROMATICHE • Dominante cromatica, dominanza: impressione uguale a una certa lunghezza d’onda • Saturazione: proporzione di luce bianca e di luce monocromatica. Oltre il punto ottimale (luce monocromatica): sur-saturazione • Luminosità: intensità della vibrazione dei raggi luminosi che la percezione rileva in una regione (Saint-Martin 1989)

  8. SINTASSI DEL VISIBILE: I COLORI • Trasformazioni in seno alla configurazione della luce: Ipotesi, dal corpus: bruno come origine cromatica, non manifestata (rosso + complementare: termine complesso) →operazioni per ricavare le tinte presenti nel testo. • bruno termine complesso (giallo + blu = verde) articolabile nelle due dominanze (rosso>complementare, rosso<complementare): • ogni dominante modificabile: - per saturazione o desaturazione di un componente - per saturazione o desaturazione dell’insieme - per illuminazione o oscuramento (bagliore-luminosità)

  9. SINTASSI DEL VISIBILE: I COLORI (2)

  10. SINTASSI DEL VISIBILE: I COLORI (3) • Percorsi più lunghi → contrasti più forti, transizioni più veloci. Ovvero: variazioni strutturali fra morfologie cromatiche  più differenze di potenziale  più velocità di transizione. • Il soggetto osservatore, che cerca coerenza, ricorre alla terza dimensione: contrasti più netti → differenze maggiori di profondità → pressione gestaltica alla distinzione di figura e sfondo. • Fontanille 1996: Semi-simbolismo: transizioni lente : transizioni veloci = livelli vicini : livelli lontani

  11. CRITICHE E AGGIUNTE AL SISTEMA CROMATICO DI FONTANILLE • Colore più il suo complementare = grigio • Eccesso di passaggi verso il nero, per amore di simmetria • Sonesson: rosso, nero e bianco (primari) differenziati da arancione e ocra (composti). • Groupe μ: emersione dei colori puri (rosso, nero e bianco) dall’impuro arancione. • Saint-Martin: arancione generato a partire dal rosso. • Altro modello: combinazioni di rosso, giallo e grigio (aree cromatiche); sursaturazione (area nera) e desaturazione (area bianca). • Punto centrale: differenze di valore delle variabili cromatiche creano scarti più o meno grandi fra aree, che tendono a disporsi in profondità.

  12. IL FARE DEL SOGGETTO OSSERVATORE, PIANI E STRATI • Il soggetto osservatore, che cerca coerenza, ricorre alla terza dimensione: contrasti più netti → differenze maggiori di profondità → pressione gestaltica alla distinzione di figura e sfondo. • Nel testo due tipi di livelli: • Piani (strate) di profondità: costruiti dall’osservatore; spazio fenomenologico. • Strati (couche) testurali: traccia dell’enunciatore; tempo della produzione. • Rapporti complessi fra organizzazione in strati e in piani: • collusioni: area rossa (emerge come piano e come strato); • contrasti: area nera (emerge come strato, sprofonda come piano).

  13. IL FARE DEL SOGGETTO OSSERVATORE, PIANI E STRATI (2) • Coabitazione dissonante di piani e strati → L’osservatore (delegato dell’enunciatario) negozia il senso palmo a palmo: “conflitto” tra enunciatore ed enunciatario. • Incertezza, imperfezione → spettatore teso e inquieto → - assunzione di una configurazione passionale (“patire” il quadro piuttosto che capirlo) - ricerca della stabilizzazione forica nell’area meno dinamica: quella nera (“attrattore”).

  14. VALORI E COLORE: IL PERCORSO ASSIOLOGICO • Effetti di senso del visibile (cromatismi, luminosità, illuminazione, materia): base per l’investimento di valori. • Valore in semiotica: come differenza costitutiva e pertinente e come assiologia. • Untitled n. 24: ricerca di una direzione assiologica elementare.

  15. VALORI E COLORE: IL PERCORSO ASSIOLOGICO (2) • Area rossa = aree arancioni centrali = area nera + area bianca. Tre aree che ripetono forma e proporzioni del rettangolo del quadro. • In senso dinamico:débrayage enunciazionale, messa in discorso a partire dalla cornice enunciazionale, per negazioni successive: - triplicazione e rotazione di 90°; - divisione di bianco e nero (non-colori), con intercalazione delle sottoparti; - scomposizione dei bordi.

  16. VALORI E COLORE: IL PERCORSO ASSIOLOGICO (3) • Messa in scena del lavoro di scelta (tri) assiologica per modulazioni e negazioni successive, con predominio delle negazioni: • prima modulazione: ocra/rosso; prima negazione: ocra/non ocra. • seconda modulazione: ocra/bianco; seconda negazione: colore/non colore scuro. • risultati della negazione (non ocra, nero) in alto, della modulazione (rosso, bianco) in basso: Base nel semi-simbolismo: /alto/ : /basso/ = “dominante” : “dominato” • Soprattutto, l’area nera conclude il percorso: sparizione della luce, effetto di senso di materia, minimo potenziale.

  17. VALORI E COLORE: OSSERVAZIONI • Affermazioni (cromatismo, profondità) in parte smentite (oscuramenti e illuminazioni, conflitti fra piani e strati): valori affermati e denegati. • Non colore in alto, colore in basso. • Nel colore: saturazione, primarietà (e aggettanza e trasparenza testurale) in basso. • Nel non colore: luminosità (e aggettanza e differenziazione interna) in basso. • Conferma del predominio della negazione della luminosità e del cromatismo. • Simmetrie imperfette: striscia chiara e area bianca, rosso e nero.

  18. IL QUADRO NELLA SERIE: PERCORSO DI RINUNCIA • I quadri di Rothko a rettangolo: abbandono di “qualche elemento visivo per acquistarne uno spirituale” (E. de Kooning); “l’opera del pittore progredisce verso la chiarezza, verso l’eliminazione cioè di ogni ostacolo tra l’idea e l’osservatore” (Rothko). • anni ’40: periodo “mitico”: grafismi biomorfici, simboli mitici universali. Dispositivo alto/basso già presente. • fra ’40 e ’50: tappa intermedia. • anni ’50 e ‘60: ascesi pittorica compiuta: puri rapporti plastici fra aree in alto e in basso. • Untitled: tappa intermedia nel processo: restano increspature, protuberanze. • Dalla serie: c’è tripartizione cosmica (terrestre, celeste ed asse di simmetria con “effetto suolo”): significazione mitica.

  19. CONCLUSIONI • Transizioni cromatiche (Espressione) area nera “attrattiva” risultato finale • Prassi enunciazionale (contenuto) Riposo dello sguardo dello spettatore come negazione di cromatismo e luminosità • Area nera: stesse proporzioni della cornice: vicina alla negazione assiologica definitiva. • Nero forse disforico: prodotto di negazioni – esaurisce la differenziazione – compromette la ricerca del senso (avanza come piano, sprofonda come strato).

  20. CONCLUSIONI • Dimensioni del quadro e posizione di osservazione ravvicinata: per introdurre e mantenere nella dinamica del contemplare. • Non dominio pan-ottico, ma assorbimento, rapimento: “patire” il quadro. • Imperfezione, incertezza della ricerca del senso, ingannevolezza del percorso assiologico • Centralità della dimensione estetica: l’espressione “attira l’attenzione” con la sua “inesauribilità”. Nuovo modo di vedere (Jakobson, Lotman, Geninasca, Eco).

  21. Untitled n. 24 di Mark Rothko variazioni semiotiche

  22. “L’ON JUGE UN ARBRE À SES FRUITS” Bilbao 1992: analisi semiotica di un testo visivo in parallelo. J.-M. Floch (poi J.-F. Bordron) J. Fontanille J.-M. Klinkemberg (Groupe μ) G. Sonesson F. Saint-Martin Nouveaux Actes Sémiotiques, n. 34-36, 1994.

  23. ANALISI DEL GRUPPO DI LIEGI • Basi teoretiche: conciliazione di strutturalismo, segno triadico e teoria della Gestalt. • Metodologia: rinuncia al confronto con il corpus; applicazione di categorie psicologiche e retoriche. • Segmentazione: • A larga scala: centralità del rettangolo come tipo. • Segmentazione nei dettagli: irregolarità.  bistabilità complessiva.

  24. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DELL’ESPRESSIONE • Organizzazione in assi di lettura: - Verticale: asse di simmetria - Contrasti orizzontalità/verticalità (testure incrociate, testure verticali vs aree orizzontali) - In profondità: effetti di emersione di una figura dallo sfondo • Colori: - approssimazione a tipi definiti - lettura dell’emersione del puro dall’impuro dello sfondo - aberrazione cromatica

  25. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DELL’ESPRESSIONE (2) • Rapporti di superficie: - Area arancione: o 1 o 2 aree: effetto di multistabilità - Tensione fra area bianca e area nera per diseguaglianza - Area biancastra mediatrice: è nella coppia bianca/nero contiene tracce di bianco e nero è leggibile come bianco o come arancione desaturato - Transizione fra zone che determina multistabilità: per digradazione per sovrapposizione “no man’s lands” • Multistabilità: “les différences sont à la fois accusés et progressifs” (Groupe μ, 21): coesistenza di transizioni che attenuano o accentuano i contrasti.

  26. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DEL CONTENUTO • Effetti retorici - Interpenetrazioni: sui bordi; all’interno delle aree, per trasparenze testurali. - regola del “pressoché”: assi, simmetrie, rettangoli, somiglianze fra rettangoli: imperfetti. Ciò può essere euforizzante o meno: scelta del lettore. - Tensioni e mediazioni: tensioni proposte, insieme ai mezzi per superarle: sui bordi, nelle testure interne, nella zona bianca.

  27. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DEL CONTENUTO (2) Altre letture semantiche • Sull’asse verticale: - lettura ascendente: nero come residuo di una combustione, area rossa come fiamme verso l’alto. - lettura discendente: nero massa pesante sospesa. - Combinazione delle due precedenti: area bianca come essere laminato fra due forze che lo dominano. • Sull’asse perpendicolare: visibile una luce che emerge. - elementi del mondo organizzati da una luce. - materia informe organizzata da un principio.

  28. ANALISI DI FERNANDE SAINT-MARTIN • Prestiti teorici: teorie dello spazio (topologia, geometria), scienze cognitive e teorie della percezione (Gestalt, space grammars), semiotica psicanalitica. • Proiezione dal paratesto autoriale: Untitled come spazio espressivo dell’inconscio. • Tavola di congiunzioni e disgiunzioni fra le aree in base a sei variabili: colore/tonalità, testura, forme/bordi, dimensioni, vettorialità (orientazione). • Predominio delle disgiunzioni per colori, forma e dimensioni. Congiunzioni in base ai bordi.

  29. F. SAINT-MARTIN: ASPETTI PERCETTIVI • Operatori gestaltici: reversibilità forma-sfondo. • Pressione al riconoscimento iconico: Paesaggio, ritratto femminile. • Operatori topologici: Avvolgimento dal bordo, successione delle aree. • Iscrizione nel “piano originale” (formato topologico): Indebolimento dell’asse verticale: effetto di ribaltamento. Asse verticale virtuale, diagonali virtuali nell’area nera. Zone vicine ai bordi piegate verso l’interno. • Sistemi di “prospettive” (profondità): Profondità prossemiche, ottiche, a base percettiva. Profondità atmosferiche, distali: debolmente evocate.

  30. F. SANT-MARTIN: IL CONTENUTO • Simbolizzazione come piacere. Rappresentazione di parole e di cose. • Enunciati-eventi individuati: - Enunciato A: bordo, rosso, arancione. - Enunciato B: nero e bianco. - Enunciato C: frontiera fra rosso e arancione. Problematico. • Lettura semiotico-psicanalitica degli enunciati: - Enunciato A: contenimento euforico imperfetto. - Enunciato B: contrasto violento che minimizza l’euforizzazione. - Enunciato C: iconizzazione come distanziamento idealizzante. • Ambiguità di fondo; mapping del mondo delle passioni.

  31. L’ANALISI DI GÖRAN SONESSON • Referenti teorici: Piaget, Husserl, Peirce. • aree come approssimazioni al prototipo del rettangolo. • prototipi di colori e forme più o meno primitivi: “macro-rouge”, “macro-blanc”, “macro-noir”; “macro-rond”, “macro-droit”.

  32. G. SONESSON: ANALISI DELL’ESPRESSIONE • Confronto di forme, orientazioni, colori con i prototipi - Forme: relazione antitipica dalla combinazione di tratti macro-droit e macro-rond. - Orientazioni: base lunga per tutti, base corta per il formato totale (non prototipica). - Colori: nero, bianco e rosso vicini ai prototipi; arancione più evoluto. • Tavola delle opposizioni e identità fra aree per colore, forma, dimensioni, angolosità/rotondità, ecc.

  33. G. SONESSON: ANALISI DEL CONTENUTO • Dramma equivalente, in base alle differenti relazioni con i prototipi: Dal rettangolo bianco, miglior figura sul fondo, verso forme contraddittorie, per finire nell’area nera, primitiva e integrata con il tutto. • Tipo di funzione segnica dominante nel testo: - funzione simbolica: rinvio da elementi plastici a contenuti per lo più emozionali. - Funzione simbolico-referenziale: rinvio dall’astratto al concreto (connotazioni iconiche: cielo, mare/terra).

  34. G. SONESSON: INTERTESTUALITA’ • Confronto col pre-modernismo: abolizione della figuratività (funzione segnica pittoriale). • Confronto col modernismo: tendenza alla negazione dell’ordine di Mondrian e Malevitch

  35. Un quadro di Mondrian, da confrontare con Untitled n. 24:

  36. L’ANALISI DI J.-F. BORDRON • Analisi delle frange: Fenomeni di ricopertura, sovrapposizione, fusione, diluizione, ecc., in base a operazioni di sintesi, analisi, mediazione, ecc.  dialettica micro-macro, instabilitànella definizione delle aree. • Analisi dell’inquadramento: L’esterno del testo è virtualizzato. Apparizione di un esteriore interiorizzato: la luce che emerge “da dentro”. • Struttura cromatica del quadro: punto d’equilibrio fra due movimenti: - luce categorizzata in un “paesaggio” di aree e frange - il paesaggio tende a risolversi in pregnanza luminosa.

  37. L’ANALISI DI J.-F. BORDRON (2) • L’ architettura spaziale del quadro: Rapporti numerici fra le aree: area rossa, area blu + area bianca: 1/3 del totale; area bianca: 1/3 del blu. Le proporzioni categorizzano la superficie, come i colori la luce. • Processi semiotici attivati dal testo (in equilibrio tra loro): - Dimensione mistica: dall’armonia numerica delle parti alla semplice pregnanza della luce. - Arte astratta: dalla pregnanza luminosa alla schematizzazione nelle aree. LUCE AREE RELAZIONI NUMERICHE

More Related