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COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA. Claudio Girelli Università di Verona C.T.I. Opitergino-Mottense (Treviso) 23 giugno 2014. Classi ingestibili Non rispetto regole Non riconoscimento dell'adulto Fragilità personali

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COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

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Presentation Transcript


  1. COSTRUIRE IL GRUPPO CLASSE: CONDIZIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA Claudio Girelli Università di Verona C.T.I. Opitergino-Mottense (Treviso) 23 giugno 2014

  2. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  3. Classi ingestibili Non rispetto regole Non riconoscimento dell'adulto Fragilità personali Difficoltà relazionali LA REALTA' E' SEMPRE PIU' COMPLESSA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  4. Tutto contaNon è necessario fare altro, ma in altro modo claudio girelli CTI 23 giugno 2014 C. Girelli, Costruire il gruppo, pp.75-83

  5. LA REALTA’ DELLA SCUOLA… UNA ‘NORMALITA’’ MINACCIATA Plurime diversità: -incidenti da normalizzare? (scuola centrata sull’insegnamento, alunno come destinatario, discipline come fine) -occasioni per una qualità per tutti? (successo formativo, scuola centrata sull’apprendimento, discipline come mezzo) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  6. SCUOLA INCLUSIVA Integra tutti i suoi alunni rendendone significativa la loro presenza a livello cognitivo, relazionale e anche psicologico I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Non sono incidenti da contenere ma occasioni che interrogano la qualità dell’esperienza scolastica. Di tutti. (Girelli C. Promuovere l’inclusione scolastica,pp.11-19) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  7. PER UNA ‘SPECIALE NORMALITA’ • EQUIVOCI DA EVITARE -l’ins. di sostegno esaurisce l’intervento di sostegno (identificazione tra funzione e ruolo) -è necessario un intervento speciale per rispondere a bisogni specifici (-confusione tra didattica e terapia -riduzione del b. al suo deficit, ad una categoria –rischio dell’iperspecialismo) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  8. E’ indispensabile che la scuola sviluppi la capacità di essere inclusiva, accogliente, per tutti gli alunni, riuscendo ad offrire risposte efficaci ai bisogni specifici di ognuno e possibilità di successo formativo nel rispetto dell’eterogeneità delle classi e dell’eterocronia di ciascuno • SPECIALE NORMALITA’ Modo di pensare e vivere la realtà dove normalità e specialità coesistono influenzandosi ed arricchendosi reciprocamente claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  9. OCCORRE UNA SCUOLA INCLUSIVA, ACCOGLIENTE PER TUTTI GLI ALUNNI, CAPACE DI OFFRIRE RISPOSTE AI BISOGNI SPECIFICI DI OGNUNO: è necessaria una speciale normalità a livello di scuola di classe di singolo ragazzo claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  10. SPECIALE NORMALITA’ A TUTTI I LIVELLI • SCUOLA : contesti sempre più diversificati presentano sempre più bisogni educativi specifici che necessitano di un arricchimento dell’offerta formativa • CLASSE: eterogenità, differenze individuali, stili cognitivi, pluralità delle intelligenze • SINGOLO RAGAZZO DISABILE: oltre il deficit, incontrare il normale bisogno di educazione • RISORSE DELLA SCUOLA: oltre la specializzazione di ruolo e di funzioni separate e separanti LA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE E’ IL RISULTATO DI UN’ESPERIENZA SCOLASTICA CHE SI CARATTERIZZA PER LA SUA ‘SPECIALE NORMALITA’’. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  11. Successo formativo non è successo scolastico Recuperare la relazione educativa Leggere e progettare la dimensione socio-affettiva dell'esperienza scolastica e non solo quella cognitiva C'è apprendimento e apprendimento La didattica è uno strumento Anche l'organizzazione di spazi e tempi ALCUNE PREMESSE PER ORIENTARSI VERSO L'INCLUSIVITÀ claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  12. CRITICITA’ RISPETTO ALL’INCLUSIONE • PROFESSIONALITA’ AL SINGOLARE E SENZA RESP. SOCIALE • CENTRATURA SULL’INSEGNAMENTO • MATERIE NON DISCIPLINE • IMPARARE NON CRESCERE • ESPERIENZA SCOLASTICA NON SOLO COGNITIVA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  13. SOTTOLINEATURE • ALUNNO • AGIRE DELL’INSEGNANTE • CIRCOLO VIZIOSO DELL’INSUCCESSO • PROFESSIONALITA’ • RETE: CONFRONTO • ATTIVITA’/ALUNNO DISABILE • LA RISORSA COMPAGNI • OLTRE LE PAROLE • QUALE SCUOLA • QUALE DIDATTICA • QUALE CLASSE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  14. LA SCUOLA PRODUCE APPRENDIMENTO, MA FATICA AD ESSERE UN’ORGANIZZAZIONE CHE APPRENDE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  15. CHI E' L'ALUNNO? • UN RAGAZZO RIDOTTO AD ALUNNO? • UN RAGAZZO IN SITUAZIONE SCOLASTICA? • SVILUPPO • PERSONALITA' • ALUNNI • ESP. EDUC. • SCOL. • RELAZIONALITA' COSTRUZIONE • E SOCIALITA' DEL SE' • COGNITIVITA' • COMPETENZE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  16. L’INSEGNANTE E GLI ALUNNI COMPETENZE RELAZIONALI DELL’INS. -DIMENSIONE DI CONTROLLO (competenza didattica e comportamento di guida) -DIMENSIONE EMOZIONALE (comportamento socio-affettivo) direttività Disconferma conferma autorevolezza (Girelli C., Costruire il gruppo, pp.62-71) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  17. ATTI VERBALI RELATIVI ALLA DIMENSIONE DI CONTROLLO DIRETTIVI------------------------------------------------------------------AUTOREVOLI Imporre. Sollecitare iniziative Ordinare, comandare, investigare, fare inviti, domande Vs Dare informazioni, fare proposte, dare suggerimenti Criticare e valutare Confrontare, giudicare, biasimare, etichettare, interpretare, moralizzare Vs. Ascoltare attivamente e comprendere Parafrasare, verbalizzare, autorivelarsi Indottrinare Persuadere, istruire, consigliare, indirizzare, intellettualizzare Vs. Orientare in senso proattivo Stimolare soluzioni alternative, sollecitare informazioni supplementari, esplicitare elementi non noti, considerare nuove possibilità e le conseguenze Comunicare in modo difensivo e strategico Fare domande rimprovero, colpevolizzare, far promesse e ricatti, far ricorso al ruolo, alle competenze, alle minacce Vs. Comunicare in modo disponibile Cercare compromessi,soluzioni, motivare ad una rinuncia ATTI VERBALI RELATIVI ALLA DIMENSIONE SOCIO-AFFETTIVA DISCONFERMA---------------------------------------------------------------------------------CONFERMA Rifiuto Svalutare e mettere in discussione la personalità dell’altro, palesare il distacco Vs. Accettazione incondizionata Riconoscere e rispettare la personalità dell’altro, manifestare vicinanza Didistima e disprezzo Svalutare e criticare il comportamento dell’altro, sminuire le sue idee Vs. Stima e rispetto Valorizzare il comportamento dell’altro, tollerare le sue idee Scortesia e mancanza di tatto Essere inoffensivo e inopportuno, essere squalificante e non fiducioso Vs. Cordialità e gentilezza Essere amichevole e disponibile, essere comprensivo e fiducioso Reattività Assumere un atteggiamento ostile e punitivo quando l’altro non corrisponde alle aspettative Vs. Bontà Mostrare disponibilità e vicinanza Pessimismo Evidenziare la distanza dalle aspettative Vs. Ottimismo Rilevare i progressi e l’impegno, indicare nuove possibili mete, incoraggiare, trovare soluzioni ai problemi (Questa tabella è tratta da H.FRANTA, A.R.COLASANTI, L’arte dell’incoraggiamento, Nuova Italia Scientifica, Roma 1991, pp.193-194 e da H.FRANTA, Atteggiamenti dell’educatore, LAS, Roma 1988, pp.62-74 e pp. 83-93) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  18. L’AGIRE INCORAGGIANTE L’intervento dell’insegnante deve essere improntato all’incoraggiamento che fa leva sull’attivazione delle potenzialità degli allievi e sulla sollecitazione dell’autosupporto e della corresponsabilità L’attenzione degli insegnanti sarà perciò mirata a favorire la creazione di un clima interattivo nella classe che consenta di rispondere ai bisogni personali di socialità, stima e appartenenza, offrendo la possibilità di sviluppare le competenze socio-affettive e socio-operative che consentano di vivere positivamente l’esperienza scolastica e costruire progressivamente la propria identità all’interno di relazioni significative con gli altri. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  19. PRINCIPI PROCEDURALI • ATTIVARE • COMPRENDERE • SOTTOLINEARE IL POSITIVO • RIDIMENSIONARE L’INSUCCESSO • RESPONSABILIZZARE (Girelli C., Costruire il gruppo, pp.84-92) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  20. INCORAGGIAMENTOESPERIENZE DI SUCCESSO REALIFIDUCIA IN SE’ STESSI • La considerazione dell’errore • Il circolo virtuoso • Il circolo vizioso dell’insuccesso claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  21. CIRCOLO VIRTUOSO DEL SUCCESSO • AZIONE • MOTIVAZIONE SUCCESSO • IMMAGINE POSITIVA • DI SE’ claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  22. CIRCOLO VIZIOSO DELL’INSUCCESSO alunno insegnante Comport. Probl. Non approvazione _____________ ______________ Identità negativa non accettazione claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  23. APPROVAZIONE • (giudizio sul comportamento) • __________________________ • ACCETTAZIONE • (giudizio sul valore della persona) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  24. PROFESSIONALITA’ • Cambiare e formarsi • riflessività • Rapporti tra colleghi • Professionalità plurale - collegialità • Documentazione e trasferibilità • Cultura comune (Girelli C. Promuovere l’inclusione scolastica,pp.153-172) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  25. RETE: CONFRONTO • FATICA • LINGUAGGI/CULTURA PROFESSIONALE • CONTAMINAZIONI (Girelli C. Promuovere l’inclusione scolastica,pp.153-172) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  26. ATTIVITA’/ALUNNO DISABILE ATTIVITA’ ALUNNO: adattamento ALUNNO ATTIVITA’: generazione claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  27. LA RISORSA COMPAGNI • Cooperative learning • Tutoring • Relazione d’aiuto claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  28. OLTRE LE PAROLE • Tempi • Spazi • Materiali : Curare la scena e la trama, non solo il testo claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  29. QUALE SCUOLA • LA DIDATTICA PRIMA DI ESSERE UNA QUESTIONE TECNICA E’ UNA QUESTIONE POLITICA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  30. QUALE IDEA DI SCUOLA HO? QUALE IDEA DI SOCIETA’?QUALI SONO I COMPITI DELLA SCUOLA?QUAL E’ IL RUOLO DELL’INSEGNANTE?PERCHE’ VOGLIO FARE L’INSEGNANTE? E DI SOSTEGNO? claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  31. NON OGNI SCUOLA NON OGNI DIDATTICA CONSENTONO L’INCLUSIONE, LA NORMATIVA NON E’ SUFFICIENTE. OCCORRE CULTURA PROFESSIONALE E CONDIZIONI ISTITUZIONALI claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  32. I DUE GRANDI PARADIGMI FUNZIONALISTA ANTROPOCENTRICO L’INDISPENSABILE L’UTILE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  33. SCUOLA COME CONTESTO SIGNIFICATIVO PER LA CRESCITA DI CIASCUNO claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  34. COSA DEVE GARANTIRE LA SCUOLA? • La risposta alla moda? Soddisfare le richieste del cliente • L’utile? Soddisfare le richieste del mercato del lavoro • L’indispensabile? Rispondere al bisogno di crescita della persona claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  35. PROSPETTIVE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  36. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  37. NON OGNI SCUOLA RIESCE A RENDERE SIGNIFICATIVA LA PRESENZA DI OGNI ALUNNOA LIVELLO COGNITIVO, RELAZIONALE E ANCHE PSICOLOGICO DA: -scuola centrata sull’insegnamento, -alunno come destinatario, -successo scolastico, -discipline come fine. A - scuola centrata sull’apprendimento, - alunno come protagonista, -successo formativo, -discipline come mezzo. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  38. QUALE DIDATTICA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  39. DALL’INSEGNAMENTO ALL’APPRENDIMENTO • MODELLO DIDATTICO • APPRENDIMENTO NON ‘IMPARAMENTO’ • DISCIPLINE NON MATERIE • ESPERIENZA SCOLASTICA COME ESPERIENZA GLOBALE: COGNITIVA, AFFETTIVA, RELAZIONALE (Girelli C., Promuovere l’inclusione scolastica,pp.103-122) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  40. I A I A-A-A… claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  41. RUOLO ATTIVO DI RIELABORAZIONE DA PARTE DEL SOGGETTO • STRATEGIA GENERALE -RICEVE INFORMAZIONI -RIELABORA A PARTIRE DALLA PROPRIA MATRICE COGNITIVA -SVILUPPA ATTITUDINI E MATURA • IL SOGGETTO COMPIE QUESTA AZIONE MEDIANTE 'SISTEMI SIMBOLICI' SIMBOLO • SOGGETTO REALTA' claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  42. LA FORMATIVITA' CULTURALE DELLA SCUOLA STA NELLA CAPACITA' DI ARRICCHIRE INTENZIONALMENTE I SISTEMI SIMBOLICI (= DISCIPLINE ) DELLA PERSONA IN MODO DA CONSENTIRLE DI INTERAGIRE CON LA REALTA' IN MODO DIFFERENZIATO ED EFFICACE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  43. SOGGETTO SINTASSI (METODI E LINGUAGGI) DISCIPLINA SOSTANZA (CONTENUTI) SINTASSI SOSTANZA claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  44. L'AZIONE-INSEGNAMENTO SI DEFINISCE COME REGOLAZIONE DEGLI ELEMENTI CHE COMPONGONO LA STRUTTURA DELL'INSEGNAMEN-TO FINALIZZATA ALL'APPRENDIMEN-TO claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  45. - RAPPRESENTAZIONE + + REALTA' - claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  46. LA CLASSE ESP. COGNITIVA Sviluppo cognitivo ESP. SOCIO- AFFETTIVA Sviluppo sociale e affettivo L’ALTRA CLASSE claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  47. LA CLASSE COME GRUPPO E F F I C I E N Z A AFFETTIVITA' SOCIALITA' claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  48. LA CLASSE COME SISTEMA • La classe è maggiore della somma delle sue parti • È impossibile conoscere lo studente senza conoscere la classe in cui è inserito (principio di interdipendenza) • La classe è organizzata gerarchicamente • Alcune classi sono flessibili e aperte, altre sono rigide e chiuse • Nei sistemi il rapporto di causa-effetto non è lineare, ma circolare • Principio di equifinalità: in un sistema fluido e connesso si può giungere ad un risultato partendo da punti differenti e seguendo percorsi diversi, perché esso non è determinato dal punto di partenza, ma dalla natura del processo e delle relazioni del sistema. claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  49. IL SINGOLO E IL GRUPPOLa positività del gruppo per la formazione della personalità del singolo è correlata al soddisfacimento dei BISOGNI PSICOSOCIALI INCLUSIONE/APPARTENENZA Dentro/fuori Riguarda sentimenti di importanza Essere accettati dagli altri ed essere accolti Esprime richiesta di attenzione e di riconoscimento positivo CONTROLLO In cima/in fondo Riguarda sentimenti di competenza e influenza Essere riconosciuti come competenti, capaci, degni di fiducia per le proprie capacità Esprime la richiesta di riconoscimento delle proprie capacità e di influenza sul gruppo AFFETTO Vicino/lontano Riguarda il sentirsi amati Sviluppare solidi legami emotivi con gli altri Esprime richiesta di 'calore' claudio girelli CTI 23 giugno 2014

  50. LEGGERE LA CLASSE SECONDO I BISOGNI PSICOSOCIALI • Nelle singole caselle posso segnalare comportamenti oppure posso esprimere solamente un giudizio che indica il raggiungimento, secondo il mio parere di quel bisogno da parte di quel ragazzo. La lettura della tabella si presta a considerazioni circa i singoli e l'intero gruppo. • PROGETTARE INTERVENTI • A livello di curricolo implicito cosa favorisce il soddisfacimento dei singoli bisogni? • Ci sono attività specifiche/situazioni di vita di classe che possono contribuire a soddisfare i bisogni psicosociali dei singoli alunni? • (Costruire il gruppo, pp.50-56) claudio girelli CTI 23 giugno 2014

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