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Un PATTO per “Salute e Inclusione Sociale”

Un PATTO per “Salute e Inclusione Sociale”. Lia Vasarri Responsabile del Servizio Sociale del Comune di Montevarchi 11 e 12 marzo 2008 Sala Ordine dei Medici Chirurghi – Viale Giotto n. 143 - Arezzo. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI. Un PATTO per “Salute e Inclusione Sociale”.

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Un PATTO per “Salute e Inclusione Sociale”

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Presentation Transcript


  1. Un PATTO per “Salute e Inclusione Sociale” Lia Vasarri Responsabile del Servizio Sociale del Comune di Montevarchi 11 e 12 marzo 2008 Sala Ordine dei Medici Chirurghi – Viale Giotto n. 143 - Arezzo

  2. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Un PATTO per “Salute e Inclusione Sociale” PATTO = convenzione, accordo fra due persone, fra due parti in cui ciascuna delle due formula espressamente le proprie intenzioni, specialmente in vista di una collaborazione od un’intesa con l’altra. SALUTE = non significa solo assenza di malattie; vuol dire stato completo di benessere fisico, psichico e sociale(OMS 1977) Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  3. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Un PATTO per “Salute e inclusione Sociale” INCLUSIONE SOCIALE = includere, inserire, comprendere, rendere partecipe qualcuno nella comunità dove questo vive. Il termine INCLUSIONE SOCIALE = copre un ampio ambito di interessi e di attività, difficile perfino da delimitare perché NON contempla un PUNTO DI ARRIVO ma un PROCESSO CONTINUO, in quanto rispecchia la COMPLESSITA’ della nostra SOCIETA’. Un ambito in cui si incontrano e si sfidano conoscenze, saperi, politiche, pratiche di vita. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  4. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI • Persone maggiormente a rischio di povertà ed esclusione: • Lavoratori precari e disoccupati • Famiglie monoparentali (spesso con genitore donna) • Famiglie con molte persone dipendenti (famiglie con più di 3 figli) • Le persone anziane che vivono da sole • Le donne • I bambini svantaggiati • Le minoranze etniche e gli immigrati • Le persone malate o disabili • Le persone senza casa • Le vittime della dipendenza da alcool, droga e gioco d’azzardo • Le donne vittime di violenza Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  5. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Alcuni fattori di rischio per la salute Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  6. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI segue: elenco sommario di fattori di rischio per la salute Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  7. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Obiettivi di SALUTE Comportano l’adozione di strategie non solo puramente SANITARIE, ma più in generale di POLITICA SOCIALE che incidano sugli STILI DI VITA delle persone e sulla tutela dell’AMBIENTEDIVITA e DI LAVORO Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  8. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Obiettivi di SALUTE • Obiettivo OMS: garantire la “salute per tutti” • Questo è perseguibile solo se si considera che la SALUTE si produce in gran parte: • al di fuori del settore sanitario; • nelle condizioni di lavoro e di vita della popolazione; • nei fenomeni di nuove e vecchie forme di emarginazione ed esclusione che coinvolgono diverse categorie sociali e demografiche; • nella conoscenza e nella possibilità di accedere ai servizi offerti. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  9. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI SALUTE è: possibilità di partecipare attivamente, secondo le proprie attitudini e capacità, a tutte le forme ed i contesti della vita sociale Politiche di cittadinanza attiva PROMOZIONE DELLA SALUTE è: promozione di tutti i processi di socializzazione e risocializzazione per i soggetti esclusi e svantaggiati ma anche per coloro che “rischiano” l’emarginazione sociale o lo svantaggio. PROMOZIONE DELLA SALUTE = gettare un PONTE tra l’area dell’esclusione e dell’emarginazione e quella dell’integrazione Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  10. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI RISCHIO SOCIALE: fenomeni e realtà sociali le cui caratteristiche favoriscono il prodursi tendenziale di eventi negativi quali: CATEGORIE DI SOGGETTI A RISCHIO SOCIALE: NON sono individuabili in modo definitivo ma si caratterizzano in funzione dei processi di mutamento che investono la società.Processi di ordine SOCIALE, DEMOGRAFICO, CULTURALE, ECONOMICO che incidono nelle condizioni di salute, negli stili di vita e negli atteggiamenti. • POVERTA’, materiale e relazionale • EMARGINAZIONE • DISAGIO • DEVIANZA • MALATTIA Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  11. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Alcuni esempi: Crescita e flessibilità del mercato del lavoro: lavori atipici, esclusione di soggetti in età adulta dal mondo del lavoro Nuove forme di povertà legate alla disgregazione dei nuclei familiari, con particolare riferimento alle donne adulte La povertà soggettiva: povertà soggettivamente percepita; grado di soddisfazione dei soggetti nei confronti della salute, della casa, della situazione economica, delle reti di supporto familiare e amicale, del tempo libero ... Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  12. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI • orientare le politiche pubbliche, anche nei settori non sanitari, verso la tutela della salute e il miglioramento generale dello stato di salute della comunità • favorire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali che rientrano nell'ambito della promozione della salute • coinvolgere i singoli individui, affinché sviluppino abilità personali per migliorare il proprio benessere • ri-orientare l'offerta dei servizi sanitari sulla promozione della salute e non solo sulla cura e la riabilitazione • creare ambienti di vita e luoghi pubblici (scuole, luoghi di lavoro, ospedali ecc.) favorevoli alla salute e al legame uomo-ambiente Secondo l’OMS la PROMOZIONE della SALUTE è diretta in particolare a 5 ambiti di azione: Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  13. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Commissione Europea: Proposta di relazione congiunta per l 2008 sulla protezione e sull’inclusione sociale La politica sociale e la politica economica devono interagire Vanno condotte politiche integrate, finalizzate a garantire tra l’altro la parità tra i generi, nell’ottica costante della piena inclusione dei gruppi sociali più vulnerabili Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  14. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Commissione Europea: Proposta di relazione congiunta per l 2008 sulla protezione e sull’inclusione sociale Garantire pari opportunità per tutti e dare a tutti i bambini la possibilità di ottenere buoni risultati scolastici Intensificare le politiche in materia di inclusione e di lotta contro la discriminazione, a favore anche – e soprattutto – degli immigranti e dei loro discendenti, nonché delle minoranze etniche Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  15. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Commissione Europea: Proposta di relazione congiunta per l 2008 sulla protezione e sull’inclusione sociale Contrastare le gravi e persistenti disuguaglianze a livello di salute: in funzione della situazione socioeconomica, del luogo di residenza, dell’appartenenza etnica e del genere. L’azione deve basarsi su un approccio che integri la salute in tutti gli ambiti della politica. Sviluppare l’accesso a servizi di qualità: occorre trovare il giusto equilibrio tra responsabilità pubbliche e private, da un lato, e assistenza formale ed informale, dall’altro. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  16. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Commissione Europea: Proposta di relazione congiunta per l 2008 sulla protezione e sull’inclusione sociale All’assistenza ospedaliera vanno anteposte le cure a domicilio o in infrastrutture locali. SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITA’ Le cure personalizzate, adeguate alle necessità di una persona non autosufficiente, prestate a domicilio o in un contesto locale sono da preferirsi alle cure prestate in una struttura assistenziale pubblica. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  17. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Commissione Europea: Proposta di relazione congiunta per l 2008 sulla protezione e sull’inclusione sociale maggiore coordinamento tra assistenza sanitaria e servizi sociali questo permette di: promuovere la deistituzionalizzazione rafforzare i servizi a livello locale (sia sanitari che sociali) raggiungere un’elevata qualità degli interventi utilizzare in modo efficace le risorse Nodo della questione: Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  18. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Commissione Europea: Proposta di relazione congiunta per l 2008 sulla protezione e sull’inclusione sociale Ugualmente importante è la questione del: personale che presta le cure composto soprattutto da DONNE una sfida importante: la formazione, la riqualificazione e la supervisione professionale miglioramento delle condizioni di lavoro e laoro più in sicurezza riconoscimento ufficiale dei prestatori di assistenza di tipo informale Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  19. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Le politiche per prevenire l’esclusione sociale: Europee, Nazionali, Regionali, Provinciali e Comunali Principio della SUSSIDIARIETA’ sia ORIZZONTALE che VERTICALE Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  20. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI • maggiore coordinamento • dei settori e degli enti pubblici e privati • luoghi e strutture di ascolto e di partecipazione delle persone • Mancanza di: • ruolo chiaro delle Conferenze dei Sindaci (ad oggi non hanno neppure personalità giudica) • strumenti per politiche intersettoriali • carte per la cittadinanza sociale • un’efficace e tempestiva comunicazione bidirezionale:governancedell’informazione Quindi: Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  21. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Per poter attuare politiche per la salute, per il benessere della comunità, quindi occorre fare un PATTO PATTO = convenzione, accordo fra due O PIU’ persone, fra due O PIU’ parti in cui ciascuna formula espressamente le proprie intenzioni, specialmente in vista di una collaborazione od un’intesa con l’altra o le altre. Occorre quindi avere un approccio MULTIDIMENSIONALE Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  22. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Approccio MULTIDIMENSIONALE Secondo l’Agenda Sociale europea 2005-2010 • Occupazione: favorire la creazione di nuovi posti di lavoro anche per persone svantaggiate, facilitare la permanenza sul mercato del lavoro • Occupabilità: formazione e life long learning, conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, formazioneprofessionale e avanzamento nella carriera • Protezione sociale: assistenza, reddito minimo, accesso all’occupazione, pensioni, alloggio decente, sanità • Pari opportunità tra uomini e donne • Particolare attenzione a categorie sociali a rischio di esclusione: immigrati, minori, senza fissa dimora … • Società della conoscenza: speciale attenzione alle persone diversamente abili • Sussidiarietà: verticale ed orizzontale • Coinvolgimento degli stakeholders, indicatori, targets … • Il 2010 anno europeo della LOTTA ALL’ESCLUSIONE ED ALLA POVERTA’ Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  23. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI • GRT 302 del 31/3/2003 – Accordo quadro di collaborazione OMS-EUROPA con Regione Toscana per favorire strategie integrate per l’elaborazione e la sperimentazione di politiche atte a ridurre i fattori di rischio per la salute e promuovere stili di vita sani • LR 24/02/2005, n. 40, Disciplina del servizio sanitario regionale • LR 24/02/2005, n. 41, Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale • Piano Sanitario Regionale 2005-2007 • Piano Integrato Sociale Regionale 2007-2010 • Linee Guida per la realizzazione dei Piani Integrati di Salute - Delibera GRT n. 682 del 12/7/2004 La Regione Toscana: Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  24. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Piano Integrato di Salute Strumento unitario e partecipato attraverso il quale le comunità locali governano la SALUTE collettiva ed interagiscono con il sistema dei servizi • Il PIS, a regime, sostituisce: • il Programma Operativo di Zona (Azienda USL – attuazione dei PAL a livello zona-distretto) • il Piano Sociale di Zona (Comuni) • e prevede obiettivi di salute e benessere, ne determina standard quantitativi e qualitativi ed attiva strumenti per valutarne il raggiungimento Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  25. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Le FASI per la realizzazione del PIS: elaborazione del PROFILO DI SALUTE predisposizione dell’IMMAGINE DI SALUTE individuazione delle priorità ed indirizzi per la programmazione programmazione delle azioni e delle linee guida per la progettazione progettazione e co-progettazione degli interventi ed attribuzione delle risorse Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  26. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI PROFILO DI SALUTE: Documento, “fotografia”, contenente i dati oggettivi sui principali determinanti di salute individuati in ambito locale Alcune tematiche: demografia, territorio-ambiente, contesto economico, stili di vita, principali cause di malattia e di morte, accessibilità ed opportunità dei servizi …. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  27. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI • Si realizza attraverso: • “gruppi focus” con utenti e rappresentanti della cittadinanza • gruppi tecnici • Entrambi sono costituiti per ciascun segmento della popolazione e per le principali aree problematiche, con lo scopo di individuare: • principali problemi di salute (e relative soluzioni possibili) • più significative opportunità (e relative possibilità di sviluppo) IMMAGINE DI SALUTE: costituisce l’approfondimento e la percezione soggettiva della salute nella Zona Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  28. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Composizione finale – OTTIMALE - di un PIS: CARTA DEI VALORI, in cui sono riportati i principi ed i criteri ispiratori del sistema di welfare locale PROFILO DI SALUTE, contenente dati oggettivi sui principali determinanti di salute individuati in ambito locale IMMAGINE DI SALUTE, interpretazione dei dati del profilo con evidenza delle coppie “problema/possibile soluzione” e “vantaggio/possibile sviluppo” PROGRAMAZIONE E LINEE DI PROGETTAZIONE DEI SERVIZI, con i programmi di azione integrati per il raggiungimento di macro obiettivi di salute misurabili STRATEGIE ED AZIONI PER RENDERE APPROPRIATA LA DOMANDA DI PRESTAZIONI DOCUMENTO DI RACCORDO CON LE ALTRE PROGRAMMAZIONI DI SETTORE, di competenza comunale o di altri enti istituzionali CARTA DEI SERVIZI, suddivisa per sezioni: mappa dei servizi, dei percorsi e degli attori sociosanitari le forme di tutela, garanzia partecipazione dei cittadini rispetto ai medesimi servizi gli standard qualitativi dei servizi erogati i livelli essenziali (garantiti) delle prestazioni programmate Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  29. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI (segue) Composizione finale – OTTIMALE - di un PIS: PIANO DEI TRASPORTI SOCIOSANITARI, contenente le regole di accesso e svolgimento, le tariffe, i vettori abilitati … PIANO DELLA COMUNICAZIONE, cioè la strategia e le modalità per la diffusione di informazioni corrette, comprensibili, organizzate, tempestive, aggiornate, ed accessibili da tutti i punti della rete locale REGOLAMENTAZIONE UNIFORME per i servizi ed interventi programmati PIANO UTILIZZO STRUTTURE (attuale e prospettico), che metta in relazione i fabbisogni del territorio con le strutture esistenti ed in fase di realizzazione PROGETTI OPERATIVI DI INTERVENTO, in cui siano indicati gli obiettivi, le attività, i responsabili, i risultati attesi, le risorse (umane, finanziarie e strumentali), gli indicatori di verifica e le modalità di valutazione ACCORDO DI PROGRAMMA con gli enti e le istituzioni disponibili Il documento complessivo sottoscritto da coloro che in esso si riconoscono e ad esso partecipano costituirà il PATTO per la SALUTE e l’INCLUSIONE SOCIALE della ZONA-DISTRETTO Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  30. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI • Gruppo Tecnico per il PIS Valdarno: • a) operatori dei Comuni della Zona Sociosanitaria Valdarno (indicati dalla Conferenza dei Sindaci del Valdarno) • b) operatori dell’Azienda USL8 (indicati dal Direttore Generale dell’Azienda USL8) • c) staff tecnico della Conferenza dei Sindaci del Valdarno • d) referente dell’Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali (indicato dall’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali) • e) n. 2 MMG e n. 2 PLS • n. 2 rappresentanti delle Associazioni di Volontariato • n. 2 rappresentanti delle Associazioni di Promozione Sociale • n. 2 rappresentanti delle Cooperative di tipo A • n. 2 rappresentanti delle Cooperative di tipo B • n. 1 rappresentante dell’ARPAT • N.B.: Con le OO.SS. Confronto separato Per la predisposizione del PIS Valdarno è stato costituito un Gruppo Tecnico, nel quale sono rappresentati i servizi sanitari e sociali degli enti coinvolti, integrato con altri soggetti rappresentanti di enti le cui attività rientrino negli ambiti di programmazione che interessino il PIS Valdarno. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  31. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Al di là delle norme, degli strumenti occorre ricordare che servizi li fanno le persone, gli operatori. La qualità di un servizio dipende in buona parte da una “faccia”. CRITICITA’ Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  32. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI segue: CRITICITA’ Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  33. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI LR. 41/2005 – art. 7 “Modalità per l`accesso al sistema integrato” I comuni, singoli o associati, in raccordo con i servizi territoriali della zona-distretto (LR 40/2005),attuano forme di accesso unitarie ai servizi del sistema integrato, al fine di assicurare: a) la presa in carico delle persone b) la proposta di progetti integrati di intervento c) l`erogazione delle prestazioni Isoggetti accedono alle prestazioni e ai servizi sociali sulla base della valutazione professionale del bisogno e della conseguentedefinizione di un percorso assistenziale personalizzato. Per percorso assistenziale personalizzato si intende il complesso degli adempimenti finalizzati ad assicurare, in forma coordinata, integrata e programmata, l`accesso informato e la fruizione appropriata e condivisa delle prestazioni e dei servizi, in relazione ai bisogni accertati. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  34. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Possibilmente senza differenza tra Assistente Sociale del Comune o dell’Azienda USL8 L`assistente sociale, individuato quale responsabile del caso: a) effettua la valutazione professionale del bisogno b) definisce il percorso assistenziale personalizzato e ne cura l`attuazione in termini di appropriatezza ed efficacia c) assicura la gestione ed il controllo delle prestazioni erogate in relazione agli obiettivi. In caso di bisogni, per la cui soddisfazione sia richiesto l`apporto di più competenze professionali, la valutazione degli stessi e la definizione del percorso assistenziale personalizzato sono effettuate con il concorso di tutte le professionalità interessate. Accedono prioritariamente agli interventi e ai servizi erogati dal sistema integrato i soggetti: a) in condizione di povertà o con reddito limitato o situazione economica disagiata b) con incapacità fisica o psichica, totale o parziale, di provvedere alle proprie esigenze c) con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro d) sottoposti a provvedimenti dell`autorità giudiziaria che rendano necessari interventi assistenziali. La programmazione zonale indica i criteri con i quali i comuni disciplinano le condizioni perl`accesso agli interventi e servizi. Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  35. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI occorrono nuove forme organizzative e di gestione integrata dei servizi SOCIETA’ DELLA SALUTE SI o NO? Lia Vasarri – Arezzo, 11/3/2008

  36. DISCUTIAMO DELLA SALUTE DEI CTTADINI ARETINI Grazie per l’attenzione. Lia Vasarri

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