1 / 57

ASSEMBLEA AVIS CHIARANO 2014

ASSEMBLEA AVIS CHIARANO 2014. CHIARANO 08 FEBBRAIO 2014. BENVENUTI. 2. ORDINE DEL GIORNO. 1. NOMINA SEGRETERIA 2. RELAZIONE FINANZIARIA, BILANCIO 2013 3. RATIFICA DEL BILANCIO PREVENTIVO 2014 4. RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

uta
Download Presentation

ASSEMBLEA AVIS CHIARANO 2014

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. ASSEMBLEA AVISCHIARANO 2014 • CHIARANO 08 FEBBRAIO 2014 BENVENUTI

  2. 2 ORDINE DEL GIORNO • 1. NOMINA SEGRETERIA • 2. RELAZIONE FINANZIARIA, BILANCIO 2013 • 3. RATIFICA DEL BILANCIO PREVENTIVO 2014 • 4. RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI • 5. DISCUSSIONE E VOTAZIONE RELAZIONI E BILANCI PRESENTATI • 6. PRESENTAZIONE E ELEZIONI DEI DELEGATI ALL'ASSEMBLEA PROVINCIALE • 7. PRESENTAZIONE E NOMINA DEI CANDIDATI ALLE ASSEMBLEE REGIONALE E NAZIONALE • 8. RELAZIONE DEL PRESIDENTE • 9. VARIE ED EVENTUALI.

  3. NOMINA SEGRETERIA

  4. RELAZIONE FINANZIARIABILANCIOCONSUNTIVO 2013 • STATO PATRIMONIALE

  5. CONTO ECONOMICO • ENTRATE D’ESERCIZIO

  6. CONTO ECONOMICO • USCITE D’ESERCIZIO

  7. RIEPILOGO

  8. RATIFICA DEL BILANCIO PREVENTIVO 2014

  9. RIEPILOGO

  10. RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI • 2014

  11. DISCUSSIONE E VOTAZIONE RELAZIONI E BILANCI PRESENTATI

  12. PRESENTAZIONE E ELEZIONE DEI DELEGATI ALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE

  13. PRESENTAZIONE E ELEZIONE DEI DELEGATI ALLE ASSEMBLEEREGIONALE E NAZIONALE

  14. RELAZIONE DEL PRESIDENTE

  15. Fare il dirigente di un’importante associazione come la nostra è impegnativo, richiede particolari doti umane e un aggiornamento continuo. Soprattutto c’è la necessità di operare tutti “in squadra”. Ancora una volta, l’anno che si sta chiudendo ha visto confermare l’obiettivo dell’autosufficienza regionale e, con qualche cambiamento di programma, garantire il supporto fuori regione. Generalmente, nel 2013 non si sono vissuti periodi di sostanziale carenza, che si incontrano solitamente ad agosto e durante le feste natalizie, né fasi di eccessivo esubero, anche se in qualche Dipartimento è stato difficile collocare alcune eccedenze. Questo dimostra che il sistema trasfusionale veneto è un sistema maturo e governabile. Siamo la seconda regione in Italia nell’ invio di plasma all’industria e nel supporto all’autosufficienza nazionale. Nel 2013 la raccolta (diminuita dell’ 1% ) e i consumi si sono mantenuti stazionari. Sono calate le plasmaferesi e aumentato l’apporto all’autosufficienza nazionale (Roma e Sardegna). I Dimt di Venezia e Verona a fatica e con risicate riserve hanno garantito la loro autosufficienza, il Dimt di Vicenza ha leggermente ridimensionato i numeri della sua raccolta, specialmente le plasmaferesi, i Dimt di Belluno e Rovigo hanno confermato i dati della programmazione (anche se Rovigo registra un notevole calo percentuale delle plasmaferesi), il Dimt di Treviso ha aumentato di molto l’invio fuori regione di globuli rossi, il Dimt di Padova continua, anche se in minor misura, la raccolta interna diminuendo l’approvvigionamento esterno.

  16. Programmazione del 2014: la raccolta di globuli rossi ricalca gli obiettivi dei fabbisogni del 2013, i Dimt di Venezia e Verona dovranno garantirsi l’autosufficienza interna, mentre i Dimt di Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno dovranno sostenere il Dimt di Padova e il sostegno extraregionale programmato sui valori del 2013. In ogni caso, nel corso dell’anno si dovranno fare ulteriori verifiche. Subirà ulteriori variazioni invece la raccolta del plasma. Non tanto per la quantità di sacche raccolte (già in calo nel 2013 del 3,6%), ma per un riassetto organizzativo legato ai punti di raccolta del plasma. La normativa nazionale prevede infatti che i separatori per la raccolta del plasma debbano effettuare almeno 500 procedure all’anno, calcolate ovviamente sulla media della raccolta per Dimt. Le motivazioni di questa scelta sono, da un lato, la mancanza di soluzione della collocazione delle eccedenze dei plasmaderivati e, dall’altro la necessità di migliorare l’efficienza del sistema risparmiando le risorse economiche (meno macchine che lavorano più ore al giorno con lo stesso personale qualificato). Intervallo tra donazioni di plasmaferesi: lo scenario che si è aperto nell’ambito dei plasmaderivati (contenere la raccolta e diminuire il numero delle macchine) ci pone la necessità di utilizzare al meglio questa procedura. Se fino a ieri la plasmaferesi permetteva di garantire la donazione ai nostri soci anche nei periodi di eccedenza di sangue intero, oggi è fondamentale intervenire per far sì che la plasmaferesi venga utilizzata prevalentemente per far donare le donne, i donatori con la ferritina bassa o con gruppi sanguigni meno utilizzati. E’ per questo motivo che il documento di programmazione 2014 della raccolta introduce l’obbligo dei 90 giorni tra due donazioni di plasmaferesi. Doniamo magari di meno, ma doniamo tutti.

  17. Attività di chiamata: nel corso del 2014 tutti i Dimt dovranno iniziare un percorso di pianificazione, organizzazione e coordinamento dell’attività di chiamata. Fermo restando che la chiamata del donatore spetta per legge all’associazione, ricordo che tutti noi l’ abbiamo sempre svolta con zelo ed abnegazione, con inviti più o meno diretti e in varie forme e modi. Oggi dobbiamo fare tutti un passo in avanti, organizzare questa attività introducendo la prenotazione ed effettuando un servizio di convocazione diretta del donatore. Oggi ci vengono fortemente raccomandati lo sviluppo e la messa a regime di criteri di programmazione più accurati e partecipati. Perché fare tutto ciò? Per rispondere più appropriatamente alle esigenze degli ammalati, per ridurre le eccedenze non collocabili, che stanno crescendo in Veneto come in tutte le altre regioni e perché si riducono le necessità sia in Veneto (a Padova meno 3000 unità di globuli rossi in 4 anni) che in Italia (rimangono ancora carenti la Sardegna e il Lazio ma con numeri anch’esse in diminuzione). Le remore che abbiamo rispetto agli uffici di chiamata hanno origine dal timore di togliere la libertà al donatore e di perdere il rapporto con lui se la chiamata viene fatta da altri. Dove si è già organizzata tale attività con l’Ufficio di Chiamata (Rovigo e Belluno) questo non succede! Con la prenotazione il donatore apprezza la possibilità di donare in tempi più contenuti in un intervallo di tempo prestabilito. La convocazione diretta permette di parlare con il donatore che può ricevere informazioni e chiarimenti. Avis ha anche messo dei paletti a questa attività di chiamata: deve essere comunque garantita a tutti la possibilità di donare, ovviamente aspettando il proprio turno. Inoltre la suddivisione delle chiamate tra le Avis deve essere equilibrata e su parametri condivisi e i tempi di prenotazione devono essere ragionevolmente garantiti. A breve avremo delle linee guida e potremo approfondire questo argomento che troverà la sua fattibilità all’interno di ogni Dimt.

  18. Raccolta associativa: un cenno particolare va rivolto alla raccolta associativa che è sviluppata solo nelle provincie di Padova, Venezia e Treviso e che rappresenta il 15,5% di tutta la raccolta regionale. Dopo le visite di verifica del 2009, a fine 2013 si sono svolti ulteriori controlli, in vista anche dell’entrata in vigore dal 1° gennaio 2015 della normativa europea. I Presidenti comunali e provinciali sanno quanto impegno e sacrificio sono stati profusi per arrivare ad acquisire l’autorizzazione dei punti di raccolta, senza considerare quanti hanno dovuto chiudere ed accorparsi ad altri per l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi. Le recenti visite hanno evidenziato che le criticità rilevate sono state più numerose e consistenti di quanto ci si sarebbe potuto aspettare , sia per le nostre A.O. che per i SIT. Le visite si ripeteranno almeno ogni due anni e questo “sistema” è strettamente connesso alle strutture interaziendali e alla loro titolarità dell’autorizzazione che rimane a capo alle singole aziende. Nel 2013 è stata avviata con Veneto Forms un’attività di formazione per il personale medico e paramedico che opera sia nelle A.O. che nelle strutture pubbliche. Per il 2014 è stata programmata e predisposta della formazione a distanza ( FAD ) per sopperire alla necessità di Avis di avere personale aggiornato a garanzia del ricambio naturale degli addetti alle A.O. Per noi è necessario gestire questo processo con serietà e rigore, sapendo di doverci confrontare nel 2015 con le industrie di frazionamento a livello europeo.

  19. Fare associazione: siamo sempre impegnati anche a confermare e incrementare il livello del numero dei soci. Non esistono espedienti preconfezionati e pronti all’uso. L’età media della prima donazione in Veneto è relativamente alta, 25 anni. Solo il 50% circa degli aspiranti donatori effettua la prima donazione. L’indice di donazione media all’ anno dei nostri soci è di 1,8. In soli cinque anni perdiamo la metà dei nuovi iscritti. Non serve accennare al difficile momento di crisi economica che stiamo vivendo, ma riflettere sulle sue conseguenze culturali e comportamentali. C’è una minore disponibilità a lavorare con gli altri e per gli altri e affiorano segnali di insofferenza, delusione e diffidenza verso le istituzioni. Tutto questo, nostro malgrado, ci coinvolge e ci condiziona. I nostri soci diradano le donazioni, i nostri collaboratori sono meno disponibili e brontolano di più. Non è il momento di sfiduciarsi o di abbassare la guardia, c’è estremo bisogno della presenza di una associazione come la nostra che risponde alle esigenze dell’ammalato e riaccende sorrisi e speranze fra la gente. Quindi dobbiamo: · agire al meglio delle nostre possibilità, · lavorare con metodo e in sinergia con altre Avis del territorio, · sviluppare il concetto di “rete” rendendolo una pratica quotidiana, · imparare a condividere di più le risorse e le fatiche, · imparare ad ascoltare di più le persone e i giovani, · saper superare le tradizioni senza stravolgere l’identità associativa. · rafforzare e fidelizzare il socio. C’è un estremo bisogno di tornare da capo, di ripartire con concetti ed obbiettivi già toccati, di rilanciare il nostro appello: DIVENTA DONATORE E’ evidente che deve esistere una presenza costante durante la raccolta e nei momenti di socializzazione che sviluppi e rafforzi l’orgoglio della nostra appartenenza.

  20. Altre informazioni utili da condividere. - Avis Regionale, con gli introiti del 5 per mille del 2012 ha raccolto oltre 12.000 euro che verranno destinati al progetto “Adotta un ricercatore” in collaborazione con TES per mantenere in Veneto i nostri giovani ricercatori. L’impegno a sostegno della ricerca è condiviso e sostenuto anche dalla Provinciale di Treviso. Grazie anche alla partecipazione di APE e ULSS 8 è stato avviato il progetto che cerca di trasformare le cellule staminali presenti nel nostro sangue in farmaci per una nuova cura per l’emofilia. La medicina ha bisogno di ricerca che necessita di continue risorse. Impegniamoci a offrire un “caffè” all’anno per socio alla ricerca: tutti assieme potremo fare grandi cose. - Il progetto “Bolivia”: continua con soddisfazione il piano di crescita della A.B.D.S. In un paese in cui c’è tanta miseria, dove non esiste la cultura del dono e le trasfusioni devono ancora essere pagate, stiamo lottando perché nessuno sia più costretto a portare almeno due donatori per una sacca di sangue trasfuso. - “Sangue sicuro per le mamme e i bambini in Africa” è il nuovo progetto che Avis, assieme a CUAMM e Alì Supermercati, sta promuovendo. La principale causa di morte per le giovani donne nei paesi africani è l’emorragia post parto. L’obiettivo principale è garantire la disponibilità di sangue sicuro 24 ore su 24 alle mamme e ai bambini. Con pochi euro possiamo salvare una vita. Avis Regionale per questo progetto ha aperto il conto corrente n. 61165563 intestato ad Avis Regionale Veneto iban n. IT 21 P 01030 12081 000061165563 - Dono & Vita: è tutt’ora il mezzo di informazione e comunicazione più importante fra le nostre comunali e con i nostri soci. Bisogna comunque intraprendere con coraggio e decisione nuove vie di comunicazione per mettersi in “rete” tramite le tecnologie che oggi usano i giovani. - Scuola: importante l’impegno che l’Avis rivolge al mondo della scuola. Stiamo lavorando per essere sempre più organizzati e strutturati, per proporre modelli nuovi e accattivanti con persone possibilmente qualificate. Ancora tanti altri sarebbero gli argomenti da trattare e da condividere, ma lascio a voi, ognuno per le proprie peculiarità ed esigenze, completare lo sviluppo per arrivare tutti assieme ad una grande associazione “a rete”.

  21. A.O. FOSSALTA MAGGIORE OGGETTO: Completamento del procedimento per il rinnovo/rilascio dell’autorizzazione all’esercizio delle Strutture del Sistema Trasfusionale Regionale ai sensi della L.R. n. 22/2002.

  22. Gentile Presidente, con riferimento alla procedimento per il rinnovo/rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’Unità di Raccolta Avis della provincia di Treviso, comunichiamo che si è conclusa la fase di verifica del possesso dei requisiti. Con riferimento alla Sua A.O. di seguito riportiamo il rapporto di verifica, redatto e trasmessoci in data 03/01/2014 dalla Regione del Veneto Giunta Regionale Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali: REQUISITI TECNOLOGICI LETTINI UTILIZZATI PER IL PRELIEVO SONO LETTINI DA VISITA NON ADEGUATI PER GARANTIRE LE BASILARI MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO. SOSTITUIRE I LETTINI DA VISITA CON LETTINI/POLTRONE DA PRELIEVO COME DA REQUISITO. TEMPO DI ADEGUAMENTO 6 MESI.

  23. Tra le prescrizioni ricevute a livello generale riportiamo di seguito l’indicazione ricevuta: REQUISITI STRUTTURALI NELLE SEDI NON SONO SISTEMATICAMENTE INDICATE LE VIE DI FUGA, LA PLANIMETRIA CON ESTINTORI, LA CARTELLONISTICA. NON E’ SEMPRE EVIDENTE LA SORVEGLIANZA SULLA MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI. LA UDR NON DISPONE CENTRALMENTE DELLE CERTIFICAZIONI DI AGIBILITA’ DI TUTTE LE SEDI. PER CIASCUNA SEDE EVIDENZIARE LE VIE DI FUGA, ESPORRE LA PLANIMETRIA CON ESTINTORI, ORGANIZZARE E DARE EVIDENZA DELLA SORVEGLIANZA SULLO STATO DI MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI. COMPLETARE LA CARTELLONISTICA AVENDO PARTICOLARE CURA DI EVIDENZIARE EVENTUALI DISLIVELLI. GARANTIRE, A LIVELLO CENTRALE, LA DISPONIBILITA’ DELLE ATTESTAZIONI DI AGIBILITA’ DI TUTTE LE SEDI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE. Si invita quindi, a verificare la presenza della planimetria dei locali, in uso alla A.O., con evidenziate le vie di fuga, la presenza degli estintori e l’evidenza della manutenzione degli stessi. TEMPO DI ADEGUAMENTO 3 MESI

  24. PROSPETTO DATI STATISTICI • 2013

  25. SOCI DONATORI • ISCRITTI AL 31/12/2012 N° 90 • NUOVI ISCRITTI 2013 N° 7 • REINSERITI 2013 N° 1 • DEPENNATI 2013 N° 9 • TOTALE SOCI DONATORI 2013 N° 89 • DEI QUALI TEMPORANEAMENTE SOSPESI N° 12

  26. SOCI NON DONATORI • SOCI EX DONATORI N° 11 • SOCI COLLABORATORI NON DONATORI N° 1 • TOTALE SOCI NON DONATORI N° 12 • TOTALE GENERALE SOCI 2013 N° 101 • SOCI IDONEI PRIMA DONAZIONE N 9

  27. RIEPILOGO DONAZIONI 2013 • SANGUE INTERO N° 137 • PLASMAFERESI N° 9 • PIATRINOAFERESI N° 0 • TOTALE DONAZIONI N° 146 • MASCHI N° 114 • FEMMINE N° 32 • NUOVI DONATORI N° 7 • 5,8% IN PIÙ RISPETTO AL 2012

  28. CONFRONTO DONAZIONI DAL 2003 AL 2013

  29. BATTESIMO DEL DONATORE

  30. 45 BANNER ESTERNO DATE DONAZIONE

  31. 47 NUOVA CARTOLINA 2014

  32. EVENTI 2012

More Related