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Dagli interventi dei partecipanti emerge l’analisi del rischio di dispersione :

Riunione sulla Dispersione scolastica Gruppo di lavoro degli Istituti Secondari di I° e II° grado e Agenzie Formative zona OSSOLA.

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Dagli interventi dei partecipanti emerge l’analisi del rischio di dispersione :

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Presentation Transcript


  1. Riunione sulla Dispersione scolasticaGruppo di lavoro degli Istituti Secondari di I° e II° grado e Agenzie Formativezona OSSOLA

  2. L’obiettivo dell’incontro è quello di individuare e condividere le buone prassi e strumenti volti alla segnalazione tempestiva di situazioni di alunni che mostrano disagio nei confronti della scuola e dello studio in una logica di prevenzione della dispersione scolastica.

  3. Si rende necessario definire interventi di prevenzione per gli studenti fino ai 16 anni, attraverso segnalazioni tempestive all’interno della rete dei soggetti che fanno parte del protocollo (senza aspettare i 90 gg. di assenza consecutivi).

  4. Dagli interventi dei partecipanti emerge l’analisi del rischio di dispersione: • frequenza saltuaria dell’alunno/a • capacità di osservazioni del disagio del minore • mancanza di collaborazione da parte delle famiglie • comunicazione difficile tra Istituzioni di gradi differenti e servizi coinvolti

  5. 1° passaggio: analisi del rischio di dispersione attraverso l’osservazione diretta del minore. • Gli indicatori del rischio di dispersione sono: • situazione di disagio (forme di “fobia scolare”), insuccesso scolastico • occorre prima verificare se non rientri nei “Bisogni Educativi Speciali (BES) attraverso l’invio ai Servizi per una valutazione diagnostica; • frequenza scolastica saltuaria, quantificata in 15/20 giorni di assenza non motivata nei primi due mesi di scuola.

  6. 2° passaggio: contatto con la famiglia attraverso una prima telefonata. Se non si presentano all’appuntamento viene fatta una telefonata di sollecito e successivamente lettera di convocazione. Oltre alla famiglia si possono attivare ulteriori colloqui con i referenti dell’orientamento della scuola di provenienza, con operatori sanitari (se seguito) e con operatori sociali (se seguito); • 3° passaggio: se la famiglia è collaborativa si avviano strategie di avvicinamento utilizzando risorse interne o esterne alla scuola;

  7. 4° passaggio: se dopo tutti questi tentativi la situazione non cambia, si coinvolge il Servizio Orientamento Minori e Giovani (da qui in avanti denominato SOMG) attraverso la segnalazione “Dove Sei”. L’incontro sarà fissato in sede scolastica o al Centro per l’impiego territoriale, per un colloquio orientativo con l’alunno/a e la famiglia e successiva richiesta di autorizzazione a raccolta dei dati da altri servizi territoriali;

  8. 5° passaggio: coinvolgimento dei servizi territoriali interessati (Servizio Territoriale Ciss – Associazione Centri del VCO – Centro per la Famiglia); • 6°passaggio: elaborazione di un progetto di intervento mirato, all’interno di un’equipe multidisciplinare costituita da Agenzia Formativa, Istituti secondari di I° e II° grado e Servizi. • 7° passaggio: in caso estremo segnalazione al Sindaco del Comune di residenza dell’alunno/a

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