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Letteratura Italiana

2006-2007. Professor Andrea Manganaro. Programma. 5 C.F.U.30 ore di lezione. 2006-2007. Professor Andrea Manganaro. A) Aspetti istituzionali ed epistemologici della disciplina e metodologie critiche (1 CFU) . -C. Dionisotti, Geografia e storia della letteratura italiana, Torino, Einaudi, p

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Presentation Transcript


    1. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Letteratura Italiana Corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali (Siracusa) Anno Accademico 2006-2007

    2. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Programma 5 C.F.U. 30 ore di lezione

    3. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro A)    Aspetti istituzionali ed epistemologici della disciplina e metodologie critiche (1 CFU) -   C. Dionisotti, Geografia e storia della letteratura italiana, Torino, Einaudi, pp. 25-54. - C. Muscetta, Francesco De Sanctis, Roma-Bari, Laterza, 1981 (Letteratura Italiana Laterza diretta da C. Muscetta, vol. 51) pp. 58-71 (il paragrafo: La «Storia della letteratura italiana»). -  F. Muzzioli, Le teorie della critica letteraria, Roma, Carocci, cap. 3 (L’analisi del linguaggio) pp. 83-99, cap. 4 (La critica dell’ideologia), pp. 113-138, cap. 5 (La psicoanalisi applicata alla letteratura), pp. 143-149, 160-163.

    4. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Autori Per gli autori e gli argomenti indicati nei moduli B, C, D si richiede la conoscenza delle linee essenziali di svolgimento della letteratura italiana dalle origini al primo Novecento. Lo studente dovrà curare in particolare la conoscenza dei seguenti autori: Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Machiavelli, Tasso, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Verga, Pirandello, con corredo di letture antologiche a scelta. Un elenco scritto di tali letture dovrà essere presentato al momento degli esami. Lo studente approfondirà particolarmente gli argomenti trattati e i testi discussi durante le lezioni.

    5. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Manuali Per la storia della letteratura si consiglia il manuale di G. M. Anselmi, Profilo storico della letteratura italiana, Firenze, Sansoni; oppure G. Ferroni, Profilo storico della letteratura italiana, Torino, Einaudi Scuola (volume unico). È possibile utilizzare altri manuali da concordare con il docente. Per la scelta dei brani antologici si consiglia uno dei seguenti testi: R. Luperini, La scrittura e l’interpretazione (edizione rossa), Palermo, Palumbo; C. Segre – C. Martignoni, Testi nella storia, Milano, Mondadori. Dante: almeno dieci canti, a scelta tra quelli proposti nell’antologia La Divina Commedia. Testi Strumenti Percorsi, a cura di N. Mineo, Palermo, Palumbo.

    6. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro B)     Problemi generali della storia letteraria dal Duecento al Seicento. - Boccaccio (2 CFU) -         G. M. Anselmi, Profilo storico... cit., pp. 1-66; 75–111; 129-213 (oppure cfr. G. Ferroni, Profilo storico... cit., da Epoca 1 a Epoca 5). -         Fortuna, amore, religione e cortesia nel Decameron. Cfr. A. Asor Rosa, «Decameron» di Giovanni Boccaccio, in Letteratura italiana diretta da A. Asor Rosa, Le Opere, I, Dalle origini al Cinquecento, Torino, Einaudi, 1992, pp. 521-539.

    7. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro C)    Problemi generali della storia letteraria dal Settecento al primo Novecento (1 CFU). G. M. Anselmi, Profilo storico..., cit., pp. 215-309; 315-337 (oppure cfr. G. Ferroni, Profilo storico..., da Epoca 6 a Epoca 10).

    8. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro D) Letteratura, realtà, storia: l’opera di Giovanni Verga (1 CFU). G. Verga, Rosso malpelo, La roba e Libertà (in qualunque antologia); Idem, I Malavoglia o Mastro-don Gesualdo (ed. a scelta). A. Manganaro, Giovanni Verga (Ipotesi per un manuale di storia della letteratura italiana), in «Siculorum Gymnasium», n. s., a. LVI, n. 2, luglio-dicembre 2003, pp. 3 – 62.

    9. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Lezioni: I semestre (dal 16 ottobre) Orario : lunedì, ore 15-18.

    10. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro C. Dionisotti Geografia e storia della letteratura italiana

    11. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro C. Dionisotti B. Croce, 1936: non si può parlare di una Storia d’Italia prima del processo unitario del Risorgimento. Nel dopoguerra, da una presunta compattezza della storia unitaria, la discussione si spostò sulla compattezza stessa dell’unificazione risorgimentale (consapevolezza storica delle differenze)

    12. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Storia politica e storia letteraria La Storia della letteratura italiana del De Sanctis: il solo libro che ha offerto alla maggioranza degli Italiani una rappresentazione unitaria della loro storia Su documenti letterari, da Dante a Manzoni, è fondata la tradizione unitaria in Italia

    13. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Un tempestivo ideale letterario La tradizione non risulta da un intempestivo ideale politico bandito ai margini della storia da irresponsabili sognatori, ma da un tempestivo e vittorioso ideale letterario, dal mito creato dalla cultura italiana del Rinascimento: di un’Italia risvegliatasi dal sonno del medioevo non più “donna” di province, ma “donna” di una ineguagliata civiltà

    14. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Il mito dell’Italia Tradizione umanistica fondata sulla persuasione che gli Italiani sono essi soli capaci di opporre alla violenza degli eventi storici la perenne validità della scrittura Nasce nel Settecento (confronto con altre letterature) la Storia della letteratura italiana: opera del Tiraboschi

    15. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro La Storia del Tiraboschi Storia “dell’origine e dei progressi delle scienze in quel tratto di paese che or dicesi Italia”: dagli Etruschi in poi Definizione geografica della sua opera: un contenitore di una fluida materia. L’Italia come sola espressione geografica.

    16. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Storia del De Sanctis (1870) Inquadramento entro uno schema storico geografico degli indipendenti mondi poetici che la critica romantica andava scoprendo Schema incongruo: personaggi di Dante e di Shakespeare Prospettiva della storia del De Sanctis è morale e politica: la storia letteraria nella vicenda di un popolo

    17. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Dopo De Sanctis La scuola “storica” (positivistica) Croce. Storia letteraria solo come espediente didattico Ma è oggi accettabile la linea unitaria comunemente seguita nel discorso storico della letteratura italiana?

    18. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Placito cassinese Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti So che quelle terre, per quei confini che qui sono descritti, le possedette per trent'anni la parte di S. Benedetto.

    19. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Cielo d'Alcamo, Rosa fresca aulentissima Rosa fresca aulentissima ch'apari inver' la state le donne ti disiano, pulzell' e maritate: tràgemi d'este focora, se t'este a bolontate; per te non ajo abento notte e dia, penzando pur di voi, madonna mia

    20. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Francesco d’Assisi Altissimu, onnipotente bon Signore, tue so' le laude, la gloria e l'honore e onne benedictione. Ad te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messòr lo frate Sole, lo qual è iorno, et allùmini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi' Signore, per sòra Luna e le Stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

    21. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi' Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sòra nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

    22. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati! Laudato si', mi' Signore, per sòra nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicéte mi' Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.  

    23. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Dante Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia, quand’ella altrui saluta, ch’ogne lingua deven, tremando, muta, e li occhi no l’ardiscon di guardare.   Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d’umiltà vestuta, e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.   Mostrasi sì piacente a chi la mira che dà per li occhi una dolcezza al core che’ ntender no la può chi no la prova;   e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d’amore che va dicendo a l’anima: « Sospira ».

    24. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro «Tanto gentile e tanto onesta pare / la donna mia, quand’ella altrui saluta ». La parafrasi più corretta è A)Tanto nobile e tanto onesta sembra la donna mia, nel suo salutare B) Tanto gentile e tanto onesta sembra la mia signora, nel suo salutare C) Tale è l’evidenza della nobiltà e del decoro di colei ch’è mia signora, nel suo salutare D) Tanto gentile e tanto onesta sembra la mia signora, quando viene salutata E) Tale è l’evidenza della gentilezza e dell’onestà di colei ch’è mia signora, nel suo salutare

    25. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Ben tre vocaboli del primo verso stanno in altra accezione rispetto alla lingua moderna: “gentile” è “nobile” (termine del linguaggio cortese); “onesta” , latinismo, è un suo sinonimo, nel senso di decoro esterno; “pare”: parola chiave, ricompare a v. 7 e a v. 12. nella seconda quartina e nella seconda terzina, cioè in posizione strategica, in ognuno dei periodi in cui si compone il discorso del sonetto.

    26. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Parafrasi:   “Tale è l’evidenza della nobiltà e del decoro di colei ch’è mia signora, nel suo salutare, che ogni lingua trema tanto da ammutolirne, e gli occhi non osano guardarla. Essa procede, mentre sente le parole di lode, esternamente atteggiata alla sua interna benevolenza, e si fa evidente la sua natura di essere venuto di cielo in terra per rappresentare in concreto la potenza divina. Questa rappresentazione è, per chi la contempla, così carica di bellezza che per il canale degli occhi entra in cuore una dolcezza conoscibile solo per diretta esperienza. E dalla sua fisionomia muove, oggettivata e fatta visibile, una soave ispirazione amorosa che non fa se non suggerire all’anima di sospirare” (Contini)

    27. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Interpretazioni infinite, non illimitate Se è vero che le interpretazioni di un testo sono infinite, ciò non vuol dire che siano illimitate. I numeri pari sono infiniti, ma non illimitati: escludono infatti i numeri dispari. Così è per le interpretazioni: quelle che non rispettano la semantica storica del testo non possono essere considerate valide. [...] perché esiste un problema etico e sociale di rispetto dell’altro, di accettazione del suo discorso, di sua assunzione nell’ambito interdialogico”. (ivi, p. 18)

    28. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Cecco Angiolieri S'i' fosse foco, ardere' il mondo; s'i' fosse vento, lo tempestarei; s'i' fosse acqua, i' l'annegherei; s'i' fosse Dio, mandereil en profondo; s'i' fosse papa, serei allor giocondo, ché tutti ' cristiani embrigarei; s'i' fosse 'mperator, sa' che farei? a tutti mozzarei lo capo a tondo. S'i' fosse morte, andarei da mio padre; s'i' fosse vita, fuggirei da lui: similemente faria da mi' madre. S'i' fosse Cecco com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le vecchie e laide lasserei altrui.

    29. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Il Duecento. Tripartizione Nella prima metà: dalla Sicilia lungo il Tirreno un flusso di nuova poesia che invade la Toscana e arriva a Bologna Resta fuori l’Adriatico. Nell’Umbria francescana altra letteratura Terza zona: Nord

    30. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro De vulgari eloquentia Un’esigenza unitaria, di una ideale unità linguistica e letteraria, proposta e richiesta di fronte a una reale, frazionata varietà; un’unità insomma che supera, ma nel tempo stesso implica questa varietà Però tarda ed esile fu la diffusione della dottrina linguistica di Dante, amplissima fu invece l’eco del linguaggio della Commedia

    31. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Nord Nel Veneto (e nelle parti vicine della Lombardia e dell’Emilia) fiorisce nel Trecento e nei primi del Quattrocento la letteratura franco-italiana che non ha nulla a che vedere con la tradizione toscana e dantesca. Ciò dimostra che:

    32. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Polivalenza linguistica Bisogna prescindere dal concetto di una letteratura che sorge su dal popolo Polivalenza linguistica ai fini letterari: il toscano non suona più proprio del latino o francese. Stessa situazione prima: Sordello in provenzale Brunetto Latini: Tesoro in lingua d’oil

    33. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Letteratura toscana. Quattrocento Sud e buona parte del Nord fino alla fine del ‘400 non rispondono all’appello di Dante, Petrarca e Boccaccio Nel 1374 (con Petrarca) finisce la grande poesia L’ambito della letteratura toscana si restringe e municipalizza: Sacchetti, Burchiello.

    34. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro L’Umanesimo Poggio Bracciolini, Leonardo Bruni, Leon Battista Alberti: evasione verso l’antichità classica, la lingua classica. Appello unitario di Dante, Petrarca e Boccaccio e resistenze politico-linguistiche Umanesimo: su questa base si costituisce la letteratura italiana del Cinquecento

    35. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro La vittoria della lingua toscana Non i Toscani conquistano il resto d’Italia, ma il resto d’Italia (Venezia e Roma) conquista la Toscana e ne rivede e spartisce il patrimonio linguistico e letterario Firenze: poeti esuli e transfughi (Della Casa) Prosatori: quelli rimasti a Firenze (Machiavelli, Guicciardini)

    36. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Esaurimento possibilità poetiche nei Fiorentini Machiavelli lamenta di non essere stato inserito nella finale rassegna di poeti dell’ Orlando Furioso. Indicativo di un fenomeno vistoso: esaurimento possibilità poetiche nei Fiorentini nel 500 (solo Michelangelo fa eccezione)

    37. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Fondazione cinquecentesca della Letteratura Italiana Vittoria della soluzione di Pietro Bembo: l’imitatio di Boccaccio e Petrarca. Fondazione cinquecentesca della letteratura italiana. Si risolse definitivamente la polivalenza linguistica che era stata caratteristica della cultura letteraria italiana

    38. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Fondazione cinquecentesca della Letteratura Italiana Si risolse nello scrittore e lettore italiano la concorrenza di quasi due nazionalità: municipale l’una (e aderente alla quotidianità); italiana l’altra e tutta ideale Da questa scelta dipende però la stilizzazione retorica della letteratura italiana dal 500 in poi, l’esiguità degli elementi realistici.

    39. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Prevalenza della lirica Prevalenza della lirica, debolezza della prosa Torquato Tasso: primo poeta del quale si possa dire che sia nato italiano, educato su una già pacificamente costituita letteratura italiana: apre l’ormai fluido linguaggio poetico all’intima crudeltà e al lento gioco delle passioni umane

    40. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Letteratura del Cinquecento: nazionale non nazionalistica Crisi politica Eroica chiusa del Principe Problema centrale della letteratura del 500 è nazionale (proprio dei forti) non nazionalistico (proprio dei deboli) Nazionalistico: Boccalini (nel 600)

    41. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Poesia dialettale (riflessa) Arcadia Profonda crisi della struttura e della vita regionale e locale in Italia Letteratura dialettale: Napoli Basile Iniziativa nazionale dell’Arcadia Anche nazionalistica difesa dell’Italia di fronte alle altre letterature

    42. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Il Rinnovamento (Settecento) Differenziazione regionale Napoli, Milano, Venezia. Parini. La Lombardia Alfieri: profetica visione dell’Italia, necessità dello “spiemontesizzarsi” Spia però della tenacia dell’origine piemontese

    43. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Nord e Sud Foscolo e gli esuli napoletani con loro eredità di Vico Prevalenza delle regioni settentrionali Grandezza di Napoli nel ’700 Il 1799: le forche dei Borboni e gli esuli. Roma si scopre nella sua desolazione a Leopardi. Belli

    44. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Leopardi e Manzoni Leopardi: significativa la sua giovinezza a Recanati fra le due zone, del tumulto (Nord) e del silenzio (Napoli) 1827: incontro a Firenze con Manzoni Manzoni giungeva a Firenze a sollievo della sua straordinaria impresa, la più rivoluzionaria (per la lingua letteraria italiana) dopo il Trecento

    45. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Manzoni Sua formazione lombarda Toscana e fiorentina la sua soluzione linguistica Romanticismo: fenomeno lombardo Per tutto il resto d’Italia è merce d’importazione, con spesso tardivo recapito.

    46. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Nord e Sud dopo l’Unità Questione meridionale nella storia politica e letteraria De Sanctis Croce Verga

    47. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Conclusione Processo unitario che di una letteratura toscana ha fatto una letteratura geograficamente e linguisticamente italiana Distinzioni e definizioni devono tener conto della geografia (2) e della storia (1), delle condizioni che nello spazio e nel tempo stringono ed esaltano le vite degli uomini

    48. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro C. Storia della letteratura (De Sanctis) e Geografia e storia della letteratura italiana

    49. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Francesco De Sanctis Storia della letteratura italiana

    50. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Premesse metodologiche Una “Storia della letteratura italiana” di Cesare Cantù [1865] [cfr. Opere a c. di C. Muscetta, VII (Verso il realismo), Torino, Einaudi, 1865, pp. 276-293] Settembrini e i suoi critici [1869] [Ivi, pp. 294-317] Due esempi diversamente negativi di storie della letteratura

    51. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Cesare Cantù Per Cantù la letteratura era “la veste del pensiero”, gli interessava solo il “concetto”, il contenuto astratto, da giudicare con animo censorio. Per De Sanctis la letteratura “ha in sé stessa il suo fine e il suo valore, e vuol essere giudicata secondo criteri propri, dedotti dalla sua natura”. L’essere stati Ariosto o Machiavelli “immorali” ha poco a che fare con”la storia letteraria delle loro opere”

    52. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Luigi Settembrini Settarismo clericale di Cantù, opposto di Settembrini. Il limite moralistico impediva comunque ad entrambi di fondare storicamente il giudizio critico

    53. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro “Tal contenuto, tal forma”: il metodo desanctisiano “L’indipendenza dell’arte è il primo canone di tutte le estetiche e il primo articolo del Credo […] il contenuto vive e si muove nel cervello dell’artista e diventa forma, la quale perciò è il contenuto medesimo in quanto è arte. La forma non è a priori, non è qualcosa che stia da sé e diversa dal contenuto, quasi ornamento o veste, o apparenza, […] anzi è essa generata dal contenuto, attivo nella mente dell’artista: tal contenuto, tal forma”.

    54. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Contenuto e forma “Ivi, nella forma, il critico ritrova il contenuto: […] lo ritrova non più natura, ma arte, non più qual era, ma qual è divenuto, e sempre tutto esso […] Ma, se il contenuto, bello, importante, è rimasto inoperoso o fiacco o guasto nella mente dell'artista, se non ha avuto sufficiente virtù generativa, e si rivela debole o falso o viziato nella forma, a che vale cantarmi le sue lodi ? In questo caso, il contenuto può essere importante per se stesso; ma come letteratura o come arte non ha valore”.

    55. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Nesso dialettico contenuto-forma “E per contrario il contenuto può essere immorale, o assurdo, o falso, o frivolo; ma, se in certi tempi e in certe circostanze ha operato potentemente nel cervello dell'artista ed è diventato una forma, quel contenuto è immortale. Gli Dei d'Omero sono morti: l'Iliade è rimasta. Può morire l'Italia, ed ogni memoria di Guelfi e Ghibellini: rimarrà la Divina Commedia. Il contenuto è sottoposto a tutte le vicende della storia; nasce e muore: la forma è immortale” (ivi, pp. 305-6).

    56. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro De Sanctis (1869) “Vedete quanta è la nostra povertà. Una storia della letteratura presuppone una filosofia dell'arte generalmente ammessa; una storia esatta della vita nazionale, pensieri, opinioni, passioni, costumi, caratteri, tendenze; una storia della lingua e delle forme; una storia della critica, e lavori parziali sulle diverse epoche e su' diversi scrittori. E che ci è di tutto questo? Nulla, o, se v'è alcuna cosa importante, è per nostra vergogna lavoro straniero. Noi abbiamo una filosofia dell'arte tutta d'accatto o senz'applicazione; e le cose sono a tale, che non sappiamo ancora cosa è la letteratura e cosa è la forma [...]. Su nessuna arte è stato scritto niente di serio, non sulla pittura, non sulla musica, e neppure sulla poesia. Abbiamo vuote generalità, niente che sia frutto di alta speculazione filosofica o di serie investigazioni storiche. Una storia nazionale, che comprenda tutta la vita italiana nelle sue varie manifestazioni, è ancora un desiderio.

    57. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro La Storia della letteratura italiana (1870-71) Idea base: una grande letteratura non può sorgere se non esplorando nel profondo la realtà della vita nazionale, esprimendo un contenuto vivo in una lingua nuova, che riesca a parlare all’intero popolo italiano. I problemi della letteratura e della vita nazionale del suo tempo erano indissolubili dallo svolgimento della nostra letteratura e cultura

    58. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Il Duecento I siciliani: i limiti di questa cultura: non aveva riscontro nella vita nazionale. Impulso per una nuova cultura dall’Università di Bologna e dalla vita comunale di Firenze. Molti autori e intere regioni mancano dal quadro da lui abbozzato

    59. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Dante “È una di quelle costruzioni gigantesche e primitive, vere enciclopedie, bibbie nazionali, non questo o quel genere, ma il tutto, che contiene nel suo grembo ancora involute tutta la materia e tutte le forme poetiche, il germe di ogni sviluppo ulteriore. […] Come i due mondi sono in modo immedesimati, che non puoi dire : « Qui è l'uno, e qui è l'altro »; così i diversi generi sono fusi di maniera, che nessuno può segnare i confini che li dividono, né dire : « Questo è assolutamente epico, e questo è drammatico ». È il contenuto universale, di cui tutte le poesie non sono che frammenti, il « poema sacro », l'eterna geometria e l'eterna logica della creazione incarnata ne' tre mondi cristiani, la città di Dio, dove si riflette la città dell'uomo in tutta la sua realtà del tal luogo e del tal tempo”;

    60. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Storicità e universalità dei classici De Sanctis è il primo critico che possedendo il concetto di forma nella sua pienezza dialettica, ha avuto la capacità di comprendere come un'opera possa sopravvivere alla società e alle credenze religiose da cui nacque. La modernità di Dante è nella vivente unità in cui è espresso un contenuto reale.

    61. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Dante Nella coerenza tra l'uomo e lo scrittore, tra le sue lotte e la sua poesia, De Sanctis vede i motivi per cui Dante si colloca nel punto più alto del nostro remoto passato. La serietà del contenuto se non è certamente, la poesia, è «la base, il sottinteso, la condizione preliminare e necessaria della poesia ».

    62. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Petrarca Tuttavia non Dante, bensì Petrarca, artista e letterato più che poeta, sarà il maestro delle nuove generazioni: “Quel mondo così perfetto al di fuori, è al di dentro scisso e fiacco: è contemplazione d'artista, non più fede e sentimento. Dissonanza tra una forma così finita e armonica e un contenuto così debole e contradditorio”.

    63. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Boccaccio Pur valutando come rivoluzionario il Decameron (« commedia umana ») egli riteneva che i suoi motivi comici nascessero più dal mondo intellettuale che dal mondo morale, e che fossero fondati sulla superiorità della borghesia che volge « in gioco l'ignoranza e la malizia delle classi inferiori » e prende sul serio solo la cultura e l'arte.

    64. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Umanesimo Nel trapasso dai comuni alle signorie ai principati, De Sanctis vedeva le basi politico-culturali di una letteratura che si esaltava nel puro sentimento dell'arte.

    65. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Secolo Per De Sanctis è “unità sviluppata e compiuta in sé con tutte le gradazioni come un individuo”. Il primo secolo comprende Duecento e Trecento (il cui libro fondamentale è la Commedia), il secondo comincia con Boccaccio ed ha il suo compimento, la sua sintesi, nel Cinquecento.

    66. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Ariosto Ariosto: « un’opera di pura arte », «il lavoro più finito dell’immaginazione italiana » Machiavelli ha per più motivi un valore rivoluzionario, perché egli spezza l'involucro della «forma convenzionale boccaccevole», e crea una prosa «tutta cose e intelletto». “II Machiavelli è la coscienza e il pensiero del secolo, la società che guarda in sé e s'interroga, e si conosce; è la negazione più profonda del medio evo”

    67. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Machiavelli “Non bisogna dimenticare che la nuova civiltà italiana è una reazione contro il misticismo e l'esagerato spiritualismo religioso, e per usare vocaboli propri, contro l'ascetismo, il simbolismo e lo scolasticismo: ciò che dicevasi il medio evo. La reazione si presentò da una parte come dissoluzione o negazione: di che venne l'elemento comico o negativo, che dal Decameron va sino alla Maccaronea. Ma insieme ci era un lato positivo, ed era una tendenza a considerare l'uomo e la natura in sé stessi, risecando dalla vita tutti gli elementi sopraumani e soprannaturali: un naturalismo aiutato potentemente dal culto de' classici e dal progresso dell'intelligenza e della coltura. Onde venne quella tranquillità ideale della fisonomia, quello studio del reale e del plastico, quella finitezza dei contorni, quel sentimento idillico della natura e dell'uomo, che diè nuova vita alle arti dello spazio e che senti ne' ritratti dell'Alberti, nelle Stanze, nel Furioso e fino negli scherzi del Berni”.

    68. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Machiavelli “Questo era il lato positivo del materialismo italiano, un andar più dappresso al reale ed alla esperienza, dato bando a tutte le nebbie teologiche e scolastiche, che parvero astrazioni. Il pensiero o la coscienza di questo mondo nuovo e in quello che negava e in quello che affermava è il Machiavelli. Il concetto del Machiavelli è questo, che bisogna considerare le cose nella loro verità «effettuale», cioè come son porte dall'esperienza ed osservate dall'intelletto; che era proprio il rovescio del sillogismo e la base dottrinale del medio evo capovolta: concetto ben altrimenti rivoluzionario che non è quel ritorno al puro spirito della Riforma e che sarà la leva da cui uscirà la scienza moderna. [. . .] E da quel concetto dovea uscire anche un nuovo criterio della vita, e perciò dell'arte. L'uomo e la natura hanno nel medio evo la loro base fuori di sé, nell'altra vita; le loro forze motrici sono personificate sotto nome di universali ed hanno un'esistenza separata. Questo concetto della vita genera la Divina Commedia. La macchina della storia è fuori della storia ed è detta « la provvidenza ».

    69. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Machiavelli “Questa macchina è per il mondo boccaccesco il caso, la fortuna. Non ci è più la provvidenza, e non ci è ancora la scienza, Il Machiavelli insorge e contro la fortuna, e contro la provvidenza, e cerca nell’uomo stesso le forze e le leggi che lo conducono. Il suo concetto è che il mondo è quale lo facciamo noi , e che ciascuno è a se stesso la sua provvidenza e la sua fortuna. Questo concetto dovea profondamente trasformar l'arte”.

    70. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Letteratura e coscienza In questa posizione centrale di Machiavelli nella storia desanctisiana è da ravvisare un nodo di tutto il suo pensiero. “Non fo una storia e trattato di filosofia. Scrivo la storia delle lettere. Ed è mio obbligo notare ciò che si move nel pensiero italiano; perché quello solo è vivo nella letteratura che è vivo nella coscienza”

    71. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro L’arte, la scienza, la vita I rapporti fra l'arte, la scienza e la vita sono fondamentali nella Storia di De Sanctis, che fin dalla conclusione inedita del saggio sull'Epistolario di Leopardi aveva giudicato ravvicinabile a questa prosa solo Machiavelli (« perocché il pensiero non è in lui cosa astratta ed estrinseca alla vita, ma evidenza di parole e potenza di azione »). E fin dal saggio su Schiller, aveva detto che « il pensiero, la parola e l'azione sono quasi una] triade dell'anima, tre forme della sua unità ».

    72. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro Letteratura e “vita” “Su questa base unitaria si sviluppa la letteratura del nostro popolo: quando questa unità è infranta abbiamo la decadenza, quando questa unità si ricostituisce abbiamo un principio di autentico « risorgimento », al quale dobbiamo risalire, perché il nostro popolo si ponga sulla strada moderna del suo progresso”.

    73. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro La “decadenza” “Di questa catastrofe non ci era una coscienza nazionale, anzi ci era una certa soddisfazione. Dopo tante calamità venivano tempi di pace e di riposo, e il nuovo dominio non parve grave a popoli stanchi di tumulti e di lotte, avvezzi a mutare padroni e pazienti di servitù, che non attaccava le leggi, i costumi, le tradizioni, le superstizioni e assicurava le vite e le sostanze. […] Questa Italia spagnola-papale aveva anche un aspetto più decente. A forza di gridare che il male era nella licenza de' costumi, massime fra gli ecclesiastici, il Concilio di Trento si diede a curare il male riformando i costumi e la disciplina. Si non caste, tamen caute. Al cinismo successe l'ipocrisia. Il vizio si nascose, si tolse lo scandalo “

    74. 2006-2007 Professor Andrea Manganaro

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