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J. Searle: Atti linguistici

J. Searle: Atti linguistici. Il linguaggio è uno strumento di comunicazione Una teoria del linguaggio è parte di una teoria dell’azione: “parlare è compiere atti linguistici” Parlare è una forma di comportamento

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  1. J. Searle:Atti linguistici Il linguaggio è uno strumento di comunicazione Una teoria del linguaggio è parte di una teoria dell’azione: “parlare è compiere atti linguistici” Parlare è una forma di comportamento Le scienze del linguaggio devono esplicitare le regole sottostanti alla competenza assunzione della dicotomia Langue Parole Searle: Atti linguistici

  2. J. Searle: Atti linguistici Gli atti linguistici sono governati da regole La teoria degli atti linguistici appartiene dunque alla Langue 4 tipi di atti linguistici • Proferire • Proposizione • Illocuzione • Perlocuzione Illocuzione: atto linguistico completo Searle: Atti linguistici

  3. J. Searle:Atti linguistici • La relazione tra linguaggio e azione non richiede di essere stabilità ma è data • Il linguaggio è parte di una teoria dell’azione • Significare e dire qualcosa sono aspetti dell’illocuzione in quanto attività contemporaneamente intenzionali e convenzionali • Dunque: non vi è equivalenza tra significato e senso e riferimento • Senso e riferimento sono momenti dell’atto proposizionale Searle: Atti linguistici

  4. J. Searle:Atti linguistici • Principio di esprimibilità • ( effability principle) • “Qualunque cosa può essere significata può essere detta” • Lo studio delle illocuzioni equivale allo studio delle regole linguistiche del significato • Il carattere convenzionale delle illocuzioni è proprio del linguaggio e non [come pensava Austin] del comportamento extralinguistico • Integrazione dunque della teoria degli atti linguistici di Austin e della concezione del significato di Grice Searle: Atti linguistici

  5. J. Searle:Atti linguistici • Le condizioni delle illocuzioni sono basate sulle intenzioni del parlante • Il principio di esprimibilità proietta la situazione della comunicazione entro l’atto linguistico stesso • Influenza di N. Chomsky: • Le scienze del linguaggio devono esplicitare regole sottostanti alla competenza del parlante • Non si dà dunque la necessità di esplorare il rapporto tra linguaggio e azione • Impostazione mentalistica Searle: Atti linguistici

  6. J. Searle:Atti linguistici • L’assunzione della illocuzione come elemento centrale della analisi del linguaggio rappresenta un programma epistemologico forte nel quadro della grammatica generativa • Per Chomsky l’uomo è un animale sintattico e il linguaggio è una facoltà della mente • La semantica e la comunicazione hanno un’importanza vicaria • Per Searle non si può separare la sintassi dalla semantica • Le regole della grammatica sono identiche alle regole che mettono in relazione le forme superficiali con le forme logiche corrispondenti. (Lakoff, Linguistic and natural logic) Searle: Atti linguistici

  7. J. Searle:Atti linguistici • Una teoria coerente riconosce nelle illocuzioni l’unità linguistica che comprende semantica e pragmatica • E possibile scoprire un sistema di regole che assuma le illocuzioni come costituite di semantica e sintassi. Searle: Atti linguistici

  8. Searle e l’intenzionalità • Il funzionalismo computazionale sbaglia nel credere di poter ridurre alle proprietà sintattiche l’intenzionalità • La mente è la capacità di rappresentarsi il mondo cioè la “semantica” • Nessun modello formale possiede i poteri causali se non quelli della serie successiva di operazioni programmate Searle: Atti linguistici

  9. Searle e l’intenzionalità • Non si può ridurre l’intenzionalità ad altro • L’intenzionalità è un fenomeno peculiare, una caratteristica peculiare del mondo non è derivata • L’intenzionalità è una caratteristica intrinseca della mente • Vi è una intenzionalità derivata • p.e. atti linguistici • Ipotetiche macchine pensanti • Argomento della stanza cinese Searle: Atti linguistici

  10. Searle e l’intenzionalità • Il funzionalismo computazionale sbaglia nel credere di poter ridurre alle proprietà sintattiche l’intenzionalità • La mente è la capacità di rappresentarsi il mondo cioè la “semantica” • Nessun modello formale possiede i poteri causali se non quelli della serie successiva di operazioni programmate Searle: Atti linguistici

  11. Searle e l’intenzionalità • Non si può ridurre l’intenzionalità ad altro • L’intenzionalità è un fenomeno peculiare, una caratteristica peculiare del mondo non è derivata • L’intenzionalità è una caratteristica intrinseca della mente • Vi è una intenzionalità derivata • p.e. atti linguistici • Ipotetiche macchine pensanti • Argomento della stanza cinese Searle: Atti linguistici

  12. Critiche a Searle • Searle identifica due tipi di funzionalismo (ontololgico e semantico) • Non spiega Cosa fornisce a noi umani l’intenzionalità intrinseca? • Sostiene una non chiara attribuzione di poteri causali agli organismi biologici • Non giustifica il modo in cui la struttura neurobiologica produce il mentale Searle: Atti linguistici

  13. J. Searle:Atti linguistici • Problemi aperti : • Il concetto di intenzione che è sullo sfondo dell’analisi di Searle non viene analizzato . Viene soltanto stabilita una relazione tra significato e illocuzione attraverso questa nozione • Le illocuzioni hanno nel sistema di Searle un carattere convenzionale, ma la nozione di convenzione non viene a sua volta analizzata • E’ postulata una astratta e inindagata razionalità dei parlanti Searle: Atti linguistici

  14. J. Searle:Atti linguistici: problemi aperti • Distinzione di regole Costitutive e • Regole regolanti • Le regole regolanti regolano forme di comportamento già esistenti in precedenza (es. regole di etichetta) • Le regole costitutive creano nuove forme di comportamento, creano la possibilità stessa (football, scacchi) Searle: Atti linguistici

  15. J. Searle:Atti linguistici: problemi aperti • Analisi delle illocuzioni : • Due enunciati proferiti per compiere la stessa illocuzione • Con indicatore di forza espresso in superficie (ti chiedo di avvisare il portiere) 2. Senza indicatore (potresti avvisare il portiere?) hanno lo stesso significato dato che il primo ha la forza che ha perché ha il significato che ha Searle: Atti linguistici

  16. J. Searle:Atti linguistici • Nel quadro degli atti linguistici, il rapporto tra cognizione , linguaggio e società è piuttosto vago • Le illocuzioni sono esaminate dall’ottica del parlante • L’ascoltatore è ricondotto alle aspettative del parlante • Gli atti linguistici non sono inquadrati in un contesto interattivo • Le illocuzioni pertengono alla semantica • Il linguaggio come per Chomsky sembra una attività separata Searle: Atti linguistici

  17. J. Searle:Atti linguistici • Lo studio delle illocuzioni è una parte della semantica e della linguistica • Tuttavia una teoria della forza richiede accanto ad una prospettiva semantica una prospettiva pragmatica • La nozione di pragmatica è tuttavia oggi oggetto di discussione • La pragmatica non si esaurisce con la ricerca empirica delle lingue naturali, ma deve estendersi alla analisi del significato nel contesto Searle: Atti linguistici

  18. J. Searle:Atti linguistici • Il rapporto delle parole col mondo è mediato dalla percezione e gli sviluppi attuali sono orientati ad una stretta connessione tra la filosofia della mente e la riflessione sul linguaggio nel quadro delle scienze cognitive. Searle: Atti linguistici

  19. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Classificazione ragionata degli atti linguistici in categorie di base • Quanti tipi di atti illocutori esistono? • Estensione della classificazione di Austin • Verdettivi • Espositivi • Esercitivi • Comportativi • Commissivi • Adeguatezza della classificazione di Austin? • Le differenze semantiche hanno conseguenze sintattiche • Realizzazione nella sintassi di una lingua naturale di tali differenze Searle: Atti linguistici

  20. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Distinzione tra • forza illocutoria • Contenuto proposizionale • Criteri per distinguere diversi tipi di atti illocutori • Le illocuzioni sono parte del linguaggio non parte delle lingue particolari • Promessa • Previsione • Resoconto • Distinzione tra • Verbi illocutori • Atti illocutori • I verbi illocutori sono una guida buona ma non sicura per le differenze tra atti illocutori Searle: Atti linguistici

  21. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Si possono avere due verbi illocutori diversi che esprimono un unico atto illocutorio • Occorre tracciare una distinzione tra • Verbi illocutori • Atti illocutori Searle: Atti linguistici

  22. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 12 dimensioni significative di variazione degli atti illocutori • Differenze relative allo scopo dell’atto • Lo scopo è parte della forza ma non la stessa cosa • es. chiedere ha una forza diversa da comandare ma ha lo stesso scopo Searle: Atti linguistici

  23. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • I verbi illocutori non sono eo ipso atti illocutori • Verbi che contraddistinguono il modo di esecuzione dell’atto illocutorio • Es. annunciare • Si annunciano promesse ordini • Annunciare è il nome del modo attuativo di un atto non l’atto stesso • “ho l’intenzione di “non è un atto illocutorio e non esprime l’intenzione • “esprimo l’intenzione di” è un atto illocutorio Searle: Atti linguistici

  24. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 2 Differenze relative alla direzione del vettore di adattamento • Adattamento del contenuto proposizionale al mondo • Es. le asserzioni • Adattamento del mondo alle parole • Es. le richieste • Es. 1)uomo che va a fare la spesa con la lista • 2 Investigatore che lo segue • Le due liste identiche hanno funzioni diverse. • La lista da’ il contenuto proposizionale • La “forza” illocutoria determina la relazione ha col mondo • La direzione di adattamento è una conseguenza dello scopo illocutorio Searle: Atti linguistici

  25. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 3. differenze relative agli stati psicologici a) Esprimere una credenza • Asserire che • Spiegare che • Sostenere che • B) esprimere una intenzione • promettere di ……studiare • Garantire di…studiare • Fare voto di……… • C)Esprimere un desiderio • Ordino che…… • Comando che……… • Voglio che…………. Searle: Atti linguistici

  26. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Eseguendo un atto illocutorio il parlante esprime un atteggiamento, uno stato psicologico verso il contenuto proposizionale • L’espressione dello stato avviene anche nel caso di insincerità • Es. dico mi dispiace che… anche se non è vero • Inaccettabilità linguistica della combinazione del verbo performativo con la negazione dello stato psicologico • ( “prometto di andare ma non ho intenzione di andare “) • Solo alla prima persona Searle: Atti linguistici

  27. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Classificazione degli atti illocutori sulla base delle differenze fra stati psicologici • Credenze • Asserzioni, affermazioni, rilievi, spiegazioni dichiarazioni deduzioni , argomentazioni • Intenzioni • Promesse, voti, minacce, impegni • Volere • Richieste, ordini, comandi suppliche, istanze Searle: Atti linguistici

  28. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 4) energia intensità dello scopo illocutorio • “Propongo di andare” • Insisto che si vada” • “Giuro che l’ho visto” • “Credo di averlo visto” • Hanno lo stesso scopo • ma • viene presentato con intensità diversa Searle: Atti linguistici

  29. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 5) differenze di forza dell’atto dipendenti dallo status del parlante e dell’interlocutore • Es. • A) Il capo ufficio chiede all’impiegato di mettere a posto le carte • B)L’impiegato chiede al capo ufficio di mettere a posto le carte • Stesso contenuto proposizionale • Ma • A) è un ordine • B) è un suggerimento una richiesta Searle: Atti linguistici

  30. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 6)rapporto : enunciato- interessi del parlante • Vantarsi • Congratularsi • Condolersi • 7) relazioni col resto del discorso • Espressioni che collegano con altre parti del discorso • …concludo • Deduco, quindi… • 8)differenze di contenuto proposizionale dipendenti da diversa forza illocutoria • Resoconto • previsione Searle: Atti linguistici

  31. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 9) Atti necessariamente linguistici e atti non necessariamente linguistici • Stimare • Diagnosticare • Classificare • Atti che possono essere compiuti dicendo: classifico diagnostico….etc ma possono essere compiuti senza una espressione verbale dell’atto • 10)atti che richiedono l’esistenza di istituzioni extralinguistiche e atti che on lo richiedono • Benedire • Battezzare • Comminare una pena Searle: Atti linguistici

  32. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • 11)Atti il cui verbo illocutorio ha un uso performativo e atti il cui verbo illocutorio non lo ha • La maggior parte dei verbi illocutori ha usi performativi • Affermo • Prometto • Dichiaro • Alcuni atti non comportano l’uso di un verbo • Dunque vi minaccio • Dunque mi vanto • 12)differenze di stile di esecuzione dell’atto illocutorio • Annunciare qualcosa • Confidare qualcosa a qualcuno • Non vi è differenza di contenuto proposizionale Searle: Atti linguistici

  33. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Critiche a Austin : • Una classificazione di verbi illocutori non è eo ipso una classificazione di atti illocutori • Verbi che contraddistinguono la maniera in cui è eseguito l’atto • Es. annuncio che… • Un ordine • Un resoconto • Differenza tra • 1. Avere l’intenzione di e • 2. Dire di avere l’intenzione di • Solo 2 è un atto illocutorio Searle: Atti linguistici

  34. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • I verbi illocutori indicati da Austin non sono tutti verbi illocutori • Non vi è un principio chiaro sulla base del quale è costruita la tassonomia • Permane la confusione tra atti illocutori e verbi illocutori • Ci sono sovrapposizioni tra una categoria e l’altra • Non tutti i verbi elencati da Austin nelle classi soddisfano le definizioni date Searle: Atti linguistici

  35. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Confusione tra verbi e atti • Non tutti i verbi sono verbi illocutori • sovrapposizioni tra le categorie • eterogeneità tra le categorie • Molti verbi di alcune categorie non soddisfano le definizioni della categoria • Non vi è un coerente principio di classificazione Searle: Atti linguistici

  36. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Tassonomia alternativa • Rappresentativi • Direttivi • Commissivi • Espressivi • Dichiarazioni Searle: Atti linguistici

  37. Verdettivi Esercitivi Commissivi Comportativi Espositivi Rappresentativi Direttivi Commissivi Espressivi Dichiarazioni J. Searle:tassonomia degli atti illocutori Searle: Atti linguistici

  38. J. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Rappresentativi: • Scopo illocutorio impegnare il parlante alla verità della proposizione ( asserire concludere ) all’attuarsi di qualcosa Si valutano in base alla dimensione comprendente Vero e falso ├ ↓ C (p) Direzione di adattamento dalle parole al mondo Searle: Atti linguistici

  39. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Stato psicologico • CREDENZA (che p) • E una classe (basata sullo scopo illocutorio) rappresentata da una quantità di verbi performativi che denotano illocuzioni • valutabili vero /falso • Include molti verbi che Austin classificava tra gli espositivi e anche i verdettivi . • Hanno tutti lo scopo illocutorio e differiscono per la diversa forza Searle: Atti linguistici

  40. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Direttivi : scopo illocutorio far fare qualcosa all’interlocutore • ! ↑ V (U fa A) • Al mondo alle parole • Condizione il volere • Contenuto proposizionale = compimento di una azione futura da parte dell’uditorio • Ordino comando, supplico , invito • Austin li annoverava tra i comportativi e gli esercitivi Searle: Atti linguistici

  41. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Molti dei verbi chiamati verbi illocutori non designato un atto illocutorio ma un carattere dell’atto es. “insisto “ “suggerisco” ( andare al cinema) = direttivi ? (“la risposta è a p. 20”) rappresentativa? Usati per contraddistinguere la intensità con cui lo scopo illocutorio è presentato non uno scopo illocutorio distinto Searle: Atti linguistici

  42. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Non si possono classificare i verbi illocutori • I verbi non contraddistinguono scopi ma altri caratteri • Es. insisto, suggerisco, annuncio , rilevo Alcuni verbi contraddistinguono uno scopo illocutorio più qualche altro carattere • Aggiungono una valutazione : • Es. critico , ammonisco accuso Searle: Atti linguistici

  43. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Vi sono verbi che contraddistinguono più di uno scopo illocutorio • Es. protesta = contiene sia un’accusa che una disapprovazione • Promulgo = contiene sia una dichiarazione sia uno status direttivo • Vi sono verbi che hanno scopi diversi in circostanze diverse • Es. avvertire (ammonire) • Avvertire (avvisare, informare) Searle: Atti linguistici

  44. Searle:tassonomia degli atti illocutori • Non vi è un numero infinito o indefinito di giochi linguistici (Wittgenstein), usi del linguaggio • Se si adotta la nozione di scopo illocutorio quale identificativo degli usi linguistici il numero degli usi fondamentali appare ristretto e dunque classificabile Searle: Atti linguistici

  45. Corso di Filosofia edel linguaggio e della comunicazione a.a. 2002-2003Gli atti linguisticiRiferimenti bibliografici • J.L. Austin, Come Fare cose con le parole, trad. it., a cura di C. Penco e M. Sbisà, Genova, Marietti, 1978 ( Lez. VIII, IX, X) • H.Paul Grice, Logica e conversazione, in Gli Atti linguistici, a cura di M. Sbisà,Milano Feltrinelli, 1978 pp. 199-219 • Noam Chomsky, Linguaggio e Problemi della conoscenza, trad. it. Bologna, Il Mulino, 199 • 8 • J.R. Searle, Per una tassonomia degli atti illocutori, in Gli Atti linguistici, a cura di M. Sbisà, Milano Feltrinelli, 1978, pp. 168-198; Searle: Atti linguistici

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