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DUE “SFIDE OTTIMALI” PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA OGGI

I.P.S.I.A. FERRARI MARANELLO 18 MAGGIO 2010 La sfida della diversità (come quella della normalità) è una sfida molto difficile; se la si accetta, la classe cambia, come la didattica. La valutazione degli gli alunni con certificazione L.104/92: curricolo e prove finali. DUE “SFIDE OTTIMALI”

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DUE “SFIDE OTTIMALI” PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA OGGI

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Presentation Transcript


  1. I.P.S.I.A. FERRARIMARANELLO 18 MAGGIO 2010La sfida della diversità (come quella della normalità) è una sfida molto difficile; se la si accetta, la classe cambia, come la didattica.La valutazione degli gli alunni con certificazione L.104/92: curricolo e prove finali

  2. DUE “SFIDE OTTIMALI” PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA OGGI Diffondere nel maggior numero di docenti “specializzazioni” su bisogni educativi particolari e creare nuovi utilizzi “normali” degli insegnanti specializzati (contitolarietà reale nelle attività)

  3. LA “SPECIALE NORMALITÀ” NEL COSTRUIRE RISORSE • Risorsa insegnanti • curricolari • specializzati • Risorsa metodologie didattico – educative

  4. Molto normale: per tutti gli alunni CINQUE LINEE DI EVOLUZIONE METODOLOGICA EDUCATIVO-DIDATTICA Molto speciale: solo per l’alunno speciale

  5. CINQUE LINEE DI EVOLUZIONE METODOLOGICA EDUCATIVO-DIDATTICA 1 Molto normale: per tutti gli alunni CHI INSEGNA? Gruppo di apprendimento cooperativo Tutoring Personale ATA Insegnante curricolare Insegnante specializzato Assistente educatore Molto speciale: solo per l’alunno speciale

  6. CINQUE LINEE DI EVOLUZIONE METODOLOGICA EDUCATIVO-DIDATTICA 2 Molto normale: per tutti gli alunni COME SI LAVORA? LaboratoriGruppi eterogenei tra classi Gruppi eterogenei nella classe (studio- ricerca) Gruppi di livello (nella classe o oltre) Isolamento, attività individuale 1:1 Molto speciale: solo per l’alunno speciale

  7. CINQUE LINEE DI EVOLUZIONE METODOLOGICA EDUCATIVO-DIDATTICA 3 Molto normale: per tutti gli alunni SU COSA SI LAVORA? Navigazione costruttivistica personalizzata nelle varie fonti Testi normali adattati/semplificati/arricchiti Testi specifici e diversi Molto speciale: solo per l’alunno speciale

  8. CINQUE LINEE DI EVOLUZIONE METODOLOGICA EDUCATIVO-DIDATTICA 4 Molto normale: per tutti gli alunni COME SI APPRENDE? Strategie generalizzate di autoregolazione metacognitiva Forme di automonitoraggio e autoistruzione semplice Tecniche di prompting e di strutturazione del tempo e dello spazio Molto speciale: solo per l’alunno speciale

  9. CINQUE LINEE DI EVOLUZIONE METODOLOGICA EDUCATIVO-DIDATTICA 5 Molto normale: per tutti gli alunni COME SI INTERVIENE SUL COMPORTAMENTO PROBLEMA? Attività di empowerment socioaffettivo, comunicativo e sulla soluzione dei conflitti Interventi che si basano sulle funzioni comunicative dei comportamenti problematici Interventi gestionali senza una lettura funzionale dei comportamenti problematici Molto speciale: solo per l’alunno speciale

  10. La qualità dell’inclusione: alcuni elementi caratterizzanti • Agire sugli obiettivi di apprendimento • Modulare le forme comunicative • Adottare strategie metacognitive • Curare aspetti relazionali • Adattare strumenti e tecniche didattiche alla specificità dell’H • Creare contesti di apprendimento • Creare gruppi cooperativi

  11. Il P.E.I. è:  • progetto operativo interistituzionale tra operatori della scuola, dei servizi sanitari e sociali, in collaborazione con i familiari  • progetto educativo e didattico personalizzato riguardante la dimensione dell'apprendimento correlata agli aspetti riabilitativi e sociali  Contiene   •  finalità e obiettivi didattici  •  itinerari di lavoro  •  tecnologia  •  metodologie, tecniche e verifiche  •  modalità di coinvolgimento della famiglia Tempi •  si definisce entro il secondo mese dell'anno scolastico  •  si verifica con frequenza, possibilmente  trimestrale  •  verifiche straordinarie per casi di particolare difficoltà

  12. Per passare al concreto Programmazione di classe P.E.I. Ricognizione dei bisogni Progettazione Valutazione Profilo diagnostico Programmazione didattica Valutazione in itinere Relazione finale

  13. Un esempio di adattamento degli obiettivi: il passaggio dalla “semplificazione” alla “differenziazione” Traduzione dell’input in altro codice/linguaggio e/o uso di altre modalità di output Adattamento degli obiettivi curriculari e dei materiali 1°livello Sostituzione 2°livello Facilitazione Ricontestualizzazione (obiettivo proposto da altre persone, in altri ambienti, con altre modalità, ecc.) Adattamento di spazi/tempi Arricchimento della situazione con vari tipi di aiuto (immagini, mappe, spiegazioni aggiuntive,ecc.) 3°livello Semplificazione 4°livello Scomposizione Semplificazione dell’obiettivo in una o più delle sue componenti(comprensione, elaborazione,) 5°livello Partecipazione Traduzione dell’input in altro codice/linguaggio e/o uso di altre modalità di output Creazione di occasioni per far partecipare l’alunno a momenti significativi di utilizzo delle competenze

  14. DUE CONCEZIONI DIVERSE DELLA VALUTAZIONE VALUTAZIONE IDEOGRAFICA VALUTAZIONE NORMATIVA Si valutano le prestazioni dello studente in relazione a quanto stabilito dal programma e in relazione agli obiettivi medi previsti per la classe Si valuta il percorso dello studente in relazione ai suoi punti di partenza e agli obiettivi personali PIANO EDUCATIVO DIFFERENZIATO PIANO DIDATTICO SEMPLIFICATO

  15. La collegialità non è un optional • La collegialità va coerentemente e sistematicamente attuata lungo tutto il percorso formativo:Diagnosi d’ingresso, individuazione delle attività idonee al singolo soggetto, coordinamento degli obiettivi disciplinari, valutazione sul livello globale.

  16. Differenziata Programmazione differenziata in vista di obiettivi didattici formativi non riconducibile ai programmi ministeriali. • E’ necessario il consenso della famiglia (art. 15, comma 5, O.M. n. 90 del 21/5/01). • Il Consiglio di Classe deve dare immediata comunicazione scritta alla famiglia, fissando un termine per manifestare un formale assenso. In caso di mancata risposta, si intende accettata dalla famiglia la valutazione differenziata. In caso di diniego scritto, l’alunno deve seguire la programmazione di classe. • La programmazione differenziata consiste in un piano di lavoro personalizzato per l’alunno, stilato da ogni docente del C.d.C. per ogni singola materia, sulla base del P.E.I. Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P.E.I. • Tali voti hanno valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi.

  17. Per gli alunni che seguono un Piano Educativo Individualizzato differenziato, ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali (comma 6 art. 15 O.M. 90 del 21/5/2001). • Possono partecipare agli esami di qualifica e di stato, svolgendo prove differenziate omogenee al percorso svolto, finalizzate al conseguimento di un attestato delle competenze acquisite utilizzabile come “credito formativo” per la frequenza di corsi professionali (art. 312 e seguenti del D. L.vo n. 297/94). • Gli alunni di terza classe degli istituti professionali possono frequentare lezioni ed attività della classe successiva sulla base di un progetto che può prevedere anche percorsi integrati di istruzione e formazione professionale, con la conseguente acquisizione del credito formativo.( art. 15, comma 4, O.M. n. 90 del 21/5/01). • Tali percorsi, successivi alla classe terza, possono essere programmati senza il possesso del diploma di qualifica.

  18. Conclusioni e considerazioni • Poiché al centro dell’attività scolastica rimane sempre e comunque l’alunno e il suo progetto di vita, per una sua più adeguata maturazione si può collegialmente decidere di dedicare maggior tempo-scuola alle materie caratterizzanti il suo percorso di studi. E’ altresì possibile prevedere gli obiettivi minimi fino alla qualifica e proseguire nell’ultimo biennio con la programmazione differenziata. • Ciò si rende utile quando non sussistono i presupposti di apprendimento riconducibili globalmente ai programmi ministeriali e risulta importante che l’alunno maturi maggiormente le competenze acquisite, consolidi la stima nelle proprie capacità, sviluppi la sua crescita personale ed accresca una maggiore socializzazione. • E’ altresì possibile prevedere un percorso differenziato nei primi anni di scuola e successivamente, ove il Consiglio di Classe riscontri che l’alunno abbia raggiunto un livello di preparazione conforme agli obiettivi didattici previsti dai programmi ministeriali o globalmente corrispondenti, passare ad un percorso con obiettivi minimi, senza necessità di prove di idoneità relative alle discipline dell’anno o degli anni precedenti (comma 4 art. 15 dell’O.M. 90 del 21/5/2001). • Pertanto, se ci fossero le condizioni, è possibile cambiare, nel percorso scolastico, la programmazione da differenziata in obiettivi minimi e viceversa.

  19. VALUTAZIONE DIFFERENZIATA SECONDO PEII VOTI ATTRIBUITI DAI DOCENTI HANNO VALORE LEGALE PER LA PROSECUZIONE DEGLI STUDI AL FINE DI PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI DEL PEI E NON DEI PROGRAMMI MINISTERIALI.A QUESTO PROPOSITO SI SOTTOLINEA QUANTO SEGUE è possibile la ripetenza anche per tre volte nella stessa classe; va fatta accurata informazione alla famiglia per acquisire formale assenso • Va apposta in calce alla pagella l’annotazione secondo la quale la votazione è riferita al PEI e non ai programmi ministeriali ( tale annotazione non va inserita nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto - nota MIUR dell’8.7.2002); va fatta accurata informazione alla famiglia per acquisire formale assenso la valutazione consentirà di certificare un credito formativo utile per esperienze di tirocinio, stage, inserimento lavorativo, frequenza della f.p,...

  20. Semplificata Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali, o comunque ad essi globalmente corrispondenti (art. 15 comma 3 dell’O.M. n.90 del 21/5/2001).Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere: 1. Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline; 2. Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994). Sia per le verifiche che vengono effettuate durante l’anno scolastico, sia per le prove che vengono effettuate in sede d’esame, possono essere predisposte prove equipollenti, che verifichino il livello di preparazione culturale e professionale idoneo per il rilascio del diploma di qualifica o della maturità.

  21. Le prove equipollenti possono consistere in: • 1. MEZZI DIVERSI: le prove possono essere ad esempio svolte con l’ausilio di apparecchiature informatiche (vedi DSA). • 2. MODALITA’ DIVERSE: il Consiglio di Classe può predisporre prove utilizzando modalità diverse (es. Prove strutturate: risposta multipla, Vero/Falso, ecc.). • 3. CONTENUTI DIFFERENTI DA QUELLI PROPOSTI DAL MINISTERO: il Consiglio di Classe entro il 15 Maggio predispone una prova studiata ad hoc o trasformare le prove del Ministero in sede d’esame (la mattina stessa).(Commi 7e 8 dell’art. 15 O.M. n. 90 del 21/5/ 2001, D.M. 26/8/81, art. 16 L. 104/92 , parere del Consiglio di Stato n. 348/91). • 4. TEMPI PIÙ LUNGHI nelle prove scritte ( comma 9 art. 15 dell’O.M. 90, comma 3 dell’art. 318 del D.L.vo n. 297/94).

  22. Gli assistenti all’autonomia e comunicazione possono essere presenti durante lo svolgimento solo come facilitatori della comunicazione (D.M. 25 maggio 95, n.170). • Durante lo svolgimento delle prove d’esame nella classe terza l’insegnante di sostegno fa parte della Commissione. • Nella classe quinta la presenza dello stesso è subordinata alla nomina del Presidente della Commissione qualora sia determinante per lo svolgimento della prova stessa. Si ritiene in ogni caso più che opportuna la presenza del sostegno. • Gli alunni partecipano a pieno titolo agli esami di qualifica e di stato e acquisiscono il titolo di Studio.

  23. CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DI UNA PROVA EQUIPOLLENTE • Rispetto ai contenuti: • ridurre gli apparati concettuali con eventuali sostituzioni • valorizzare gli aspetti operativi dei saperi • mirare all’essenzialità e alla fondatività delle conoscenze e competenze • Rispetto alle forme realizzative : • fornire tracce, schemi, mappe,… • utilizzare strumenti compensativi ( computer con i programmi di videoscrittura,…) • programmare le prove ( colloqui,…) • sostenere lo studente valorizzando i suoi punti di forza

  24. CONDIZIONI E CARATTERISTRICHE DELLE PROVE • dovranno essere familiari per l’alunno disabile , che dovrà possedere gli strumenti cognitivi e non, per affrontarla ed eseguirla • faranno riferimento esclusivamente alle conoscenze , abilità competenze indicate nel P.E.I. • dovranno avere carattere di validità , cioè di “misurare “ di volta in volta quelle conoscenze , competenze sottoposte a controllo • dovranno riferirsi a criteri assoluti e al criterio di progresso personale

  25. Come ADATTARE • Un esempio: scienze naturali • Obiettivo di classe: (competenze) - stabilire nessi logici tra strutture e funzioni, stabilire nessi di causa - effetto tra i fenomeni • Obiettivo minimo di classe: (competenze) - riconoscere nessi logici tra strutture e funzioni, riconoscere nessi di causa - effetto tra i fenomeni • Obiettivo differenziato: saper riconoscere, anche non autonomamente, nessi di causalità fra fenomeni del vissuto personale

  26. Come comunicare alla famiglia?

  27. LA VALUTAZIONE

  28. La valutazione • 1.Le norme che sono alla base della valutazione degli alunni in situazione di handicap • 2. Come valutare

  29. A PROPOSITO DI VALUTAZIONE. UNA DOMANDA PRELIMINARE: LAVALUTAZIONE DEI DISABILI SI’ e NO è cosa diversa DALLA VALUTAZIONE DEGLI ALTRI ALLIEVI? IN CHE COSA E’ UGUALE

  30. La valutazione è in funzione dell’apprendimentoLe diverse funzioni della valutazione DIAGNOSTICA CONOSCITIVA ORIENTATIVA PROGNOSTICA SOMMATIVA FORMATIVA AUTOVALUTATIVA

  31. Valutazione DIAGNOSTICA Analisi delle condizioni iniziali dei requisiti di base • Valutazione FORMATIVA Valutazione in itinere delle competenze acquisite. Funzione relativa all’azione educativa e didattica. • Valutazione SOMMATIVA Rilevazione del livello raggiunto al termine del percorso didattico, bilancio sommativo. Funzione comunicativa e certificativa. • Valutazione ORIENTATIVA-PROMOZIONALEautovalutativa) Favorisce un’accurata conoscenza di sé. • VALUTAZIONE CONTINUA – osservazioni sistematiche raccolte nel registro personale finalizzate a: • 1) accertare i risultati degli apprendimenti in ordine agli obiettivi cognitivi e non cognitivi programmati • 2) controllare l’efficacia dell’apprendimento/insegnamento, nello specifico controllare, se necessario modificare contenuti, mezzi, metodologie. • 3) Programmare interventi didattici differenziati. • La valutazione continua concorre ad attivare la funzione formativa e sommativa della valutazione.

  32. I CRITERI DELLA VALUTAZIONE DIDATTICA • CRITERIO ASSOLUTO SI BASA SUL CONFRONTO TRA I RISULTATI GLI ESITI DI UNA PROVA E UN MODELLO PREFISSATO • PERMETTE DI FISSARE UNA SOGLIA PER IL RAGGIUNGIMENTO CHE RISULTA ESSENZIALE PER L’ACQUISIZIONE DI OBIETTIVI IRRINUNCIABILI ( minimo socialmente indispensabile ) • CRITERIO RIFERITO AL SE’ BASATO SUL CONFRONTO DELLE PRESTAZIONI DEL SINGOLO ALUNNO RISPETTO ALLA SITUAZIONE INIZIALE. L’ATTENZIONE E’ POSTA SUL PROGRESSO INDIVIDUALE (massimo individualmente possibile) • CRITERIO RIFERITO AL GRUPPO BASATO SUL CONFRONTO TRA LE PRESTAZIONI DI CIASCUNO E QUELLE DEL GRUPPO CLASSE, CLASSI PARALLELE, …

  33. Per valutare • Per valutare si deve iniziare con il PEI. • Il PEI indica gli obiettivi che si ritiene di poter conseguire.Gli obiettivi sono le competenze, che l’alunno è in grado di acquisire. • Gli obiettivi sono descritti in termini di comportamenti.Si tratta di indicare ciò che l’alunno deve fare perché il docente possa dire che l’alunno ha acquisito la competenza richiesta

  34. IL P.E.I. COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZEcompetenza intesa comecomprovata capacità di usare conoscenze, abilità, risorse personali e capacità sociali in un contesto di lavoro , di studio,… sentire agire conoscere (Adatt. Pellery)

  35. Nella valutazione degli alunni disabili • Capacità e merito vanno valutati secondo parametri peculiari ,adeguati alle rispettive situazioni di minorazione. (Sentenza n.215/87) • La valutazione deve comunque aver luogo perché è un valore positivo da un punto di vista formativo ed educativo ( Parere del Consiglio di Stato 1991) • E’ relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del PEI(C.M.128/99)

  36. Nella valutazione degli alunni disabili • LA valutazione non riguarda esclusivamente gli apprendimenti, ma deve avvenire secondo i principi fissati nell’art.12 comma3 della legge 104/. • LA valutazione deveriguardare quattro ambiti valutativi, cioè la crescita delle competenze conseguite nei seguenti ambiti: • in autonomia, • negli apprendimenti, • nella comunicazione e • negli scambi relazionali.

  37. Esigenze di una valutazione individualizzata • O.M.236/93 • D.M.5 maggio 1993 • O.M.n.80/95 • Questi provvedimenti indicano che la valutazione scolastica degli allievi in situazione di difficoltà è relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del PEI ed è inoltre riferita ai progressi in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendimento iniziali

  38. Le ragioni che fanno descrivere un obiettivo in termini di comportamento • 1.il docente è in grado di sapere con precisione le abilità da insegnare • 2.il docente può rilevare con esattezza quando l’alunno ha acquisito l’abilità in questione • 3 è difficile che nascono ambiguità fra i docenti e si creino divergenze di opinioni • sulle abilità acquisite dall’alunno.

  39. Un esempio L’alunno comprende il concetto di grandezza quando • 1.l’alunno posto di fronte ad una serie di oggetti (numeri interi minori di 1000) è in grado di indicare il più grande e il più piccolo • 2.l’alunno posto di fronte ad una serie di oggetti (numeri interi minori di 1000) è in grado di disporli in ordine crescente o decrescente.

  40. Un altro esempio

  41. IL PEI

  42. Un esempio

  43. Il punto di partenza è che la scuola si metta in grado di conoscere e di rilevare le “reali potenzialità educabili”di ciascuno, per realizzare forme di apprendimento individualizzato e personalizzato.

  44. All’inizio, in modo collegiale, occorre • Delineare la situazione iniziale dell’alunno scegliendo le categorie di osservazione e le fonti privilegiate a cui attingere; • Definire gli itinerari formativi; • Definire le competenze da conseguire con i relativi indicatori • Rilevare sistematicamente i processi attivati; • Attribuire giudizi di valore alla qualità degli stessi e ai progressi nella formazione • Comunicare gli esiti della formazione.

  45. Come si scrivono le competenze • Saper fare…………..qualcosa • Sa raccogliere dati • Sa comunicare con i compagni/ docenti • Sa ascoltare una lezione • Sa organizzare il proprio lavoro • Sa comunicare mediante strumenti informatici

  46. Come si scrivono le competenze per gli alunni disabili • Sa fare…………. SE………… • SA realizzare la mise en place SEl’ordine gli viene dato in tono pacato e se l’ambiente è tranquillo • SA utilizzare un programma di video scrittura SE il computer è dotato di una apposita interfaccia • Sa utilizzare la fotocopiatrice SE l’ambiente è tranquillo

  47. Le competenze degli alunni disabili si descrivono indicando in quale situazione,ambiente, contesto tali competenze possono esplicarsi.

  48. Riassumiamo quello che abbiamo detto:

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