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Analisi del periodo

Analisi del periodo. Albez edutainment production. Lezione 3 Analisi di un periodo semplice e composto: uso dei modi nelle proposizioni principali (1). In questo modulo:. I tipi di proposizioni principali Uso dei modi nelle proposizioni principali. Tipologia delle proposizioni principali.

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Presentation Transcript


  1. Analisi del periodo Albez edutainment production Lezione 3 Analisi di un periodo semplice e composto: uso dei modi nelle proposizioni principali (1)

  2. In questo modulo: • I tipi di proposizioni principali • Uso dei modi nelle proposizioni principali ITC Boselli Varazze

  3. Tipologia delle proposizioni principali Avete imparato a riconoscere la proposizione principale nel corso di un periodo: ora vediamo di quanti tipi essa possa essere e in quali modi sia in essa espresso il verbo. Le proposizioni principali possono essere: Enunciative (dal verbo latino “nuntio” = annuncio, dichiaro): affermano un’idea, espongono un fatto. ESEMPIO Il sole splende. – La lezione è incominciata alle otto. – Questa mattina i ragazzi non sono venuti a scuola. Esclamative: esprimono un forte sentimento dell’animo ed hanno il punto esclamativo. ESEMPIO Che sciagura è capitata! – Veder tali cose! – Che gioia provai alla notizia della promozione! ITC Boselli Varazze

  4. Tipologia delle proposizioni principali Interrogative: pongono una domanda ed hanno il punto interrogativo. ESEMPIO Come stai? – Sono arrivati gli zii? – Non è forse Roma la capitale d’Italia? Dubitative: interrogative che esprimono un dubbio. ESEMPIO Che cosa potrei fare? – Dove rifugiarci? – Che cosa dovreste rispondere a questa domanda? Potenziali: esprimonoun’idea possibile, un fatto eventuale. ESEMPIO Qualcuno dirà forse la verità. – Si potrebbe credere alla tua sincerità. – Oserei definire questa spiegazione poco chiara. ITC Boselli Varazze

  5. Tipologia delle proposizioni principali Ottative (dal verbo latino “opto” = desidero): esprimono un desiderio, un augurio. ESEMPIO Oh, fossi tu un ragazzo migliore! – Vorrei che tu mi accontentassi.- Fosse ancor vivo mio padre! Esortative: esprimono un’esortazione, un invito, un consiglio. ESEMPIO Siamo forti nel dolore! – Orsù, non perdiamo tempo. – Venga alla cattedra l’alunno meglio preparato. Concessive: esprimono una concessione o l’ammissione di un fatto. ESEMPIO Siano pur giuste le tue parole…. – Avrà fatto bene, ma…. – Sia pure tardi, ma… ITC Boselli Varazze

  6. Tipologia delle proposizioni principali Imperative o iussive (dai verbi latini “impero” e “iubeo” = comando, ordino). ESEMPIO Vieni subito! – Fate il compito con maggiore attenzione! – Non fare agli altri del male! Osservate che le proposizioni principali di cui abbiamo parlato, a qualsiasi categoria appartengano, possono avere delle coordinate. ESEMPIO Prendi il libro e leggi! (proposizioni concessive, coordinate fra loro copulativamente). Sia pur vera e sia pur giusta questa opinione (proposizioni concessive, coordinate fra loro copulativamente), ma non la condividiamo (proposizione coordinata avversativamente). ITC Boselli Varazze

  7. a) Proposizioni principali enunciative Le proposizioni enunciative, che enunciano, espongono un’idea e un fatto,possono essere: affermative, quando dicono che una cosa o un fatto è: Oggi nevica. negative, quando dicono che una cosa o un fatto non è: Non sono arrivati in tempo. In italiano le proposizioni enunciative sono espresse per lo più all’indicativo, come avete visto negli esempi; quando però vogliamo esprimere il nostro pensiero con una certa attenuazione, hanno anche il modo condizionale. ESEMPI Potrei parlare a lungo a questo proposito. – Dovresti essere più diligente. – Non ti avrei mai creduto capace di tanto. In latino tutte le proposizioni enunciative, anche quelle che in italiano hanno il condizionale, si traducono in modo indicativo. ITC Boselli Varazze

  8. b) Proposizioni principali esclamative Le proposizioni esclamative, che esprimono in forma enfatica un sentimento dell’anima, sono sovente introdotte dagli avverbi “come, quanto…”, dagli aggettivi”troppo, quale, quanto…”, dalle interiezioni “oh!, ahimè!, ohibò!, ah!...”. ESEMPI Come era bello quel quadro! – Ohibò! Che cosa hai detto! – Quanto ha faticato quel poveretto! In italiano le proposizioni esclamative si esprimono, come avete visto negli esempi, con il modo indicativo; talvolta invece hanno il verbo sottinteso (sono cioè ellittiche del predicato), o al modo infinito, o congiuntivo. ESEMPI Quanti libri nella tua libreria! – Che giornata splendida per una gita al mare! – Tu, dar torto al mio amico! In latino la proposizione esclamativa va al modo indicativo e, come in italiano, può essere ellittica del predicato, o come in italiano, avere il verbo all’infinito. (In tal caso, come vedremo più avanti in altre proposizioni infinitive, il soggetto va all’accusativo). ITC Boselli Varazze

  9. c) Proposizioni principali interrogative Le proposizioni principali interrogative, dette anche “interrogative dirette”, con le quali si pone una domanda, possono essere: Semplici, se contengono una sola domanda, che attende una risposta. ESEMPIO È già tornato Mario da scuola? Disgiuntive, se contengono due domande, una delle quali esclude l’altra ed è coordinata alla prima mediante la congiunzione avversativa “o, oppure”. ESEMPIO È già tornato Mario da scuola o non è ancora rincasato? Sei andato a scuola o c’era vacanza? ITC Boselli Varazze

  10. c) Proposizioni principali interrogative Retoriche.Le interrogative semplici talvolta non attendono alcuna risposta, ma la forma interrogativa serve soltanto a dare maggior risalto al nostro pensiero: in tal caso si chiamano interrogative retoriche (costituiscono cioè un artificio come quelli usati dai retori, maestri dell’antica oratoria). ESEMPIO Non è forse Omero il massimo dei poeti antichi? (la risposta “sì” è tanto evidente da essere superflua). Loderemo forse il traditore della patria? (La risposta è evidentemente “no”). In italiano le proposizioni principali interrogative sono espresse al modo indicativo, sono spesso introdotte da pronomi, avverbi o aggettivi di forma interrogativa. Le interrogative retoriche possono essere introdotte e rafforzate dagli avverbi “forse, forse che, forse che non…” ITC Boselli Varazze

  11. c) Proposizioni principali interrogative ESEMPIO Dove vai? Che libro hai letto? Quale delle tue amiche è venuta? (interrogative semplici). Forse che non vai volentieri a Roma col babbo? (interrogativa retorica). In latino le proposizioni principali interrogative si traducono con il verbo al modo indicativo. Le interrogative semplici sono introdotte da pronomi, avverbi ed aggettivi di forma interrogativa, corrispondenti a quelli italiani. Se questi mancano (e in tal caso si trova talvolta l’avverbio “forse”, che è pleonastico, cioè superfluo), il latino usa l’enclitica (aggiunta alla fine del verbo, con cui forma una sola parola) “…ne”. ITC Boselli Varazze

  12. c) Proposizioni principali interrogative Le interrogative retoriche, se attendono ad una evidente risposta affermativa (Non è forseOmero uno dei più grandi poeti? Sì!) vengono introdotte da “nonne”; se attendono una evidente risposta negativa (Loderemo forse i traditori? No!) vengono introdotte da “num…” La prima delle due proposizioni, che formano l’interrogazione disgiuntiva, viene introdotta da “utrum…”; la seconda da “an”, che traduce la coordinata disgiuntiva “o”. “Utrum…” può essere sottintesa o sostituita dall’enclitica “…ne”. ITC Boselli Varazze

  13. ATTENZIONE! – Osservate: È più lungo il Po o il Tevere? È un’interrogazione disgiuntiva, poiché nella seconda proposizione si sottintende il predicato (o è più lungo il Tevere?:utrum…. an…). ITC Boselli Varazze

  14. d) Proposizioni principali dubitative • Le proposizioni principali dubitative esprimono un dubbio, un’incertezza in formainterrogativa, pur senza attendere (come le interrogative retoriche) alcuna risposta. • ESEMPIO • Dove potrei andare? – Che dire di una cosa così strana? – Che farò senza il tuo aiuto? • In italiano la proposizione principale dubitativa si trova: • Con il modo condizionale: Dove andrebbero quei disgraziati? • Con il modo infinito: Che dire? Che fare? • Con il modo indicativo, molte volte al futuro: Che cosa farà in tal caso? • In latino la proposizione principale dubitativa si traduce, in qualunque modo si presenti in • italiano,con il modo congiuntivo; se il predicato è formato dai verbi servili “potere, dovere” • con un infinito, si omette il verbo servile e si manda al congiuntivo l’infinito; se la frase è • negativa, la negazione sarà “non”. ITC Boselli Varazze

  15. zzz….. esclamative …… ………zzzzz… ..ottative dubitativea… …..è meglio una bella dormita?... …interrogativa retorica....zzzzzzz F I N E ITC Boselli Varazze

  16. Bibliografia • Diatto – R. Mortara “Analisi logica per la scuola media inferiore” • Editore Petrini Torino 1961 ITC Boselli Varazze

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