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I DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO. Dott.ssa Roberta Bergomi Centro di Psicologia Clinica del Lodigiano. DISLESSIA. E’ un disturbo che si manifesta nell’apprendimento della lingua scritta e riguarda la capacità di leggere
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I DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO Dott.ssa Roberta Bergomi Centro di Psicologia Clinica del Lodigiano
DISLESSIA • E’ un disturbo che si manifesta nell’apprendimento della lingua scritta e riguarda la capacità di leggere • 10% dei bambini ha una difficoltà d’apprendimento; il 3-5% ha un disturbo di dislessia
CARATTERISTICHE DEI BAMBINI DISLESSICI • DISORDINE • PENSIERO CREATIVO • DISTRAZIONE • INTELLIGENZA NORMALE
SEGNALI PREDITTIVI • Persistenza di disturbi del linguaggio in età prescolare • Familiarità • Disturbi nelle prassie e nell’organizzazione motoria • Disturbi della condotta • Associazione a disturbi dell’attenzione e iperattività
COSTITUZIONALITA’ NON SIGNIFICA IMMUTABILITA’ INTERVENTO PRECOCE
TIPI DI DISLESSIA • DISLESSIA SUPERFICIALE: lettura lettera per lettera; maggior tempo; non è detto che la comprensione venga raggiunta via fonologica e non quella visiva NO metodo globale • DISLESSIA FONO LOGICA: lettura di parole corte imparate a memoria; non c’è l’analisi del suono • DISLESSIA PROFONDA: combina le difficoltà delle prime due deficit fonologico e difficoltà a comprendere
PROGNOSI • 20% recupera completamente • 45% raggiunge un buon grado di compenso • 35% mantiene il disturbo
INDICATORI DI DIFFICOLTA’ • CLASSE PRIMA • LENTEZZA: è lento nel ricordare le lettere • ERRORI: quando legge fa molti errori Metodo da privilegiare: FONICO/SILLABICO NO METODO GLOBALE CAUTELA CON IL CORSIVO
ERRORI ORTOGRAFICI • FONOLOGICI: colomba-colonba dado-dato afa- ava strigliare- striglare mela- lame - scambio grafemi - omissioni e inversioni - grafemi inesatti
LESSICALE: c’è-ce cuoco- quoco l’ago- lago all’albergo- allabergo • MORFOLOGICO: andare- andava mela- mele
DALLA CLASSE SECONDA ai bambini in difficoltà vengono dati strumenti compensativi (mediatori didattici): • Tempi più lunghi o lavori ridotti • Tabelle • Schemi facilitativi • Videoscrittura • Calcolatrice • Tavola pitagorica
CONSIGLI METODOLOGICI • Non far leggere il bambino a voce alta • Evitare lo studio delle lingue straniere in forma scritta • Evitare l’uso di vocabolari • Evitare lo studio delle tabelline • Evitare verifiche a sorpresa
ESEMPI DI ESERCIZI PER IL RECUPERO DIDATTICO • Arriva un treno carico di…: dire una lettera e il bambino deve dire tutte le parole che conosce con quella lettera • Cambia l’iniziale- togli l’iniziale- togli la finale • Cambia una lettera all’interno della parola • Catena di parole partendo dall’ultima lettera o dalla sillaba di quella precedente (es. casa-sabato-toro-rosa) • “Famiglie di parole”: trovare tutte le parole che si differenziano solo per il fonema iniziale (es. sasso-basso-passo-tasso)
AREA VISIVO-LESSICALE • Software didattici (basati sull’individuazione rapida di somiglianza e differenze visive) • Identificazione di parola tra più visivamente simili: es. barca-banca-panca indica banca • Identificazione di parola tra non parole visivamente simili: es. barca- darca-barsa
DISGRAFIA: INTERVENTO GRAFO-MOTORIO • Uso dello stampatello maiuscolo • Pregrafismi • Giochi di manualità fine (infilare, sbottonare e abbottonare) • Manipolazioni (pongo, creta, impastare); puntare molto sul movimento delle dita
DISORTOGRAFIA • Alza la mano quando senti una parola che inizia con… ( leggere una sequenza di parole) • Quale immagine non inizia con… • Cerca l’estranea: tutte queste immagini iniziano con la lettera… tranne una, trovala • Dare una storia e poi la consegna: chi ha scritto questa storia ha commesso molti errori, trovali e sottolineali con un colore • Cruciverba illustrati o parole crociate ( aiutano il bambino nell’analisi visiva delle parole)
PER LO STUDIO • Schemi • Sottolineature progressive con più riletture • Individuazione della parola chiave • Sintesi dei testi: integrare l’idea principale con altre informazioni importanti cercando di eliminare le nozioni superflue • Ingrandire il carattere • Usare delle immagini scelte da materiale che possa stimolare l’attenzione o la curiosità degli alunni
STRUMENTI COMPENSATIVILettura e comprensione • No lettura ad alta voce a prima vista • Registratore per le spiegazioni in classe • Schemi • Semplificazioni e adattamenti • Fotocopie ingrandite
STRUMENTI COMPENSATIVIScrittura • No scrittura veloce sotto dettatura • Programmi di videoscrittura con correttore ortografico • Concessione di tempi più lunghi nei compiti in classe • Valutazione in base ai progressi soggettivi dell’alunno (no valutazione della difficoltà specifica: es. ortografia)
DISCALCULIADEFINIZIONE “ La discalculia è un disturbo caratterizzato da ridotte capacità nell’apprendimento numerico e del calcolo in rapporto alla classe frequentata”
CARATTERISTICHE • Interferisce negativamente con l’apprendimento scolastico e con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo • Normodotazione intellettiva • No danni organici,deficit visivi, uditivi o neurologici • No patologie psichiatriche anche se c’è un’alta comorbilità • Non dipende da un insegnamento inadeguato
DIAGNOSI • NON PRIMA DELLA TERZA ELEMENTARE • Primo ciclo: discrepanza tra capacità cognitive globali e l’apprendimento del calcolo • Valutazione psicodiagnostica globale ( cognitiva, neuropsicologica, psicopatologica) • Test standardizzati consultazone specialistica
COMORBILITA’ • Vulnerabilità nelle abilità visuopercettive e visuospaziali • Disturbi emotivi, sociali e comportamentali • Difficoltà nell’interazione sociale
DISCALCULIA • Discalculia pura è rara: 2 su 1000 • Concetto di quantita’
DIFFICOLTA’ DEL CALCOLO • Tecnica del calcolo e procedura del calcolo • Tabelline • Incolonnamento e posizionamento • Organizzazione spazio-temporale • Esecuzione grafica del numero • Capacità di processamento numerico e di numeri fino a sei cifre • Esecuzione del calcolo mentale entro il 100 • Esecuzione del calcolo scritto
CONCETTO DI NUMERO • Non c’è corrispondenza tra simbolo e quantità • Non c’è comparazione tra quantità uguali e diverse
CALCOLO REGRESSIVO • Difficoltà nel passaggio alla decina inferiore
CALCOLO ORALE • Difficoltà di memoria a breve termine dei numeri • Difficoltà di strategie nel conteggio • Difficoltà nella decodifica delle operazioni • Difficoltà con operazioni che presuppongono passaggi parziali ( riporti, prestiti,somme parziali)
CALCOLO SCRITTO • Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri • Difficoltà nell’incolonnamento • Difficoltà nel riconoscere le posizioni dei numeri e il valore della virgola • Difficoltà nel ricordare le procedure di calcolo • Difficoltà nel riconoscere il significato simbolico e quantitativo dei numeri
Discalculia è diagnosticata più tardi della dislessia perché: • Non ci sono ancora strumenti diagnostici adeguati, soprattutto per i primi due anni di scuola primaria • Per l’aritmetica, di solito i primi due anni non esauriscono l’apprendimento della strumentalità di base, come per la letto-scrittura, ma alcuni argomenti vengono affrontati successivamente • I diversi contenuti di apprendimento non sono proposti dagli insegnanti sempre nello stesso momento
Abilità di calcolo prescolastiche • 18 mesi: numeri in sequenza • Pochi mesi dopo: conteggio applicato al materiale concreto • 4 anni: giudizi di grandezza sui numeri • 5 anni: lettura e scrittura di alcuni numeri, esecuzione di semplici addizioni e sottrazioni
5 PRINCIPI DEL CALCOLO • CORRISPONDENZA (2 anni): una sola etichetta per un oggetto • ORDINE STABILE (2 anni): le etichette assegnate agli oggetti rispettano un ordine stabile e ripetibile • CARDINALITA’ (3-4 anni): l’ultimo numero rappresenta e contiene il precedente • IRRILEVANZA DELL’ORDINE: un’etichetta per qualunque oggetto • ASTRAZIONE: procedura applicabile a ogni cosa
STRUMENTI COMPENSATIVI • TAVOLA PITAGORICA • CALCOLATRICE • TAVOLA DELLE MISURE • TAVOLA DELLE FORMULE GEOMETRICHE
IN GENERALE • Organizzazione di interrogazioni programmate • Valutazioni in base ai progressi soggettivi dell’alunno