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Istituto Pertini, Lucca 10-16 Dicembre 2009 Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’ Dott.ssa M

Istituto Pertini, Lucca 10-16 Dicembre 2009 Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’ Dott.ssa Maria Lucia Bianchi. Apprendimento Cooperativo 10-16 Dicembre 2009. Cos’è l’AC Valore, obiettivi, vantaggi dell’AC Esercitazione

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Istituto Pertini, Lucca 10-16 Dicembre 2009 Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’ Dott.ssa M

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Presentation Transcript


  1. Istituto Pertini, Lucca 10-16 Dicembre 2009 Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’ Dott.ssa Maria Lucia Bianchi

  2. Apprendimento Cooperativo10-16 Dicembre 2009 • Cos’è l’AC • Valore, obiettivi, vantaggi dell’AC • Esercitazione • Caratteristiche essenziali dell’AC & attivita’ per promuoverle • Gruppi • Ruolo dell’insegnante • Tipologie di AC (peer tutoring) • Ruolo insegnante • Gruppi,:caratteristiche, formazione

  3. Cos’è l’AC Metodo –filosofia - tecnica – modalità È un Metodo di apprendimento- insegnamento che prevede • Lavoro di gruppo finalizzato ad obiettivo comune • Azione e responsabilità condivisa • Scambio dei ruoli • Abilità relazionali • Valutazione e feedback

  4. Benefici dell’AC MOTIVAZIONE Autostima Persistenza Locus of control Curiosità Motivazione intrinseca AREA COGNITIVA Acquisizioni stabili Generalizzazione Padronanza Metacognizione Intelligenze multiple A.C. CONDOTTE PROSOCIALI Conoscenza reciproca Aiuto Condivisione Rapporto empatico COMPORTAMENTO Autocontrollo Riconoscimento sé e altri Coinvolgimento

  5. AC e metodi tradizionali METODI TRADIZIONALI: Struttura di apprendimento di tipo frontale. L'insegnante detentore della conoscenza • Metodo competitivo: metodo di apprendimento adottato in prevalenza nelle scuole, a livello mondiale. È’ basato sul confronto tra gli studenti e sull'identificazione del "migliore". Gli alunni lavorano uno contro l'altro per emergere e la percezione del successo individuale è percepita e legata al fallimento degli altri. • Metodoindividualistico: enfatizza il lavoro individuale di ciascuno studente, senza tenere in considerazione gli altri. Ognuno persegue il proprio scopo/obiettivo.

  6. AC e metodi tradizionali METODI COOPERATIVI Metodi a mediazione sociale, contrapposti agli altri definiti 'a mediazione dell'insegnante‘. Si basano sulla centralità dello studente, invogliato ad assumersi la responsabilità dei propri studi e incoraggiato a collaborare in lavori di gruppo. La struttura di apprendimento che si realizza in classe comporta innanzitutto una prima modificazione dei ruoli insegnante-allievi.     Le risorse sono costituite dagli studenti che, condividendo responsabilità e impegno, sviluppano e migliorano le relazioni sociali in funzione anche di un livello migliore di apprendimento. "L''apprendimento cooperativo determina un più elevato livello di ragionamento, un più frequente sviluppo di nuove idee e di soluzioni ... e un maggiore trasferimento di ciò che si è appreso da un contesto ad un altro ... rispetto all'apprendimento competitivo e a quello individualistico". Johnson e Johnson

  7. Cambiamento di prospettiva • Insegnante come mediatore- facilitatore di apprendimenti • Scuola come comunità di apprendimento • Classe come ambiente di crescita • Apprendimento e conoscenza hanno natura sociale

  8. INTERDIPENDENZA E’ IMPOSSIBILE CONOSCERE LE PARTI SENZA CONOSCERE IL SISTEMA || Il comportamento di un individuo non è solo espressione delle proprie caratteristiche personali ma anche il prodotto delle relazioni interpersonali all’interno del sistema di interazioni in cui è inserito || è impossibile conoscere un alunno senza considerare il gruppo classe.

  9. GRUPPI IL GRUPPO è UN SISTEMA NON SOLO CONOSCITIVO MA ANCHE AFFETTIVO E RELAZIONALE Ogni gruppo racchiude una grande potenzialità, in quanto banca delle risorse e delle strategie, a cui tutti possono accedere (chi è più competente in un settore può mettere a disposizione della classe il proprio sapere), nonché fonte costante di supporto emotivo.

  10. funzioni esercitate dai singoli individui nel gruppo: • CONNESSE AL COMPITO DI GRUPPO: es:iniziatore/collaboratore, raccogliere o fornire informazioni, orientatore • DI CONSERVAZIONE O SOLIDARIETA’ che contribuiscono al funzionamento del gruppo (quelle del sostenitore, mediatore, dell’esecutore) • CHE TENDONO AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PERSONALI (aggressore, dominatore, simulatore)

  11. PRINCIPIO DI CIRCOLARITA’ il rapporto causa effetto non e’ circolare ma lineare: quello che e’ una conseguenza puo’ essere considerato una causa. l’insegnante non è l’unico elemento attivo della classe; è solo una parte del sistema, influenzata e modificata dalle risposte della classe e dei singoli alunni. Non vi è solo istruzione da parte dell’insegnante verso gli alunni, ma anche gli alunni istruiscono e rendono migliori e più preparati i loro insegnanti.

  12. IL SISTEMA CLASSE • La classe è ‘maggiore’ della somma delle sue parti • È impossibile conoscere lo studente senza conoscere la classe di cui fa parte (interdipendenza) • La classe è organizzata gerarchicamente • Il rapporto causa-effetto è circolare • Principio di equifinalità: in un sistema fluido e connesso si può giungere a un risultanto partendo da punti diversi e percorrendo diverse strade, perché esso è determinato dallla natura del processo e delle relazioni, piuttosto che dal punto di partenza

  13. Vantaggi dell’AC -apprendimento Psicologia dell'insegnamento: la pedagogia cooperativa è efficace nel migliorare i rapporti razziali, l'autostima, l'autocontrollo e il profitto negli studi. (Brophy, Slavin e Bruning) L’AC promuove: • un miglioramento delle relazioni interpersonali tra gli studenti, indipendentemente dalle differenze dovute alle capacità e alle caratteristiche di ciascuno; • il rispetto e il riconoscimento di ciascuno quale persona competente; • una maggiore consapevolezza dei punti di vista e delle diverse prospettive; • il pensiero creativo, perché facilita la comunicazione e la condivisione di molte idee; • il successo di tutti gli studenti del gruppo, in modo tale che ciascuno si senta competente (Johnson)

  14. Vantaggi dell’AC – abilità sociali Psicologia sociale dei rapporti intergruppo: riconosce le applicazioni e l'efficacia dell'apprendimento cooperativo nella soluzione e/o riduzione dei conflitti (Sherman ,1991). Gli studenti sono coinvolti attivamente nel ragionare sui problemi e nell'interagire gli uni con gli altri e lo fanno regolarmente e in modo guidato; di conseguenza sono in grado di capire le reciproche differenze e imparano a risolvere i problemi sociali che possono insorgere (Johnson e Johnson,1985). Insegnare agli studenti a risolvere i conflitti è una delle componenti primarie della formazione in cooperative learning (Slavin, 1991).

  15. PERCHE’ utilizzare l’AC? • Per rispondere alle richieste di una realtà complessa caratterizzata dalla crescita esponenziale dei saperi e la richiesta di aggiornamento continuo delle competenze • Per acquisire abilità nella gestione delle informazioni e delle relazioni interpersonali, e “imparare ad imparare” • Per adeguarsi al ritmo delle trasformazioni sociali e delle innovazioni tecnologiche, valorizzando l'importanza delle interazioni sociali nel processo di insegnamento-apprendimento

  16. APPRENDIMENTO (Glasser) Impariamo • Il 10% di ciò che leggiamo • Il 20% di ciò che ascoltiamo • Il 30 % di ciò che vediamo • Il 50 % di ciò che ascoltiamo e vediamo • Il 70 % di ciò che discutiamo • Il 90 % di ciò che spieghiamo a qualcun’altro (attenzione alla modalità) La conoscenza ha una natura sociale Pedagogia storico-culturale Vygotski

  17. Approccio cooperativointenzionalità e consapevolezza • la collaborazione non nasce spontaneamente • per essere e fare gruppo è indispensabile condividere uno scopo, e sviluppare le competenze sociali che permettono di essere attivi e positivi nel gruppo nel modo di comunicare, di assumere o meno la leadership, di risolvere conflitti, di affrontare problemi e assumere decisioni.

  18. Compiti complessi • in modo da richiedere il contributo di ogni membro del gruppo. • accettati e condivisi da tutti i membri del gruppo. • Sfidanti, presentati in forma problematica, motivanti

  19. OBIETTIVI dell’AC 1. Saper imparare per tutta la vita. 2. Saper ascoltare e parlare. 3. Saper collaborare. 4. Saper pensare ad un livello più elevato.

  20. C’è COOPERAZIONE SE esistono: 1. INTERDIPENDENZA POSITIVA 2. INTERAZIONE COSTRUTTIVA 3. RESPONSABILITA’ 4. ABILITA’ SOCIALI 5. VALUTAZIONE

  21. ESERCITAZIONE obiettivo comune: apprendimento di AC Compito di ogni gruppo: definire uno degli elementi essenziali dell’AC (fattori della cooperazione) I. INTERDIPENDENZA POSITIVA II. INTERAZIONE COSTRUTTIVA III. RESPONSABILITA’ IV. ABILITA’ SOCIALI V. VALUTAZIONE GRUPPI: 15 gruppi di tre persone: 3 gruppi per ogni dimensione COMPITI DI GRUPPO: A. Definire l’elemento in relazione a una situazione cooperativa B. Descrivere le funzioni dell’elemento all’interno di una una situazione cooperativa C. Definire i sentimenti che caratterizzano l’elemento in oggetto in una situAzione cooperativa Regole:…..

  22. I. INTERDIPENDENZA POSITIVA II. INTERAZIONE COSTRUTTIVA III. RESPONSABILITA’ IV. ABILITA’ SOCIALI V. VALUTAZIONE Regole(procedure):….. GRUPPI: 15 gruppi di tre persone: 3 gruppi per ogni dimensione RUOLI individuali: A. Definire l’elemento in relazione a una situazione cooperativa B. Descrivere le funzioni dell’elemento all’interno di una una situazione cooperativa C. Definire i sentimenti che caratterizzano l’elemento in oggetto in una situzione cooperativa I A 1 Definizione INTERDIPENDENZA POSITIVA I B 2 descrive le funzioni dell’ INTERDIPENDENZA POSITIVA I C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano l’ INTERDIPENDENZA POSITIVA II A 1 Definizione INTERAZIONE COSTRUTTIVA II B 2 descrive le funzioni dell’ INTERAZIONE COSTRUTTIVA II C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano l’ INTERAZIONE COSTRUTTIVA III A 1 Definizione RESPONSABILITA’ III B 2 descrive le funzioni della RESPONSABILITA’ III C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano la RESPONSABILITA’ IV A 1 Definizione ABILITA’ SOCIALI IV B 2 descrive le funzioni delle ABILITA’ SOCIALI IV C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano ABILITA’ SOCIALI V A 1 Definizione VALUTAZIONE V B 2 descrive le funzioni della VALUTAZIONE V C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano la VALUTAZIONE RUOLI INDIVIDUALI: - VERBALIZZANTE - LEADER - RELATORE

  23. INTEGRAZIONE5 GRANDI GRUPPI SI UNISCONO I GRUPPI I - I A1 I B2 I C3 INTERDIPENDENZA POSITIVA II - II A 1 II B2 II C3 INTERAZIONE COSTRUTTIVA III - III A1 III B2 III C3 RESPONSABILITA’ IV - IV A 1 IV B2 IV C3 ABILITA’ SOCIALI V - V A 1 V B2 VALUTAZIONE

  24. I.INTERDIPENDENZA POSITIVA • cuore di AC • sentirsi connessi agli altri, condividere, aiutarsi e sostenersi, valorizzare la sinergia POSITIVA: cooperazione degli sforzi per raggiungere uno scopo comune a vantaggio dei membri del gruppo. NEGATIVA: competizione=vincere a svantaggio degli altri ASSENTE: impostazione individualistica.

  25. I.INTERDIPENDENZA POSITIVA Esiste se i membri del gruppo capiscono che: • ognuno ha bisogno degli altri per svolgere bene il proprio compito, • ognuno deve contribuire allo sforzo del gruppo con le sue risorse, il suo ruolo e la sua responsabilità. Induce a impegnarsi per la riuscita delle altre persone come per la propria. Per promuoverla è necessario assegnare compiti chiari e un obiettivo comune Si fa in modo che nessuno possa riuscire se non con il successo dell’intero gruppo. Si struttura in due fasi: 1. Strutturazione dell’interdipendenza degli obiettivi, 2. Integrazione e rafforzamento dell’interdipendenza degli obiettivi aggiungendo interdipendenza a livello di premi, ruoli, risorse, identità.

  26. I.INTERDIPENDENZA POSITIVA TIPOLOGIE (Johnson e Johnson, Holubec 1996) Spesso l’interazione positiva degli obiettivi non è sufficiente a garantire la cooperazione: deve essere integrata da altri tipi di interazione positiva. • Del risultato finale: organizzazione di un piano per raggiungere un risultato unitario, • Degli obiettivi settoriali dell’apprendimento: modo di collaborare tale che ognuno diventi esperto del settore specie di apprendimento che deve approfondire, • Di identità: il gruppo si dà un’identità collettiva scegliendosi un nome, un motto, una bandiera, un contrassegno, • Ambientale:si favorisce con la strutturazione dell’ambiente/aula, • Della fantasia: immaginare di trovarsi in una situazione di pericolo in cui i membri del gruppo devono collaborare, • Del compito: compito ripartito in sequenze o fasi in modo che ognuno debba fare la sua parte perché l’altro possa fare la propria. • Rispetto all’avversario: nel caso in cui i gruppi siano in competizione, all’interno del gruppo i membri sono interdipendenti nel battere l’altro gruppo

  27. I.INTERDIPENDENZA POSITIVAdegli obiettivi SCOPO Capire che si possono raggiungere i propri obiettivi solo se tutti i membri li raggiungono, sotto la spinta motivante all’impegno dell’obiettivo comune. Percepire la propria connessione con gli altri e l’interdipendenza della propria e altrui crescita. OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE: -ottenere ai test individuali un certo punteggio stabilito assicurandosi che gli altri facciano altrettanto; -migliorare le prestazioni precedenti; -ottenere certo punteggio di gruppo; -svolgere un lavoro /progetto in gruppo: riporta la firma di tutti, a significare: ‘sono d’accordo con la risposta del gruppo, ho padronanza del materiale e delle procedure, tutti ne hanno la padronanza ESERCIZI • Informare i membri circa le loro responsabilità individuali: 1. studiare e imparare il materiale assegnato 2. assicurasi che lo studino tutti i compagni • Informare sugli scopi di apprendimento • Azioni: spiegare all’altro cosa come ho imparato, ascoltare e confrontare il proprio modo di apprendere, aumento consapevolezza.

  28. 1.INTERDIPENDENZA POSITIVA ESERCIZI Fine: integrazione di prospettive & consapevolezza che la collaborazione di più intelligenze crea beneficio in ricerca, comprensione e apprendimento. • RIFLETTERE SUGLI OGGETTI CHE POSSEDIAMO: di che materiale sono fatti, da dove proviene, chi li ha fatti, trasporto…abbiamo bisogno di una fitta rete di relazioni interdipendenti. (fai un chiodo da solo!). Si apprezza il valore della responsabilità reciproca:tutti sono responsabili di ciò che avviene nelle relazioni (causalità circolari):IMPOSSIB TIRARSI FUORI • COMPITI CHE RICHIEDONO COLLABORAZIONE: - RIASSUNTO, gruppi di 4 elementi con diversi e interdipendenti Ruoli cognitivi (analitico,sintetico,concreto,orientato al futuro) e Compiti (leggere le parole chiave, collegare con conoscenze possedute, concetti essenziali che permettono di sintetizzare, mappa) - ANALISI DI UN ARGOMENTO Es:’percezione del pericolo negli adolescenti’ Ruoli:raccolta dati e statistiche - valori,sistema etico di riferimento- emozioni legate allapercezione del pericolo -ragionamento e luoghi comuni

  29. Esempi di esercizi L’insegnante propone scopi interdipendenti di apprendimento che prevedono l’utilizzo delle risorse cognitive dei compagni. Gli studenti a coppie o piccoli gruppi verificano cosa hanno appreso di un concetto o quanto sono capaci di risolvere un esercizio. Esempi di OBIETTIVI DIDATTICI INTERDIPENDENTI: Produrre una lista-costruire una storia- scrivere un testo- creare una mappa- redigere una relazione- condurre esperimenti – svolgere una ricerca - approfondire un tema- escogitare strategie o procedure-allenarsi insieme per ottenere buon risultato nella prova di verifica Es: studiare ‘v=s/t’ e individuare esempi pertinenti, ruoli:approfondire Velocità; approfondire Spazio; approfondire Tempo; Combinazione tra i 3; Es: testo poetico: individuare lo stile; spiegare analogie e metafore;collocare la poesia in produzione dell’autore; collocare il poeta in movimento letterario.

  30. I.INTERDIPENDENZA POSITIVAdelle RISORSE Materiali: libri, video, cd, dizionari, internet, ecc E Mentali: potenzialità personali , conoscitive, affettive possedute da ognuno sotto forma di mappe mentali, motivazioni, emozioni, argomentazioni. Si struttura fornendo a ogni membro solo una parte delle informazioni o del materiale; le varie parti devono poi essere combinate per raggiungere l’obiettivo comune. Metodi: limitare le risorse fornite al gruppo (una sola penna), suddividere il materiale di apprendimento in modo che ognuno abbia solo una parte dell’ informazione necessaria (Es:descrizione di una Nazione:cultura-letteratura-geografia- Es:cartellone: uno i pennarelli, uno la carta, uno le forbici Necessari turni e negoziazione perché le risorse sono limitate) OGNUNO HA BISOGNO DI CONOSCERE LE RISORSE ALTRUI PER POTENZIARE LE PROPRIE EMERGE QUANDO I GRUPPI PROGETTANO INSIEME UN PERCORSO TEMATICO E SI INCONTRANO PER VERIFICARE L’INTRECCIO TRA DIVERSI APPROFONDIMENTI NB: far si che ognuno contribuisca con un prodotto distinguibile dal resto del gruppo!

  31. I.INTERDIPENDENZA POSITIVAdei RUOLI .ORGANIZZATIVI chi organizza il materiale-chi fa rispettare i tempi-chi orienta verso l’obiettivo finale. .COGNITIVI: ascoltare,ripetere,parafrasare ciò che è stato detto- porre domande per ottenere informazioni da tutti i membri del gruppo – sintetizzare, tenere le fila della discussione-fare collegamenti fra lavoro di gruppo e lavoro di classe. .EMOTIVI incoraggiare a produrre e condividere idee-intervenire nella discussione- creare socializzazione, benessere, sensazione piacevole di collaborazione Si struttura assegnando ai membri ruoli complementari e interconnessi (leggere, annotare, controllare la comprensione, incoraggiare la partecipazione, elaborare le conoscenze) che specificano responsabilità da assumersi per svolgere il compito. • I ruoli devono aiutare a : unirsi e organizzarsi-funzionare efficacemente-apprendere nuove conoscenze e integrarle con quelle possedute – stimolare la riflessione che migliora lle capacità di ragionamento ESISTE QUANDO OGNI STUDENTE GIOCA UN RUOLO SPECIFICO E INDISPENSABILE PER FAVORIRE L’INTERAZIONE E L’APPRENDIMENTO DEL GRUPPO NB: evitare ruoli rigidi e fissi perché contrari allo sviluppo delle abilità e competenze personali Si può chiedere agli allievi: quali ruoli sarebbero necessari? In che modo li attribuireste?riflessione e maggior consapevolezza (poi feedback sulla scelta)

  32. I.INTERDIPENDENZA POSITIVAdi INCENTIVI E PREMI (Slavin, 1990) Il gruppo festeggia il successo e viene premiato collettivamente sia per il lavoro cooperativo che per l’impegno individuale: • Riconoscimento e lode degli sforzi, al gruppo e/o all’individuo, festeggiare migliora la qualità della cooperazione • È motivante Possibilità: Assegnazione di un bonus extra a ogni partecipante se il gruppo raggiunge un buon risultato per stimolare a far bene la propria parte. NB: reintroduce la competizione, metodo controverso, rischia di diminuire la motivazione e l’interesse. La ricompensa dovrebbe essere l’esperienza l’impegno e i frutti dell’esperienza cooperativa e a consapevolezza e il benessere che ne deriva.

  33. Altri tipi di interdipendenza • interdipendenza di fantasia: si costruisce dando agli studenti la possibilità di immaginare scenari o di sviluppare situazioni ipotetiche, che permettano di chiarire i propri valori e le proprie decisioni. Può essere usata per aumentare la motivazione attraverso il "sentire che facciamo tutti parte dello stesso contesto fantastico". • interdipendenza di sequenza: si attiva, quando l'insegnante definisce una serie di passi che è necessario completare, un gradino alla volta per raggiungere l'obiettivo. In genere ogni membro del gruppo è responsabile di un gradino della sequenza (ad es. uno studente cerca una parola nel vocabolario, il secondo scrive la definizione, il terzo usa la parola in una frase). • interdipendenza di contesto: significa pianificare attentamente l'ambiente fisico per incoraggiare gli studenti a stare insieme nello stesso spazio. • interdipendenza di valutazione: quando, al termine di un lavoro, il gruppo riceve una valutazione che è ponderata sulla base dei risultati ottenuti da ciascun membro.

  34. II.INTERAZIONE • DIRETTA (face to face), strettamente connessa all'interdipendenza positiva, si manifesta attraverso comportamenti che denotano interesse per il conseguimento degli obiettivi e per il piacere di lavorare insieme. • PROMOZIONALE : determina comportamenti di incoraggiamento, facilitazione, valorizzazione, sostegno reciproco che permettono di completare il proprio compito in vista di un obiettivo comune. • SIMULTANEA: partecipazione attiva di più studenti nello stesso tempo, preferibile all'interazione sequenziale, poiché aumenta il numero di alunni coinvolti attivamente in ogni momento.

  35. II.INTERAZIONE È favorita da: • Costituzione di gruppi ristretti • Vicinanza fisica dei membri (contatto oculare l’uno con l’altro, vista docente) • Eterogeneità rispetto alle abilità cognitive e sociali. Porta a: • offrire all'altro, aiuto e assistenza effettiva ed efficace; • scambiare risorse necessarie come informazioni, materiali ed elaborazioni dell'informazione; • disponibilità reciproca di feedback per migliorare la responsabilità e le prestazioni nei compiti successivi; • stimolare la reciproca partecipazione e il coinvolgimento personale per raggiungere gli scopi comuni; • agire in modo da dare e ottenere reciprocamente la fiducia.

  36. II.INTERAZIONE DIRETTA COSTRUTTIVA • I componenti dei gruppi devono lavorare effettivamente insieme e promuovere reciprocamente la propria riuscita, con condivisione delle risorse, aiuto, sostegno scolastico e personale, incoraggiamento, lodi. • Se non esiste promozione reciproca dell’apprendimento, non è possibile spiegare strategie di soluzione dei problemi, discutere concetti, condividere conoscenze, integrare i contenuti da apprendere. • Natura sociale di CONOSCENZA gli altri ci fanno da specchio, il confronto e l’ascolto ci arricchiscono

  37. CLIMA L’interazione determina il clima che si respira dentro il gruppo cooperativo, 'lo stile' relazionale che consente di mettere a proprio agio gli altri e di 'sentirsi e star bene' con loro e il senso di piacevolezza che si prova quando si esegue un compito con gli altri. È definito da comportamenti che esprimono stima, rispetto e accettazione reciproca. Si alimenta attraverso l'assistenza, l'apertura e la conoscenza reciproca, il riconoscimento delle competenze e le ricchezze dell'altro. Richiede tempi lunghi per essere raggiunto, ma può essere distrutto con poco (reazioni di difesa, chiusura, antagonismo e rivalità) Deve essere esteso a tutto l'ambiente scolastico: la diffusione garantisce ad ognuno di essi sostegno e sviluppo.

  38. II.INTERAZIONEAttività Esempi: • attività di accoglienza; • iniziative di coinvolgimento di classi diverse; • iniziative di personalizzazione del proprio ambiente; • determinazione di regole; • iniziative di interesse per tutta la scuola; • partecipazione ad iniziative esterne; • ...

  39. II.L'INTERAZIONEComportamenti degli insegnanti - atteggiamento aperto e cordiale; sincerità e maturità emotiva; - creare un rapporto personale con lo studente - saper esprimere un comportamento diretto e immediato con lo studente Interazione tra i membri del gruppo: • applicare all'inizio strutture di cooperative learning informale (attività brevi e in coppie che cambiano continuamente); • offrire l'opportunità di aderire liberamente al lavoro di gruppo; • proporre attività con lo scopo di migliorare la comunicazione,il rispetto reciproco, il senso di appartenenza; • sostenere gli elementi "deboli" (isolati, timidi, chiusi), • indurre la riflessione sullo sviluppo della conoscenza reciproca e sui cambiamenti delle relazioni interpersonali.

  40. II.INTERAZIONEComportamenti degli allievi Lo scambio e la messa in comune delle doti dei singoli, potenzia le risorse del gruppo, permettono di affrontare situazioni complesse e difficili, e garantiscono a tutti i vantaggi che ne conseguono. Disponibilità reciproca di feedback al fine di incrementare le responsabilità assegnate e migliorare le prestazioni in compiti successivi. Al fine di promuovere decisioni di alta qualità, intuizioni profonde e più creative dei problemi che devono essere affrontati. Stimolazione reciproca alla partecipazione e al coinvolgimento personale Influenza reciproca per raggiungere gli obiettivi comuni. Azioni che danno o ottengono la fiducia. “Chiedi aiuto, se ne hai bisogno” “Esponi ciò che sai, se credi che serva” “Il tuo parere è utile per la qualità del lavoro da fare” “Non adattarti, cerca una nuova strada” “Il confronto migliora la soluzione” “Se tu ti impegni, mi impegno anch’io” “Se tu rinunci, rinuncio anch’io” “Le tue azioni possono modificare le mie”

  41. III.ABILITA’ SOCIALI ‘Competenza Sociale’: insieme di abilità consolidate e utilizzate spontaneamente / con continuità per avviare, sostenere e gestire un'interazione in coppia o in gruppo. Le abilità sociali non sono innate, ma si apprendono con l’esperienza. Devono essere identificate e insegnate come le materie scolastiche. L’AC prevede l'insegnamento diretto delle competenze sociali finalizzato a lavorare con successo con i pari. La conoscenza e all'utilizzo efficace di abilità sociali, le fa diventare competenze trasversali indispensabili non solo per attivare e sostenere i processi di apprendimento, ma per la vita. E' necessario motivare gli studenti e dare loro l'opportunità di usarle in contesti autentici di apprendimento.

  42. III.ABILITA’ SOCIALI • competenze comunicative interpersonali; • competenze di leadership; • competenze di soluzione dei problemi • competenze per una gestione positiva e costruttiva del conflitto; • competenze decisionali .

  43. III.ABILITA’ SOCIALIche fanno funzionare bene il gruppo 4 LIVELLI DI ABILITÀ COOPERATIVE: 1.GESTIONE - abilità che aiutano gli studenti a stare insieme in gruppo (abilità comunicative e di gestione di conflitti).  2. FUNZIONAMENTO abilità che aiutano i gruppi a funzionare bene, rispetto alla realizzazione del compito (abilità di leadership). 3. APPRENDIMENTO abilità di apprendimento per comprendere il materiale fornito. 4.STIMOLO- abilità di stimolo all'approfondimento e alla riflessione attraverso cui gli studenti incoraggiano se stessi e gli altri a vedere le cose da una prospettiva multipla, a fare domande profonde, a imparare a confutare le idee dell'altro.

  44. Importanza delle ABILITA’ SOCIALI La comunicazione difettosa influisce sul livello di amicizia, sullo scambio di informazioni, sullo scambio delle risorse, sull'efficacia del feedback per migliorare il compito. Viceversa gli  individui che sono socialmente competenti hanno acquisito un'ampia gamma di abilità interpersonali e di piccolo gruppo, che possono applicare in modo appropriato nell'interazione con gli altri, ottenendo in tal modo il risultato condiviso che intendevano raggiungere. Quando i gruppi di apprendimento funzionano da tempo o si impegnano in attività complesse, sono le abilità sociali a determinare il livello di successo del gruppo stesso.

  45. III.ABILITA’ SOCIALIComportamento dell’insegnante ‘desidero che tu approfondisca questo argomento, questo tuo contributo ci è prezioso’ ‘le tue osservazioni possono contribuire a arricchire la proposta’ Attraverso la verbalizzazione del valore del contributo, l’apertura emotiva e l’autenticità delle relazioni, si attenuano la rivalità e l’invidia perché ognuno ha risorse preziose.

  46. INSEGNARE LE ABILITA’ SOCIALI Procedura di tipo cognitivo comportamentale che prevede i seguenti momenti: 1. Suscitare la motivazione negli alunni. 2. Descrivere, durante momenti dedicati all'insegnamento diretto delle competenze sociali, in modo oggettivo, specifico e osservabile i comportamenti che esprimono l'abilità usando le seguenti tecniche: Descrivere gli aspetti verbali e non verbali della competenza attraverso una carta a T Usare il modellamento Usare role playing e simulazione del ruolo Presentare situazioni problema che richiedono l'uso e l'applicazione della competenza Dare un feedback su ciò che l'alunno ha saputo correttamente simulare. 3. Esercitarsi nel lavoro di cooperative learning applicato a contenuti di tipo didattico. 4. Operare una revisione metacognitiva rinforzando i comportamenti desiderati e ignorando/correggendo quelli inopportuni. 5. Generalizzare gli apprendimenti.

  47. Insegnare le abilità sociali con la carta a T Prima di insegnare le A.S. nell’attività di A.C. è necessario far esercitare gli allievi in esperienze guidate, chiarire come essi verranno osservati e valutati (scheda strutturata CARTA A T: nomi e comportamenti richiesti o desiderati). Occorrono più osservazioni continuative per ottenere una valutazione obiettiva e per offrire più occasioni di far pratica. carta a T: Tabella nella cui parte alta viene indicata l’abilità sociale che si intende insegnare, definita attraverso comportamenti verbali e non verbali che la descrivono, espressi in modo specifico, oggettivo, osservabile.

  48. Scheda descrittiva del lavoro in classe

  49. Scheda descrittiva del lavoro in classe

  50. Esempio di carta a T

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